TV, spunta la nuova “tassa”: la cifra annuale è spaventosa | Gli italiani rimpiangeranno il canone
Il peso crescente degli abbonamenti

La proliferazione delle piattaforme di streaming ha indubbiamente arricchito l’offerta di contenuti disponibili, ma ha anche creato un nuovo e complesso scenario economico per gli utenti. Ogni servizio si presenta con un catalogo allettante, rendendo difficile la scelta e spingendo spesso all’accumulo di più abbonamenti contemporaneamente. Un utente medio potrebbe facilmente trovarsi a pagare cifre significative ogni mese per accedere a Netflix (circa 12-18€), Disney+ (circa 9€), Prime Video (incluso con Amazon Prime), e magari DAZN per lo sport (circa 30-40€). La somma di queste voci può superare i 50-70 euro mensili, a cui si aggiunge, in Italia, l’immancabile Canone Rai. Questa tassa, obbligatoria per il possesso di un apparecchio televisivo, indipendentemente dall’utilizzo effettivo dei canali Rai, contribuisce ad appesantire ulteriormente il bilancio. Molti cittadini percepiscono il Canone Rai come un onere ingiusto, soprattutto considerando che gran parte dei loro consumi televisivi avviene ormai su piattaforme private e a pagamento. È una doppia spesa che incide profondamente sulla capacità di spesa.
Strategie per ottimizzare la spesa e godersi l’intrattenimento

Di fronte a questo panorama di costi crescenti, è fondamentale adottare strategie intelligenti per gestire le spese di intrattenimento senza rinunciare ai propri programmi preferiti. Una soluzione efficace è la rotazione degli abbonamenti: invece di sottoscrivere tutti i servizi contemporaneamente, si può scegliere di attivarne uno o due per qualche mese, consumare i contenuti di interesse e poi disdire, per poi passare ad altre piattaforme. Molti servizi offrono periodi di prova gratuiti, un’ottima opportunità per esplorare l’offerta prima di impegnarsi. Un’altra tattica è sfruttare le alternative gratuite: piattaforme come RaiPlay, Mediaset Infinity, Pluto TV, e naturalmente YouTube, offrono un vasto catalogo di contenuti senza costi. Anche i canali televisivi “tradizionali” del digitale terrestre, sebbene meno glamour, continuano a proporre un’ampia programmazione. Infine, è cruciale fare una valutazione onesta delle proprie esigenze: è davvero necessario avere accesso a ogni singolo servizio? Spesso, una scelta più consapevole può portare a significativi risparmi, permettendo di godere dell’intrattenimento desiderato con un occhio più attento al portafoglio.
