Tutto è cominciato ufficialmente alle 14.36 di oggi, quando, con un post su Facebook, in uno dei gruppi più “popolati” del social network (“Sei di Pozzuoli se…”), un genitore di un alunno che frequenta il 1° circolo didattico ha segnalato una situazione a dir poco imbarazzante.
E cioè che “per accedere alla visualizzazione on line delle pagelle delle scuole elementari si deve pagare obbligatoriamente il contributo volontario”, sottolineando che “le pagelle si dovrebbero visualizzare sul sito della scuola dal 20 al 30 giugno e oggi siamo ancora in alto mare” e ipotizzando addirittura un presunto “ricatto” alle “famiglie degli alunni per vedere i risultati scolastici dei propri figli”.
Un’accusa molto grave, scaturita da un avviso (nella foto grande in alto) indirizzato ai “genitori della scuola primaria” comparso il 5 giugno nel plesso “Trincone” di via Coste d’Agnano, in cui, a firma della “direzione”, si legge che “si prega di effettuare al più presto il pagamento dell’assicurazione, eventualmente del contributo volontario e dell’inglese madrelingua per gli alunni che partecipano al progetto”, specificando che “gli inadempienti non potranno visualizzare la scheda di valutazione fino ad avvenuto saldo degli arretrati”.
In sostanza, quel cartello, più la mancata (per ora) pubblicazione delle pagelle degli alunni sul sito della scuola, ha fatto ritenere ad alcuni genitori che il primo circolo didattico voglia costringere i genitori a sborsare obbligatoriamente un contributo che in realtà è volontario e non può essere preteso dalle scuole in cambio dell’erogazione dei servizi alle famiglie http://www.oggi.it/posta/2013/06/10/la-scuola-pubblica-diventa-di-fatto-non-gratuita-se-il-contributo-volontario-viene-spacciato-per-obbligatorio/
In realtà, il 1°circolo didattico, non appare al di sopra di ogni sospetto su questa materia.
Navigando nel suo sito istituzionale, infatti http://www.1circolopozzuoli.it/indice_modulistica.html nell’area riservata ai moduli per le iscrizioni, scaricando questi moduli, si scopre che in calce ad essi, per la domanda di iscrizione, bisogna versare una somma totale di 26 euro a titolo di “assicurazione integrativa + contributo volontario”.
In pratica, ufficialmente, è stabilito che il contributo volontario di 20 euro va pagato insieme ai 6 euro per l’assicurazione obbligatoria, rendendo, di fatto, quel contributo “dovuto” anche se in realtà è facoltativo.
Ecco come risponde la scuola.
A parlare è il professor Nicola Ingenito, vicario del circolo: “Non c’è nessuna obbligatorietà del contributo –afferma- tanto è vero che lo paga soltanto il 40% dei genitori ed una parte di questo 40% ne versa soltanto una quota forfettaria. L’iscrizione viene regolarmente accettata anche soltanto con il versamento dell’assicurazione obbligatoria e, purtroppo, c’è anche chi non paga questa cifra irrisoria, così come c’è chi non paga da mesi il servizio di refezione, i corsi di madrelingua inglese, esponendo la scuola ad una delicata situazione debitoria. Sul cartello che ha generato questa polemica, indagheremo: io insegno proprio in quel plesso e non ne sapevo nulla né tanto meno penso sia attendibile un avviso che non porta nè timbro nè la carta intestata della scuola. In quanto alla pubblicazione delle pagelle, c’è stato un ritardo perché la piattaforma web per questo servizio, creata dal sottoscritto, prevede tempi un po’ più lunghi. Ma nei prossimi giorni, entro la fine della settimana, sarà tutto on line e disponibile per tutti i genitori come sempre, a prescindere dal pagamento del contributo volontario. E sfido chiunque a provare che le pagelle siano state già accessibili sul sito soltanto ai genitori che hanno pagato per intero il contributo volontario…”.
Questo il quadro della situazione, su cui ciascuno è libero di farsi la propria idea.
Per quanto mi riguarda, una sola preghiera al primo circolo: siate più trasparenti nei moduli di iscrizione e specificate che assicurazione obbligatoria e contributo volontario si possono pagare separatamente indicando a quanto ammonta il costo dell’una e dell’altro: altrimenti si capisce un’altra cosa…
E non si capisce una bella cosa!