venerdì, Marzo 29, 2024
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Giacobbe “(ri)scende in campo” per le prossime elezioni comunali

La mancata riconferma da consigliere regionale, per lui non è una sconfitta, ma un punto di partenza. Per costruire un altro progetto politico e lanciare una nuova sfida da qui alle prossime elezioni comunali del 2017.

170620153329Pasquale Giacobbe ha già metabolizzato il risultato elettorale del 31 maggio ed è proiettato verso il futuro.

Con in testa il sogno di ricandidarsi a Sindaco, per riprendere il filo del discorso brutalmente interrotto nel 2010, ma anche con la consapevolezza che, se non potrà essere lui l’aspirante futuro primo cittadino, lascerà spazio a chi saprà rappresentare ciò che egli intende come “il vero cambiamento di cui ha bisogno Pozzuoli”.

Il tutto è emerso stamattina, nel corso di una conferenza stampa ricca di spunti (non privi di polemica) e senza veli, con Giacobbe che ha risposto  a viso aperto anche alle domande più antipatiche, che Pozzuoli21 non ha mancato di sottoporgli.

Il manifesto di ringraziamento di Pasquale Giacobbe
Il manifesto di ringraziamento di Pasquale Giacobbe

“Vorrei partire innanzitutto dal mio manifesto di ringraziamento agli elettori puteolani –ha esordito l’ormai ex consigliere regionale- perché in questo manifesto (con una scaramantica sua foto del 2008, n.d.r.) ho voluto sottolineare quelle che dovrebbero essere a mio parere le qualità di un buon Sindaco, e cioè l’autorevolezza anzichè l’autoritarismo, la competenza in luogo della superficialità, la moderazione  invece dell’aggressività.  La città oggi lamenta quotidianamente autoritarismo, superficialità ed aggressività. E infatti il risultato dell’urna è stato chiarissimo a Pozzuoli: basta confrontare i 2.500 voti di chi come me si è candidato da solo contro tutti ed i 3.900 voti di chi aveva dalla sua parte un sindaco, la giunta al completo ed una parte del consiglio comunale. Ma l’esito del voto per le regionali a Pozzuoli ha fatto capire anche una cosa importante: che quando si  comincia a fare vera opposizione, si ottengono i risultati. Alle comunali di tre anni fa il Pdl era al 10% ed il Pd al 26%, alle Europee dell’anno scorso Forza Italia era al 17% ed il Pd al 43% perché non c’era opposizione e adesso che in un mese mi sono messo a fare opposizione, alle Regionali Forza Italia è salita al 26,2% ed il Pd è sceso al 31,5%. Nel giro di un anno, con pochissimi mezzi a disposizione, Forza Italia ha recuperato il 10% di consensi. Ed è questo il patrimonio da cui ripartire. Senza tener conto che, per problemi di salute personali, nei primi tre anni di consiliatura regionale, pur mantenendo il rapporto quotidiano con i miei elettori ed i miei assistiti, io ho dovuto limitare moltissimo la mia attività politica, per non sottopormi ad ulteriori stress fisici e psicologici. Ma, con tutte le difficoltà connesse alla mia malattia, con la mia presenza istituzionale sono riuscito a portare 200 milioni di euro sul territorio”.

Eppure Figliolia dice che è tutto merito suo aver recuperato progetti ormai nascosti nei cassetti a causa dell’incapacità amministrativa del centrodestra…

Guardi, a questo proposito, secondo me Figliolia o dice bugie o non sa di cosa parla. Sono stato io e non certo lui a lottare per sbloccare il cofinanziamento per la bretella Tangenziale-Porto. Sono stato io e non certo lui a riportare all’attenzione della Regione il progetto dei Grandi Laghi bocciato da Bassolino. Sono stato io con l’assessore regionale all’urbanistica Marcello Taglialatela, e non certo Figliolia, a recuperare e rifare i progetti del PIU Europa che erano rimasti fermi a causa della caduta della mia Amministrazione. E’ stata l’amministrazione regionale di centrodestra a stanziare 80 milioni di euro per la bonifica dei Regi Lagni, 50 milioni di euro per la rifunzionalizzazione del depuratore di Cuma, a stabilire una sanatoria per bloccare le occupazioni abusive delle case popolari di Monterusciello, a dismettere i beni dell’ex opera nazionale combattenti ed a consentire di acquisire la legittima titolarità ed una riqualificazione urbanistica di quei suoli.

