giovedì, Aprile 18, 2024
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Ex Smom e soldi per le periferie: l’assessore Gerundo risponde a tre associazioni

Ricevo e pubblico*

Caro Direttore Pontillo, raccolgo l’invito a intervenire su Pozzuoli21, giusto perché formulato direttamente a me dal suo stesso Direttore e, inoltre, avente ad oggetto una proposta che ritengo seria nei contenuti, in quanto delinea una strategia di intervento sul territorio che condivido pienamente, tanto che l’Amministrazione comunale l’ha implementata già nei suoi atti formali di programmazione e di bilancio dell’Ente.

Infatti, il Piano Triennale delle Opere Pubbliche, per l’annualità 2016, già prevede interventi nelle periferie per 650.000 € (vicini a quei 700.000 € invocati nella proposta), per la riqualificazione della ex pista ciclabile per 200.000 € e della Piazza Severini per 250.000 €, entrambe a Monterusciello, e per la sistemazione dei giardini pubblici in adiacenza alla Chiesa di San Michele Arcangelo, al Rione Toiano, per altri 200.000 €.

L'ex Smom
L’ex Smom

Quindi, siamo contenti di avere focalizzato le aspettative dei cittadini puteolani, anche dei più giovani, avendo percepito in anticipo quali fossero stati i loro desiderata e avendone dato risposta, senza attendere la reversale che il Ministero delle Infrastrutture devolverà al Comune di Pozzuoli a valle della alienazione dello SMOM da parte dell’Agenzia del Demanio, fissata sino ad un massimo del 15% del prezzo di vendita con apposito decreto ministeriale.

Il tema si inquadra, tuttavia, in una strategia più ampia che l’Amministrazione comunale ha messo in essere per le periferie, basata sulla valorizzazione immobiliare di suoli ed edifici abbandonati dalla metà degli anni ’80, cioè da quando furono espropriati o realizzati dalla Protezione civile a seguito degli eventi bradisismici.

Si tratta di una manovra da circa 25 milioni di euro che porterà risorse nelle casse comunali a parziale ripianamento del colossale debito accumulato dalle amministrazioni degli ultimi trent’anni e che nuove norme sul bilancio degli enti locali impongono di cominciare progressivamente ma inesorabilmente a restituire.

A questi vanno aggiunti circa 10 impianti sportivi, anch’essi degradati, la quasi totalità fra Monterusciello e Rione Toiano, che l’Amministrazione comunale non ha inteso dismettere, ma che rimangono saldamente nel patrimonio indisponibile dell’Ente, i quali sono in corso di conferimento in concessione pluriennale, alcune già definite e attive, con interventi a totale carico dei concessionari e contemporanea corresponsione al Comune del canone annuale di locazione.

Il progetto di alienazione dello stadio di Monterusciello
Il progetto di alienazione dello stadio di Monterusciello

Ma, cosa che ritengo ancora più importante, determinerà la sottrazione di aree significative, per estensione e funzioni, all’abbandono; la realizzazione di investimenti privati per la creazione di funzioni pubbliche o produttive, senza gravare sulle finanze dell’Ente; la creazione di nuovi posti di lavoro stabili (si veda il centro commerciale già entrato in esercizio nel contenitore in completo degrado e mai ultimato di via Rosai); un gettito permanente di fiscalità locale.

È l’applicazione pratica della teoria che sto delineando al livello nazionale, nelle sedi scientifiche competenti, della cosiddetta rigenerazione capillare resiliente, che applicata alle città ne determina la rinascita progressiva, senza scossoni economici ed istituzionali, al riparo da manovre speculative volte all’accumulazione di rendita fondiaria.

L’Amministrazione comunale, sin dall’inizio, si è sempre adoperata a vantaggio delle periferie, varando molti altri interventi.

