Legge 104, questi sconti non li conosce nessuno | Eppure sono vantaggiosissimi: in pratica non si paga più (quasi) niente
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Con la Legge 104 esistono sconti nascosti sulle bollette, pochissimi li sfruttano e il risparmio può sembrare quasi totale
Quando si pensa alla Legge 104 si collegano subito permessi dal lavoro, accompagnamento, agevolazioni fiscali, ma quasi mai le bollette di luce e gas. Eppure, proprio su quelle spese che pesano ogni mese sul bilancio familiare, per chi rientra nella normativa esistono agevolazioni potentissime, spesso ignorate persino da chi avrebbe pieno diritto a usarle.
Il risultato è paradossale: famiglie che affrontano una situazione di disabilità grave continuano a pagare fatture salatissime, mentre potrebbero ottenere sconti strutturali sull’energia, attivi tutto l’anno. Non si tratta di una promozione commerciale temporanea, ma di strumenti riconosciuti dalla regolazione pubblica, pensati proprio per chi ha bisogno di più corrente per vivere dignitosamente, ad esempio per alimentare apparecchiature elettromedicali.
Il punto è che questi sconti non compaiono in automatico: se nessuno ti informa e non presenti domanda, continui a pagare tutto. Ed è qui che entra in gioco il “segreto” delle agevolazioni legate alla Legge 104 sulle bollette.
Gli sconti nascosti sulle bollette per chi ha la Legge 104
La legge in sé non prevede direttamente un “bonus bollette”, ma grazie alle delibere dell’ARERA sono stati introdotti diversi strumenti di tutela per i cosiddetti clienti vulnerabili. Il più importante è il bonus elettrico per disagio fisico, pensato per chi, in casa, utilizza dispositivi elettromedicali salvavita o indispensabili a una vita quotidiana accettabile. In questi casi la spesa di energia può diventare enorme, e proprio per questo la regolazione ha previsto sconti dedicati in fattura.
Accanto a questo, chi rientra nella Legge 104 e possiede determinati requisiti economici può beneficiare anche dei bonus sociali per luce, gas e acqua, cioè riduzioni automatiche degli importi dovuti, spalmate sulle varie bollette dell’anno. Non si tratta di piccoli arrotondamenti: per alcuni nuclei il taglio può coprire una fetta molto significativa della spesa energetica, al punto che la parte legata agli usi sanitari e ai consumi essenziali viene quasi azzerata da questi meccanismi di sostegno.

Come attivarli davvero: requisiti, documenti e procedura pratica
Per trasformare questi diritti in sconti reali serve però una mossa precisa: presentare la richiesta. In genere il percorso passa dal Comune di residenza o da un CAF, compilando la modulistica dedicata ai bonus sociali e allegando la documentazione necessaria. Servono un attestato ASL che certifichi la condizione di disabilità e, nel caso del disagio fisico, il fatto che in casa siano utilizzate apparecchiature elettromedicali, oltre ai dati della fornitura come POD per la luce e PDR per il gas.
Fondamentale anche avere un ISEE aggiornato e verificare che il contratto di fornitura sia intestato al diretto interessato o a un familiare convivente. Una volta accettata la pratica, non bisogna cambiare abitudini: gli sconti vengono caricati direttamente in bolletta, sotto forma di bonus o voci di credito che riducono il totale da pagare. Chi conosce e utilizza questi strumenti racconta di bollette molto più leggere, al punto che la parte di spesa legata alla disabilità sembra “sparire”. Ed è qui che l’espressione “in pratica non si paga più (quasi) niente” smette di essere uno slogan e diventa, per molte famiglie con Legge 104, una concreta boccata d’ossigeno sulla voce più temuta del mese.
