Vi piacerebbe avere un ottimo stipendio e lavorare pochissime ore al mese per guadagnarvelo?
Bene. Ci sono due cose da fare per realizzare questo desiderio.
Innanzitutto, dovete trovare un’azienda (gestita da amici, parenti o scialacquoni) che vi assuma con un bel “mensile” pur sapendo che sarete quasi sempre assenti e che dunque dovrà spesso sostituirvi pagando un altro dipendente.
Dopodichè, vi toccherà racimolare abbastanza voti per diventare consiglieri comunali, così da ottenere automaticamente i benefici di legge che consentono, a chi svolge attività politica, di mantenere il proprio lavoro ed il proprio stipendio, a spese della collettività.
Come? Con i “permessi orari retribuiti” (sanciti dagli articoli 79 e 80 del decreto legislativo numero 267 del 18 agosto 2000, ossia il Testo Unico degli Enti Locali).
Attraverso quest’agevolazione, infatti, il Comune in cui un politico è stato eletto, rimborsa al datore di lavoro del politico il costo di tutte le ore lavorative che il politico ha dedicato all’attività politica certificata (riunioni di commissione e di consiglio comunale) invece che all’azienda di cui è dipendente.
In parole povere: se un consigliere comunale è dipendente di un’azienda, potrà anche non andare mai a lavorare se può documentare che quelle ore di lavoro perse le ha impiegate per svolgere l’attività politica legata al suo mandato.
E, in quel caso, noi contribuenti paghiamo, all’azienda per cui egli lavora, le ore di stipendio e di contributi che al politico comunque spettano di diritto anche se in quelle ore non ha mosso un dito per la sua azienda.
Tutto ciò, in aggiunta al costo per la collettività puteolana che ha un consigliere comunale col “gettone” di presenza: 30 euro lordi per ogni riunione di commissione o di consiglio comunale, fino ad un massimo di 960,61 euro lordi mensili, ossia non più del 25% dello stipendio del Sindaco, che ammonta a 3.842,45 euro lordi mensili.
Fatta questa doverosa premessa, veniamo ai fatti.
E i fatti dicono che, a Pozzuoli, con tante famiglie in difficoltà a mettere insieme il pranzo con la cena, i consiglieri comunali dovrebbero passarsi una mano sulla coscienza e decidere una volta per tutte di riunirsi in orari in cui non dovrebbero essere sul posto di lavoro.
Il tutto allo scopo di evitare che il Municipio (e cioè l’intera collettività puteolana) sia costretto a sborsare cifre blu per rimborsare le aziende di cui questi consiglieri sono dipendenti, per le ore non lavorate.
E magari liberare questi soldi per aiutare chi davvero non sa come sbarcare il lunario.
Basti pensare che, solo dal giorno in cui si è insediata l’attuale consiliatura, dunque in poco più di due anni e mezzo di mandato, abbiamo già pagato 109.411,72 euro (circa 212 milioni di vecchie lire!) in rimborsi per mantenere il posto di lavoro a tre consiglieri comunali.
Chi sono questi consiglieri?
E’ tutto scritto negli atti ufficiali pubblicati all’Albo Pretorio del Municipio di Pozzuoli.
Si tratta di Elio Buono (che proprio stamattina sarà presentato come candidato del Pd puteolano alle prossime elezioni regionali), di Gigi Manzoni (anch’egli del Pd) e di Mario Massimiliano Cutolo (eletto con l’Udc, partito che ha lasciato qualche mese fa per fondare una lista civica).
Spulciamo le carte di dominio pubblico ed entriamo nei particolari.
Elio Buono (nella foto) è un impiegato amministrativo assunto dal 1990 dal Consorzio di Bonifica della Conca di Agnano e dei Bacini Flegrei.
Il suo attuale stipendio lordo annuo ammonta a 52.907,71 euro, pari ad un netto di 36.274,38 euro, diviso per 14 mensilità (2.591 euro netti al mese). Il suo orario di lavoro è di 7 ore e 12 minuti (dalle 8 alle 15,12) per cinque giorni alla settimana, dunque di 36 ore settimanali.
L’azienda di cui è dipendente, negli ultimi due anni, ha usufruito di 68.793,73 euro di rimborsi pagati dal Comune di Pozzuoli per l’attività politica di Elio Buono.
Rimborsi così suddivisi analiticamente:
8.377,97 euro per 366 ore e 25 minuti di permessi tra agosto e novembre 2011 (determina dirigenziale numero 1047 del 18 giugno 2013);
14.634,80 euro per 587 ore e 40 minuti di permessi tra gennaio ed aprile 2013 (determina dirigenziale numero 831 del 2 maggio 2014);
12.851,35 euro per 519 ore e 10 minuti di permessi tra maggio ed agosto 2013 (determina dirigenziale numero 832 del 2 maggio 2014);
21.414,21 euro per 573 ore e 20 minuti di permessi tra settembre e dicembre 2013 (determina dirigenziale numero 833 del 2 maggio 2014);
11.515,40 euro per 430 ore di permessi tra gennaio e marzo 2014 (determina dirigenziale numero 152 del 28 gennaio 2015).
