Tra i tanti puteolani che si fanno strada nel mondo, ce n’è uno del quale bisogna andare particolarmente fieri.
E’ infatti rarissimo trovare un giovane che emigra a 1.200 chilometri dalla sua città di origine e decide di investire i propri risparmi in cultura.
Un plauso va dunque al 25enne Luigi Di Razza, “commerciale” di professione ma, nel tempo libero, gestore della libreria italiana di Lussemburgo, la capitale dell’omonimo stato in cui il nostro concittadino si è trasferito ormai da tre anni insieme con la fidanzata.
Quattro mesi fa, Luigi ha rilevato quest’attività (fondata nel 2000 da una signora italiana) in società con due connazionali conosciute proprio lì (la romana Antonella Ciconte e l’alessandrina Silvia Delmedico) ed è felice di aver intrapreso un’avventura stimolante ma al tempo stesso anche dispendiosa.

“In Lussemburgo il costo della vita è altissimo – ci dice Luigi – ed è quindi molto difficile cercare di tenere in piedi un’attività commerciale a sfondo culturale. Ma lo facciamo con passione, ci stiamo divertendo tantissimo e siamo consapevoli di essere diventati un punto di riferimento culturale saldo in un paese in cui vivono circa 25mila italiani. In un momento difficile per la cultura, dove c’è chiusura noi vediamo apertura, cerchiamo di coinvolgere in questo progetto tutte le persone, anche non italofone, che siano interessate ad imparare la nostra lingua e a scoprire le nostre tradizioni. Per raggiungere questo obiettivo, l’impegno è massimo. Io e Antonella ci occupiamo prevalentemente di comunicazione, mentre Silvia è più presente in libreria, ma appena possiamo siamo operativi tutti e tre lì. La nostra è una squadra molto affiatata, lavoriamo in perfetta sinergia.”.
Cosa offrite ai vostri visitatori e clienti?
Presentiamo libri di autori italiani (l’ultimo in ordine di tempo “Il caso Finmeccanica” di Alessandro Da Rold, il prossimo sarà “Zucchero e Catrame” di Giacomo Cardaci, n.d.r.), leggiamo poesie e favole per bambini, curiamo laboratori di scrittura creativa, organizziamo persino corsi di cucito. Insomma, cerchiamo di promuovere il made in Italy in ogni sua articolazione positiva. Tutto in quasi cinquanta metri quadrati, spazi che ci auguriamo di poter presto ristrutturare per renderli maggiormente funzionali al nostro modo di intendere una libreria del genere.

E poi c’è il teatro, la tua passione…
Sì, organizzeremo anche un laboratorio teatrale. Fin da bambino ho sempre avuto un’attrazione per questo mondo. Ero attore di teatro a Pozzuoli, lo sono anche qui in Lussemburgo, grazie al regista salernitano Raffaele Gentile e alla sua associazione “Il Sipario”. Ho recitato anche in alcune serie tv tedesche, lussemburghesi, la prossima uscirà su Netflix. E scrivo. Scrivo tanto. Collaboro anche con Passaparola, l’unico giornale lussemburghese in lingua italiana. In sostanza, non ho mai smesso di fare le cose che facevo anche nella mia terra di origine, ho sentito l’esigenza di non interrompere un percorso già intrapreso da tempo.

A Luigi e ai suoi compagni di viaggio, va il nostro più caloroso “in bocca al lupo”: lo merita l’altissimo valore sociale di questa iniziativa, volta a valorizzare un bene immateriale, che non arricchisce le tasche ma la mente e lo spirito.
Chi è interessato al loro progetto, può seguirne passo dopo passo le attività sia sulla pagina Facebook che sul sito della Libreria Italiana Lussemburgo.