Beh, intanto però i suoi detrattori le contestano perfino il diritto di parola ricordandole l’assai infelice esperienza da Sindaco…

Giacobbe in una foto del periodo in cui era Sindaco
Giacobbe in una foto del periodo in cui era Sindaco

E’ perché in tanti non sanno, non vogliono capire o fanno finta di non capire ciò che è realmente accaduto tra il 2008 ed il 2010. Io so cos’è successo al 99,9% ma non ho le prove e non posso denunciarlo con  nomi e cognomi altrimenti mi beccherei tantissime querele. Però so cosa avvenne: e successe che poteri forti trasversali, di natura imprenditoriale e politica, avevano deciso che io non andavo bene come Sindaco. Tanto per farvi un esempio, io sono caduto sulla raccolta differenziata.  Quando ho capito che la mia Amministrazione era sempre in crisi proprio a causa di spinte destabilizzanti esterne ed interne alla coalizione, sono stato costretto a candidarmi alle elezioni regionali, perché non potevo consentire ai poteri forti di distruggere la mia storia politica e dovevo trovare una via d’uscita  a ciò che poi inevitabilmente sarebbe accaduto. Infatti, la mia Amministrazione cadde a prescindere dall’esito delle elezioni regionali del 2010. Io non fui eletto e nove giorni dopo arrivarono le firme per lo scioglimento del Consiglio Comunale. E nessuna Amministrazione va a casa quando ci sono ancora tre anni di lavoro da fare, se non ci sono motivazioni estranee alla politica alla base di tutto ciò. Questo mix di poteri forti, evidentemente, pensava di fare con Agostino Magliulo ciò che non sarebbe mai riuscito a fare con me. Solo che evidentemente qualcuno ha sbagliato i calcoli: perché i poteri forti possono osteggiare progetti politici calati dal basso com’era il mio, ma poi  quando i progetti politici calano dall’alto, come nel caso di Magliulo, vengono osteggiati dal territorio. E il risultato è sempre lo stesso: si va tutti a casa.

E questo progetto politico di Figliolia, invece, sembra resistere…

Magliulo e Figliolia brindano insieme durante una “Sagra della Cozza” sulla piazza a mare

Resiste finchè non ci sarà opposizione. In questa consiliatura non c’è la politica. C’è solo una persona autoritaria che gestisce un gruppo di uomini, che in alcuni casi non hanno nemmeno consapevolezza delle proprie prerogative da consiglieri comunali, consentendo all’Amministrazione di essere autoritaria nei loro confronti. Però ripeto: ciò che è più grave è la mancanza di opposizione. C’è chi ha deciso da due anni di non farla più evitando persino di presentarsi in consiglio comunale come se avesse stretto un patto di non belligeranza con Figliolia; c’è poi chi la fa in modo sportivo e all’acqua di rose, solo quando ne ha voglia.  Poi ci devono sempre spiegare perché Tito Fenocchio, da candidato sindaco di opposizione, entra in maggioranza. E ci devono spiegare perché l’ingegnere Magliulo, da sindaco oppositore di Figliolia,  è diventato il primo aiutante dell’attuale Sindaco. Se al posto del Pd ci fosse stato il centrodestra, Figliolia sarebbe a casa già da un anno e mezzo. Ma Figliolia è un uomo fortunato: gode dei vantaggi di uno strano modo di fare opposizione, un’opposizione  che non si sa né chi la fa né in quale sede. Siamo arrivati addirittura al punto che, durante la campagna elettorale per le Regionali, amici di centrodestra hanno fatto comunicati stampa contro di me anziché contro il Sindaco o il suo candidato. Ma questa luna di miele tra l’opposizione e Figliolia, o la spezzeranno loro o la spezzerò io. E se dovrò essere io a spezzarla, lo farò con nomi, cognomi e fatti.

Quindi, sarà Pasquale Giacobbe d’ora in poi a fare opposizione?

Opposizione durissima a questo Sindaco e alla sua coalizione.

E’ questo il suo progetto politico: fare opposizione?