In pratica, in 19 mesi, Elio Buono, per fare politica, si è assentato dalla sua azienda mediamente per circa 30 ore settimanali (ha dunque lavorato mediamente per circa 6 ore settimanali) e, mediamente, per ciascuno di questi mesi, il Comune di Pozzuoli ha pagato un rimborso al suo datore di lavoro di 3.620,72 euro (circa 28 euro all’ora).
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E veniamo a Gigi Manzoni, (nella foto) assunto dal 2007 dalla società “Siral” come impiegato tecnico. Il suo orario di lavoro è di 8 ore al giorno (dalle 8 alle 17, di cui un’ora di pausa pranzo dalle 13 alle 14) per cinque giorni alla settimana, dunque di 40 ore settimanali.
La “Siral”, negli ultimi nove mesi, ha usufruito di 15.764,40 euro di rimborsi pagati dal Comune di Pozzuoli per l’attività politica di Gigi Manzoni.
Rimborsi così suddivisi analiticamente:
785,84 euro per 77 ore di permessi a marzo 2014 (determina dirigenziale numero 836 del 2 maggio 2014);
908,31 euro per 89 ore di permessi ad aprile 2014 (determina dirigenziale numero 1082 del 6 giugno 2014);
1.408,39 euro per 138 ore di permessi a maggio 2014 (determina dirigenziale numero 1083 del 6 giugno 2014);
1.275,71 euro per 125 ore di permessi a giugno 2014 (determina dirigenziale numero 1330 del 17 luglio 2014);
3.644,28 euro per 142 ore di permessi a luglio 2014 più contributi Inps, Inail e quota di Tfr per il periodo marzo-giugno 2014 (determina dirigenziale numero 1500 del 1° settembre 2014);
2.697,80 euro per 192 ore di permessi nel periodo agosto-settembre 2014 (determina dirigenziale numero 1865 del 22 ottobre 2014);
2.065,31 euro per 147 ore di permessi ad ottobre 2014 (determina dirigenziale numero 2057 del 12 novembre 2014);
1.756,36 euro per 125 ore di permessi a novembre 2014 (determina dirigenziale numero 2390 del 15 dicembre 2014);
1.222,40 euro per 87 ore di permessi a dicembre 2014 (determina dirigenziale numero 197 del 3 febbraio 2015);
In pratica, in 10 mesi, Gigi Manzoni, per fare politica, si è assentato dalla sua azienda mediamente per circa 26 ore settimanali (ha dunque lavorato mediamente per circa 14 ore settimanali) e, mediamente, per ciascuno di questi mesi, il Comune di Pozzuoli ha pagato un rimborso al suo datore di lavoro di 1.576,44 euro (circa 14 euro all’ora).
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Infine, Mario Massimiliano Cutolo, (nella foto) assunto dal 2011 come direttore generale della società immobiliare unipersonale “Atlante” (proprietaria del complesso “Play Off” ed il cui unico socio è suo padre, l’imprenditore Mario Cutolo), con stipendio ed orario di lavoro che non si evincono dai documenti esibiti al Municipio.
Ebbene, la “Atlante”, in 29 mesi tra giugno 2012 ed ottobre scorso, ha usufruito di 24.853,59 euro di rimborsi pagati dal Comune di Pozzuoli per l’attività politica di Mario Massimiliano Cutolo.
Rimborsi così suddivisi analiticamente:
5.474,79 euro per 298 ore e 15 minuti di permessi nel periodo giugno-dicembre 2012 (determina dirigenziale numero 1116 del 27 giugno 2013);
3.053,51 euro per 182 ore e 10 minuti di permessi nel periodo gennaio-febbraio 2013 (determina dirigenziale numero 2033 del 3 dicembre 2013);
2.598,41 euro per 153 ore e 45 minuti di permessi nel periodo marzo-aprile 2013 (determina dirigenziale numero 1436 del 4 settembre 2013);
5.625,67 euro per 313 ore e 47 minuti di permessi nel periodo maggio-settembre 2013 (determina dirigenziale numero 1903 del 13 novembre 2013);
1.762,07 euro per 98 ore e 43 minuti di permessi nel periodo ottobre-novembre 2013 (determina dirigenziale numero 32 del 13 gennaio 2014);
386,37 euro per 21 ore e 14 minuti di permessi a dicembre 2013 (determina dirigenziale numero 834 del 2 maggio 2014);
872,91 euro per 48 ore e 56 minuti di permessi nel periodo gennaio-febbraio 2014 (determina dirigenziale numero 835 del 2 maggio 2014);
1.227,84 euro per 66 ore e 36 minuti di permessi nel periodo marzo-aprile 2014 (determina dirigenziale numero 1349 del 23 luglio 2014);
1.850,39 euro per 100 ore e 10 minuti di permessi nel periodo maggio-agosto 2014 (determina dirigenziale numero 1788 del 13 ottobre 2014);
2.001,63 euro per 106 ore e 55 minuti di permessi nel periodo settembre-ottobre 2014 (determina dirigenziale numero 153 del 28 gennaio 2015);
In totale, nell’arco di 29 mesi, Mario Massimiliano Cutolo, per fare politica, si è assentato dalla sua azienda mediamente per circa 11 ore settimanali e, mediamente, per ciascuno di questi mesi, il Comune di Pozzuoli ha pagato un rimborso al suo (papà) datore di lavoro di 857,02 euro (circa 18 euro all’ora).
