“Dovrete sostenere un nuovo esame”: automobilisti italiani avvisati | Chi non si presenta resterà a piedi

Il governo valuta test più duri per il rinnovo patente over 80 dopo incidenti mortali. Si riapre il dibattito su sicurezza e diritto alla mobilità. Le nuove regole e le reazioni.

“Dovrete sostenere un nuovo esame”: automobilisti italiani avvisati | Chi non si presenta resterà a piedi

“Dovrete sostenere un nuovo esame”: automobilisti italiani avvisati | Chi non si presenta resterà a piedi

Esami di rinnovo della patente più severi per gli anziani al volante: è questa l’ipotesi a cui sta lavorando il governo, secondo quanto dichiarato dal ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, per ridurre il numero di incidenti. In particolare, si è fatto riferimento ad alcuni scontri mortali che sarebbero stati provocati da ultraottantenni alla guida contromano. Questa situazione impone una riflessione urgente sulla sicurezza stradale e sulle misure necessarie per garantire la protezione di tutti gli utenti della strada. Il ministro Salvini, intervistato tempo fa su RTL 102.5, ha enfatizzato la necessità di basare le decisioni su “numeri e dati, non sulle impressioni”, aprendo la strada a possibili revisioni delle normative attuali.

Come potrebbero cambiare le regole per il rinnovo della patente

Come potrebbero cambiare le regole per gli anziani al volante

Nel dibattito tra gli specialisti sono diverse le ipotesi concrete. Una delle più discusse è un inasprimento degli accertamenti medici, che potrebbero includere esami più accurati sui riflessi, sulle funzioni cognitive e sulla percezione spaziale, in aggiunta ai tradizionali controlli di vista e udito. L’obiettivo è andare oltre la semplice verifica sensoriale per assicurare una lucidità e reattività adeguate alle sfide della circolazione moderna.

Un’altra possibilità, già contemplata dalla legislazione dell’Unione europea, riguarda l’emissione di licenze di guida con vincoli specifici. Tali limitazioni potrebbero, ad esempio, interdire la circolazione nelle ore notturne o precludere l’utilizzo di autostrade per alcune categorie di automobilisti. Al momento, tuttavia, non sono ancora state prese decisioni definitive al riguardo, e il confronto è in corso per trovare soluzioni equilibrate che tutelino sia la sicurezza che la mobilità.

Le normative attuali prevedono già obblighi stringenti per il rinnovo delle patenti. Per gli over 70, il rinnovo è richiesto ogni tre anni, mentre per gli ultraottantenni l’obbligo è ogni due anni. La conferma della patente è subordinata a un esame medico dettagliato che attesti l’idoneità del conducente. Questo accertamento, eseguito da un medico competente o dalla Commissione medica locale, verifica i requisiti fisici e mentali indispensabili, focalizzandosi sull’efficienza della vista, dell’udito, sulla prontezza dei riflessi e sull’abilità motoria. L’esistenza di specifiche condizioni mediche, come disturbi neurologici, problemi cardiaci o o diabete, può comportare valutazioni aggiuntive o l’imposizione di limitazioni alla guida.

Il dibattito: sicurezza stradale versus diritto alla mobilità

Il dibattito: sicurezza contro diritto alla mobilità

La questione del rinnovo della patente per gli anziani coinvolge anche il fronte politico. Il capogruppo del Partito Democratico in Commissione Trasporti alla Camera, Anthony Barbagallo, ha annunciato una proposta di legge volta a introdurre l’obbligo di un esame teorico e pratico per il rinnovo della patente al raggiungimento degli 80 anni. Questa misura, già presentata come emendamento alla riforma del codice della strada e in precedenza respinta dalla maggioranza, sarà ora riproposta, segnalando la crescente attenzione parlamentare sul tema.

Anche le associazioni dei consumatori e i sindacati dei pensionati invitano alla prudenza. Gabriele Melluso, presidente di Assoutenti, ha sottolineato che “la libertà di muoversi è un diritto fondamentale per ogni cittadino, a tutte le età”. Egli propone di rafforzare i controlli periodici basandoli su “criteri medico-funzionali chiari e aggiornati” piuttosto che porre limiti indiscriminati legati solo all’età. Carmelo Barbagallo, segretario generale della UILP, ha evidenziato l’importanza di studiare i dati e confrontarsi con le parti sociali “prima di qualsiasi modifica normativa”, per tutelare sia la sicurezza sulle strade che il diritto alla mobilità, poiché “per molte persone anziane la patente significa autonomia e partecipazione sociale”.

I dati sui sinistri stradali sono un elemento cruciale nel dibattito. A partire dai 70 anni, le probabilità di incidenti iniziano a crescere, e tale incremento diventa notevolmente più rapido una volta superata la soglia degli 80 anni. Sebbene i conducenti più maturi totalizzino un minor numero di incidenti in un anno rispetto ai loro omologhi più giovani, presentano un rischio maggiore di sinistri se rapportato ai chilometri percorsi. Per ogni chilometro affrontato, i conducenti anziani sono coinvolti in un numero superiore di infrazioni, incidenti e fatalità rispetto a qualsiasi altra fascia demografica oltre i 25 anni, alimentando il dibattito sulla necessità di maggiore cautela e di politiche mirate.