Social Network, scatta il divieto per gli under 16 | La Legge è stata approvata: se beccano tuo figlio finisci nei guai

Social Network, scatta il divieto per gli under 16 | La Legge è stata approvata: se beccano tuo figlio finisci nei guai

Social Network - Pexels - pozzuoli21.it

Social network, scatta il divieto per gli under 16: la legge ora è ufficiale e se tuo figlio viene beccato sono guai

Per anni si è discusso di social network e minori, tra appelli di psicologi, denunce di genitori e richieste di regole più rigide. Intanto, però, milioni di ragazzi hanno continuato a usare TikTok, Instagram, Snapchat e le altre piattaforme fin dalle scuole medie, spesso aggirando i controlli con una data di nascita falsa e un clic sul “ho più di 13 anni”. Nessun vero filtro, poche responsabilità per i colossi del web e famiglie lasciate a gestire da sole un problema enorme.

Adesso però il quadro cambia in maniera drastica: una nuova legge sui social mette un limite secco e sposta il peso delle responsabilità anche sulle piattaforme, non solo sui ragazzi e sui loro genitori. Niente più “consigli” o linee guida: si parla di un vero e proprio divieto di accesso agli under 16, con controlli obbligatori e multe milionarie per chi farà finta di niente. Per molti adulti è una tutela attesa da tempo, per tanti teenager un muro che sembra insuperabile.

La novità riguarda l’età minima per usare i social, ma anche il modo in cui le aziende dovranno verificare chi c’è davvero dietro a un profilo. Se oggi basta un tap per aprire un account, con le nuove regole serviranno sistemi molto più robusti di verifica dell’età, altrimenti scatteranno sanzioni pesantissime. E non si parla solo di piccole piattaforme: nel mirino ci sono i nomi più popolari tra i giovanissimi.

Divieto sotto i 16 anni: dove è già legge e chi dovrà adeguarsi

Questa stretta non arriva dall’Italia né da un altro Paese europeo, ma dall’altra parte del mondo: è il governo australiano ad aver approvato l’Online Safety Amendment (Social Media Minimum Age) Act 2024, la legge che vieta ai minori di 16 anni di iscriversi e utilizzare account sui principali social network. L’Australia diventa così il primo Paese al mondo a introdurre un divieto totale per gli under 16, con entrata in vigore fissata al 10 dicembre 2025.

Il provvedimento riguarda tutte le piattaforme più usate dai ragazzi: TikTok, Instagram, Snapchat, X, Facebook, Reddit e YouTube sono esplicitamente citate tra i servizi che dovranno adeguarsi, introducendo strumenti efficaci per bloccare l’accesso ai minorenni. Se non lo faranno, rischiano multe fino a 50 milioni di dollari australiani, una cifra che manda un messaggio chiarissimo: chi permette ai minori di sfuggire ai controlli non potrà cavarsela con una semplice tirata d’orecchie.

Social Network vietati per gli under 16 – Pexels – pozzuoli21.it

Perché è stato imposto il divieto e cosa rischiano famiglie e piattaforme

Alla base della legge c’è la volontà di proteggere la salute mentale dei minori e arginare fenomeni diventati ormai quotidiani: cyberbullismo, contenuti violenti, pressione sociale, modelli irrealistici che alimentano ansia e depressione. Il governo australiano sottolinea che molti ragazzi sotto i 16 anni non hanno ancora gli strumenti per difendersi da questo bombardamento continuo, né per gestire in modo critico quello che vedono sullo schermo. Da qui la scelta drastica: meglio un divieto chiaro, che costringa tutti a ripensare il rapporto tra adolescenti e social media.

Per le famiglie il messaggio è altrettanto netto: se un under 16 viene trovato sui social in violazione della legge, non sarà solo una “ragazzata” da chiudere con una ramanzina. Le piattaforme dovranno bloccare gli account e dimostrare di aver fatto davvero il possibile per fermare gli accessi illegali, mentre i genitori saranno chiamati a collaborare, controllando in modo attivo l’uso di smartphone e tablet. L’Australia, con questa mossa, si candida a fare da apripista: altri Paesi stanno già osservando il suo modello e potrebbero seguire la stessa strada. E per chi pensava ai social come a un territorio senza regole, il messaggio è chiaro: con gli under 16, da oggi, non si scherza più.