Guardi, anche qui si fa molta confusione. Io nasco democristiano e, se sono andato via del centrosinistra, pur avendo ruolo di potere e potendo ambire ad ottenerne altri, era solo perché non volevo morire comunista. Ho creato una lista civica, quella dei Moderati per Pozzuoli, a cui hanno aderito le forze di centrodestra. Ho stravinto le elezioni, poi è accaduto ciò che ho già raccontato, ho aderito al Pdl come contenitore di tante forze alternative alla sinistra, ma non sono mai stato berlusconiano, ed il mio brevissimo percorso in Forza Italia ne è la riprova. Mi sono candidato col simbolo soltanto perché mi è stato chiesto di dare una mano e l’ho fatto. Ma il percorso politico futuro mi vede impegnato in un altro obiettivo.

Quale?

Tornare al radicamento sul territorio, che è poi  l’indicazione fornita dai risultati di questa ultima campagna elettorale con i risultati delle amministrative a Bacoli, Quarto e Monte di Procida. Il partito tradizionale non è più seguito dai cittadini. E’ venuto meno il rapporto fiduciario tra i cittadini ed i partiti. Nei due anni che ci separano dalle prossime elezioni comunali a Pozzuoli, lavorerò per costruire un nuovo rapporto tra elettori, cittadini e politici.  Un rapporto più diretto, più vicino ai problemi della gente. Per capirci, non è possibile che per parlare con un Sindaco bisogna essere inseriti in una lista d’attesa più lunga di quella per una visita all’Asl. Se ho commesso degli errori politici in passato, credo di averne pagato già il prezzo. Adesso sono a disposizione della città per riavvicinare i puteolani alla politica. Non credo più né alle liturgie né ai caminetti: non mi andrò certo a sedere con chi non ha capito il momento storico, economico e politico del nostro paese. Chi non è disposto a coltivare l’humus del cambiamento, per quanto mi riguarda se ne può stare a casa: le minestre riscaldate, i riti triti e ritriti non servono, se mi dovessero chiamare per una cosa del genere, non ci andrei mai. Io voglio creare un rapporto tra politici e cittadini: o con i partiti, se apprezzeranno questa idea, o al di là dei partiti, con liste civiche, le stesse con cui vinsi le elezioni nel 2008.

Quindi, Giacobbe candidato sindaco alle prossime comunali.

Non necessariamente. Anzi, sa che le dico? Che non ne avrei nessuna intenzione. Io voglio mettere insieme tutti coloro che hanno voglia di fare qualcosa per questa città e che hanno voglia di farlo in un certo modo, ascoltando i cittadini, partendo dalle loro esigenze. Io voglio fare da collante per realizzare un obiettivo del genere. Se poi i cittadini dovessero ritenere anacronistica un’eventuale mia ricandidatura a sindaco di Pozzuoli, o se anch’io dovessi ritenerla tale, non esiterei un attimo a fare un passo indietro a beneficio di chi potrebbe rappresentare questo progetto politico in modo più adeguato ai tempi.

Un’ultima cosa: a che punto è la sua vicenda giudiziaria per le spese di rappresentanza da consigliere regionale?

Resto indagato come gran parte dei miei ex colleghi e posso aspettarmi anche un rinvio a giudizio, ma sono sicuro di poter riuscire a dimostrare la mia innocenza. E vorrei che i cittadini sapessero che si tratta di una questione molto controversa. Nel mio caso, mi si contesta la modalità di spesa di circa 12mila euro complessivi su un fondo di 1.200 euro mensili che ogni consigliere regionale riceveva di diritto per provvedere a varie incombenze legate al proprio mandato. L’accusa nei miei confronti verte sul fatto che avrei dovuto pagare con bonifici bancari anche importi al di sotto della soglia di tracciabilità stabilita dalla legge. Di questo si parla, non di ruberie o chissà cos’altro. E’ per tale motivo che, tralasciando le tante offese gratuite ricevute nelle ultime settimane, ho deciso di querelare chi, come una sorella del sindaco Figliolia, su Facebook, in pieno silenzio elettorale, il 30 maggio scorso, mi ha accusato pubblicamente di essermi fatto pagare dalla collettività la tintura dei capelli. Una doppia falsità: innanzitutto perché non ho mai usufruito dei fondi del mio gruppo consiliare, quindi non mi sono mai fatto pagare niente da nessuno, meno che mai per acquistare tinture per capelli, di cui notoriamente non faccio uso.

Queste le parole pronunciate stamattina da Pasquale Giacobbe.

Di carne a cuocere, l’ex consigliere regionale, ne ha messa tantissima.

E la sensazione è che si tratti soltanto di un antipasto…

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