Un'immagine di Monterusciello durante la costruzione del quartiere
Un’immagine di Monterusciello durante la costruzione del quartiere

Penso, sempre a Monterusciello, al Centro Operativo Misto Intercomunale della Protezione civile, al primo campo di rugby, alla nuova caserma della Guardia di Finanza, alla promozione in fitto imprenditoriale dell’agricoltura urbana applicata a 50 ettari di superficie comunale in abbandono, alla definitiva approvazione in corso del Piano Urbanistico Comunale denominato Santa Chiara, conforme al vigente PRG per attività produttive, e a tante ulteriori iniziative che qui non è possibile ricordare per brevità.

Tengo solo a richiamare il progetto per 250 alloggi di Edilizia Residenziale Sociale su suoli comunali, il primo in Campania ai sensi della Legge Regionale 9/2009, attualmente in concertazione istituzionale con la Città Metropolitana, trattandosi in questo caso di variante al PRG, già oggetto di atti di indirizzo assunti sia in Giunta sia in Consiglio Comunale ed in fase di progressivo avanzamento tecnico-procedurale.

Ma, ancora a vantaggio delle periferie, l’azione amministrativa ha avviato un percorso volto alla implementazione del cosiddetto federalismo urbanistico, teoria in base alla quale le risorse finanziarie che genera una porzione di territorio devono ritornare sullo stesso ai fini della sua riqualificazione, previa mirata compensazione atta a favorire il riequilibrio fra parti centrali, più ricche, e periferiche, più povere, della città.

Vediamo, ora, come l’Amministrazione comunale di Pozzuoli ha declinato tale strategia nei fatti.

Il gettito del patrimonio comunale, riferito agli alloggi ed esercizi comunali di Monterusciello, vedeva all’inizio del mandato amministrativo, nel 2012, il totale della bollettazione emessa pari  3.688.000 € ed un riscosso di 1.262.000 €, con una morosità del 65,78%, fra le più alte d’Italia.

Al 2015, i dati ufficiali del Settore Patrimonio dell’Ente dichiarano un emesso di  3.702.000 € ed un riscosso di  2.682.000 €, con una morosità del 27,53%, che si orienta verso quel 20% che rappresenta l’infedeltà contributiva fisiologica in Italia per l’edilizia residenziale pubblica.

Tutto ciò avendo decompresso la bollettazione degli esercizi commerciali di oltre € 300mila, a seguito della manovra di Consiglio comunale che ha dimezzato, ad inizio di mandato, i canoni degli stessi, che anni prima erano stati strumentalmente gonfiati a danno dei commercianti affittuari per mere motivazioni di bilancio, ovviamente del tutto artefatte, portando la morosità dei soli esercizi commerciali dal 98,74% del 2012 al 58,65% del 2015.

Questi dati sono al netto dei piani di rateizzo delle morosità in corso di progressiva sottoscrizione e, comunque, hanno determinato un risultato eclatante, che sostanzia la teoria del federalismo urbanistico, prima solo declamata, per cui, nel 2015, l’Amministrazione comunale ha liberato fondi attivi per la manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio immobiliare per 3.000.000 €, importo che si avvicina, per eccesso, all’ammontare del riscosso.

A questi vanno aggiunti 1.500.000 € per la messa in sicurezza dell’impiantistica nelle parti esterne dei cosiddetti parchi abitativi ed  800.000 € per la sicurezza nelle scuole, nella stragrande maggioranza localizzate a Monterusciello, che rappresentano, applicativamente,  le quote di redistribuzione di risorse generate da altre parti del territorio e convogliate sulle aree più deboli.

Ritengo che questa sia la strada giusta da perseguire, anno dopo anno, e di cui bisogna ringraziare ad oggi le tecnostrutture comunali per l’attività gestionale, la Giunta comunale per l’attività di indirizzo e controllo ed il Consiglio comunale per l’attività propria di programmazione e di bilancio.

Tutto ciò al netto di più radicali interventi sugli edifici che devono essere assistiti da fondi sovracomunali, regionali, statali e comunitari, e per i quali cominceranno, entro l’anno in corso, alcune prime sperimentazioni.

