Candidato sindaco del PD: il caso Manzoni-Ismeno arriva a Roma

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Nuovi sviluppi nella guerra interna alPDputeolano per la scelta del candidato sindaco della coalizione di centrosinistra.

Dopo la fumata nera per un “passo indietro” tra le parti, registrata tre sere fa dal segretario provincialeMarco Sarracinoe la decisione di quest’ultimo di affidare la decisione all’assemblea degli iscritti locali al partito, i19 dirigenti del partito Democratico che sostengono Gigi Manzonialla carica di futuro primo cittadino hanno scritto una lettera al segretario nazionale dei DemEnrico Letta.

Documento che è stato indirizzato anche allo stesso segretario provincialeSarracino, al suo omologo regionaleLeo Annunziatae al presidente della commissione regionale di garanzia del Pd,Giosuè Starita.

I firmatari della nota  (Gennaro Bellofiore, Massimo Caiazzo, Franco Cammino, Zelda De Vito, Carlo Di Procolo, Tiziana Genovese,  Pasquale Guarracino, Gaetano Iannuzzi, Marta Marzano, Carla Migliaccio, Gennaro Migliaccio, Giordana Mobilio, Piera Porzio, Fabio Postiglione, Alberto Scotto di Carlo, Viviana Solimeo, Guido Tartaglia, Lucio TerraccianoeMaria Carmine Tumiatti) chiedono infatti diapplicare lo statuto del Partito Democratico, che prevede, per la scelta del candidato sindaco, leprimarie di coalizionee, laddove la coalizione non sia d’accordo, leprimarie di partitose sono autorizzate dal 60% degli iscritti.

I sottoscrittori del documento ritengono infatti non solo che ladecisione dell’attuale coalizione di centrosinistra di non ricorrere alle primarie sia inefficacein quanto la composizione della coalizione non è ancora completa, ma anche che,laddove la decisione fosse demandata agli assemblea degli iscritti, quest’ultima debba essere convocata e si debba esprimere sulla questione attraverso una votazione.

I diciannove dirigenti puteolani del PD, nella stessa lettera, sostengono inoltre di non sentirsi rappresentati dal segretario cittadinoAntonio Tufano(accusato di non aver partecipato“alla discussione”nell’ultima riunione del direttivo alla presenza del segretario provinciale e di non aver“risposto alle sollecitazioni, alle domande e alle proposte emerse durante il direttivo e nei mesi precedenti”) ed esprimono, anche a nome di una“significativa percentuale degli iscritti del circolo di Pozzuoli”un“forte rammarico per procedure e metodi che appaiono lontani dalla tradizione democratica del partito, a cui tutti, a vario titolo, hanno dedicato e continueranno a dedicare tempo, impegno e passione”.