Questi tre consiglieri sono sicuramente dei gran fortunati ad essere stati assunti da datori di lavoro che potrebbero essere inseriti di diritto nella categoria dei “benefattori”, visto che stipendiano (anche lautamente) dei dipendenti parecchio assenti per motivi politici.
Questi stessi tre consiglieri, tuttavia, potrebbero anche avere un rigurgito di buon senso e rendersi conto che, benché sia legittimo farlo, non è simpatico gravare così pesantemente sulle tasche dei puteolani e anche delle loro aziende (che percepiranno pure il rimborso ma dovranno anche sostituirne le assenze e dunque spendere altri soldi), peraltro occupando posti di lavoro che potrebbero essere dati a chi ha più tempo di loro per guadagnarsi onestamente uno stipendio e sottraendo risorse (110mila euro non sono bruscolini e la cifra aumenta mese per mese) che potrebbero essere destinate dal Comune di Pozzuoli a chi non ha un lavoro e spesso nemmeno i soldi per fare la spesa.
Per evitare tutto ciò, basterebbe che le riunioni delle tre commissioni consiliari in cui sono presenti i consiglieri Buono, Manzoni e Cutolo (Urbanistica, Bilancio e Lavori Pubblici) si svolgessero negli orari in cui i tre consiglieri in questione non dovrebbero contemporaneamente essere anche sul posto di lavoro.
E non ci si venga a dire che è tecnicamente impossibile (Buono e Cutolo presiedono due di queste commissioni, dunque hanno ampia libertà di deciderne gli orari di convocazione) o che bisognerebbe pagare troppi soldi di lavoro straordinario per i dipendenti.
Se consideriamo che l’attuale andazzo ci costa mediamente 6.054,18 euro al mese di rimborsi aziendali e che il Municipio è comunque sempre aperto anche di pomeriggio, qualcuno dovrà dimostrarci che il costo di spostamento delle riunioni di commissione è superiore a quello attualmente sostenuto dall’Ente per coprire le assenze dei tre consiglieri sul posto di lavoro.
Intanto, solo per aver provato una volta a sollevare pubblicamente la questione, un consigliere comunale della maggioranza (Niki Della Corte -nella foto –) per poco non veniva azzannato verbalmente da alcuni suoi colleghi di partito ed è stato zittito come un appestato.
Vi renderete dunque conto di quanto sia delicata la questione.
E, in quest’ottica, un plauso incondizionato va a tutti quei consiglieri comunali (e non sono pochi, sia di maggioranza sia di opposizione) che, pur avendo tutti i requisiti per poter usufruire di questi permessi, hanno finora deciso di non utilizzare il beneficio al solo scopo di non appesantire ulteriormente il bilancio dell’Ente, comportandosi dunque da persone di buon senso, ben sapendo (almeno loro, vivaddio!) che non tutto ciò che è legale è moralmente accettabile.
E c’è sinceramente da augurarsi che nessuno di questi ultimi si senta così “fesso” da ripensarci, altrimenti chissà che cifre ancora più pesanti dovremo sopportare sul nostro groppone.
Una cosa è certa: la situazione non sembra essere sfuggita al segretario generale comunale Matteo Sperandeo (nella foto), che martedì scorso ha inviato ai capigruppo, al presidente del consiglio comunale ed ai presidenti e segretari di tutte le commissioni consiliari, una nota della Procura della Corte dei Conti a proposito del funzionamento delle commissioni consiliari permanenti e delle conferenze dei capigruppo.
Per capire di che documento si tratti, basta leggere anche soltanto titolo e sottotitolo dell’articolo allegato alla nota del segretario generale: “Commissioni consiliari solo se necessarie! Richiesta di danno erariale da parte della Corte dei Conti nei confronti di presidenti di organi collegiali che si riunivano per questioni inconsistenti al solo scopo di incassare il gettone di presenza”.
Già: ma magari lo scopo è di avere anche una buona scusa per non andare a lavorare ma prendere ugualmente lo stipendio pieno a fine mese, facendoselo pagare dal popolo-Pantalone…
(nella foto-copertina, da sinistra a destra, i consiglieri Gigi Manzoni, Elio Buono e Mario Massimiliano Cutolo)