Carta di credito? Al supermercato non usarla | Corri un pericolo che non immagini: l’allerta è stata appena lanciata

Carta di credito? Al supermercato non usarla | Corri un pericolo che non immagini: l’allerta è stata appena lanciata

Carta di credito - Pexels - pozzuoli21.it

Gli esperti avvertono: pagare la spesa con la carta sembra comodo, ma può svuotare il conto di nascosto mese dopo mese.

Per milioni di italiani la carta di credito è diventata la compagna fissa del carrello: un tocco al POS, nessuna banconota che esce dal portafoglio, la sensazione di poter riempire il sacchetto senza pensarci troppo.

In corsia si ragiona in termini di punti, cashback e sconti, mentre il peso della spesa viene rinviato a quel famoso “pagherò dopo” che sembra così lontano quando si infilano i prodotti nel carrello tra una promozione e l’altra.

Proprio questa distanza tra il gesto e il conto finale è al centro del nuovo allarme lanciato dagli esperti di economia domestica. Il rischio, spiegano, non è tanto la singola spesa più ricca del previsto, ma l’abitudine quotidiana a usare la carta per ogni piccolo acquisto. Una abitudine che, mese dopo mese, può trasformarsi in un buco di bilancio, fatto di micro-esborsi che non si vedono ma si sommano, fino a mettere seriamente in difficoltà il portafoglio di chi pensava di avere tutto sotto controllo.

Il trucco psicologico che ti fa spendere di più (e crea debiti invisibili)

Secondo l’analisi riportata da Linkedincaffe, il punto non è la sicurezza del pagamento, ma il modo in cui la carta di credito altera la percezione del denaro. Nata per gli acquisti importanti, oggi viene usata anche per il pane, il latte e i prodotti di tutti i giorni: così pagare diventa un gesto automatico, quasi indolore. Non vedendo le banconote sparire, si perde il contatto con il valore reale di ciò che si mette nel carrello e si finisce per comprare di più, spesso senza accorgersene.

In Italia una famiglia media spende oltre 400 euro al mese solo per l’alimentazione: quando tutto passa dalla carta, la sensazione di “pagare dopo” crea una falsa sicurezza che spinge a sforare il budget. Il risultato sono saldi da coprire a fine mese che, se non vengono estinti del tutto, iniziano a generare interessi che possono superare il 20% annuo. In pratica si costruiscono dei veri e propri debiti invisibili: si pensa di aver fatto solo la spesa, ma tra rate, opzioni revolving e piccoli rinvii si finisce per pagare quello stesso carrello molto più di quanto indicato sullo scontrino.

Illustrazione di una carta di credito – Pexels – pozzuoli21.it

Perché il contante ti protegge (e come usare davvero la carta a tuo favore)

Nello scenario descritto da Linkedincaffe, le banche guadagnano due volte: da un lato con le commissioni incassate su ogni transazione, dall’altro con gli interessi che maturano quando il saldo non viene azzerato o viene spezzettato in rate. Per questo gli esperti suggeriscono di tornare al contante per la spesa quotidiana: preparare una lista, stabilire un tetto e portare con sé solo quella cifra aiuta a visualizzare ogni euro che esce, tagliando gli acquisti d’impulso e i famosi “tanto costa poco”. Gli studi citati parlano di una riduzione delle spese superflue fino al 30% quando si paga solo in contanti e si rispetta un budget preciso.

La carta di credito, spiegano ancora gli specialisti, non va demonizzata ma usata con strategia. Meglio riservarla ai grandi acquisti tracciabili – elettrodomestici, viaggi, spese eccezionali – da saldare integralmente a fine mese, evitando come la peste le opzioni di pagamento rateale sulla spesa alimentare. Per tutto il resto, soprattutto al supermercato, il contante resta il miglior alleato per tenere i conti in mano e non ritrovarsi, a distanza di poche settimane, a chiedersi come sia possibile aver speso così tanto solo per riempire il frigorifero.