Come si può onestamente riconoscere, anche da parti politiche ostili all’Amministrazione comunale, il lavoro svolto ha logica e coerenza, sia pur fra le mille difficoltà dovute a trent’anni di abbandono delle periferie e di sprechi di danaro pubblico (quando c’era), a Monterusciello in particolare.

Quindi, l’idea proposta dalle associazioni giovanili è immediatamente condivisibile, tanto che l’Amministrazione comunale, ed io in particolare per la delega al Governo del Territorio che ho ricevuto, la sta perseguendo con convinzione da inizio mandato.

loghi dmg, nrq, generazione flegrea

Evidentemente, i presunti  700.000 € che ristoreranno l’Ente locale per l’attività programmatoria che sta svolgendo a servizio dello Stato – Agenzia del Demanio, in merito alla valorizzazione dello SMOM, potranno essere ascritti, una volta incassati, a quei capitoli di bilancio che sostanziano forme di perequazione territoriale, secondo la su esposta teoria del federalismo urbanistico.

Per lo SMOM ed il suo futuro, non sono, viceversa, d’accordo con la proposta avanzata dalle associazioni giovanili.

Certo, lo Stato ha in animo di vendere l’intera superficie ampia circa due ettari, fermo restando che ciò dovrà essere autorizzato preventivamente dal MIBACT, in quanto l’edificio è gravato da un vincolo architettonico diretto imposto circa tre anni fa dallo stesso MIBACT.

Ma il Consiglio comunale, su proposta della Giunta, ha confermato come l’intero compendio debba essere sottratto ad una forma stressata di gentrification, che veda una concentrazione di utenza chiusa al territorio, i cui abitanti ne risulterebbero permanentemente esclusi.

L'interno dell'ex Smom
L’interno dell’ex Smom

Viceversa, la variante urbanistica che trasformerà la destinazione d’uso dell’area da impianti militari ad attività turistiche e che sarà assoggettata alla Conferenza dei Servizi, all’inizio del prossimo mese di ottobre, propedeutica alla conclusione dell’Accordo di Programma, da ratificarsi conclusivamente in Consiglio comunale, dovrà aprire l’intero complesso ad una fruizione pubblica, oltre quella che naturalmente sarà determinata dalla componente turistico-ricettiva.

Il parcheggio, peraltro preesistente, e l’area a parco verde attrezzato prevista sulle parti non edificate che dovranno rimanere tali, per quanto transitino nella proprietà privata, dovranno essere aperti al pubblico con modalità convenzionate con il Comune di Pozzuoli, ai sensi della Delibera di Consiglio comunale 71/2013, tali da garantirne la fruibilità ai soggetti socialmente più deboli.

Ovviamente, parcheggio e parco dovranno essere realizzati, attrezzati e manutenuti a cura e spese dell’acquirente imprenditore turistico che risulterà aggiudicatario dell’asta pubblica bandita dallo Stato proprietario.

Anche in questo caso, ha applicazione la teoria della rigenerazione capillare resiliente, che, per quanto applicabile a fattispecie del genere, trova conforto nelle tesi elaborate dalla Biennale dello Spazio Pubblico che io stesso ho contribuito a fondare in quanto componente del Consiglio Direttivo dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, nel decennio ricompreso fra il 2006 al 2016.

Naturalmente, nella citata Conferenza dei Servizi, il Comune di Pozzuoli se la dovrà vedere con lo Stato -Agenzia del Demanio, con il MIBACT, con la Città Metropolitana e con una pluralità di altri enti pubblici territoriali, ma speriamo di farcela portando a casa il risultato pieno nell’interesse della nostra Città e dei suoi abitanti, dopo 36 anni di dismissione dello SMOM.

*Roberto Gerundo (assessore al Governo del Territorio del Comune di Pozzuoli)

 

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