Centro storico deserto? La ricetta di un commerciante: “Bastano poche mosse per farlo rivivere”
Gentile Direttore, nella giornata di sabato ho visto il“centro storico”tappezzato dimanifestiche invitano ilSindacoa risolvere alcuni problemi:tasso di disoccupazione, tasso di povertà, attività chiuse e fallite, trasporti pubblici, viabilità e parcheggi.
Premetto che la mia non vuole essere né una critica né innescare una polemica per questa iniziativa, ma esprimere solo unparere personalesu alcuni punti del manifesto.
In merito alladisoccupazionee allapovertà(problema sociale su scala nazionale), sembra che il problema sia stato già affrontato e“risolto”dal governo, attraverso ilreddito di cittadinanzae lapromessadi un posto di lavoro.
Sulla chiusura o alfallimentodi tanteattività commerciali, hanno inciso (a livello nazionale) diversi fattori:la grande distribuzione,alcuniprodotti d’importazione (economici ma scadenti), gli acquisti on-line e,spese di gestione e tassazione,alle stelle.
APozzuoli, città ricca di risorse e di bellezze paesaggistiche e archeologiche da far invidia almondo intero, leattività commerciali sono sprofondate, ancora di più,perché non vengono sfruttate.
Tutti i giorni si parla di riqualificazione, diRione Terra, porticciolo turistico, navi da crociera e di città accogliente; che ilturismoè la condizione necessaria per dare nuova linfa al commercio, e poi abbiamo assistito,passivamente, allafuga delle Banche dal centro storico.
Probabilmente, sono strategie interne agli istituti, per economizzare, ma queste chiusure, queste migrazioni, hanno causatogrossi disagi, sia ai turisti, per la carenza di Bancomat, e sia ai correntisti e ai commercianti della zona.
Oggi laPiazza, seppur rifatta e sufficientemente pulita e ordinata, è unluogo di grande tristezza(specialmente la mattina) anche se movimentato da Bar, Ristoranti e vari localini nelle ore serali e nei fine settimana.
E’ un aspetto che viene sottolineato, con rammarico, non solo dagli abitanti più anziani della zona ma anche da chi vive in periferie.
Infatti, nessuno ha più interesse a raggiungere il centro storico, pardon, il “centro di ristoro”, perché, di negozi tradizionali, ne sono rimasti ben pochi, di muri per piangere, parecchi. Altro che Gerusalemme!
Grazie allesciagurate liberalizzazionidi qualche professore di filosofia, il centro storico oggi è semplicemente uncentro di ristoro.
L’abolizione delle distanze minime obbligatorie tra attività commercialiappartenenti alla stessa tipologia di esercizioe l’abolizione delle tabelle merceologiche, hanno ridotto il commercio a un guazzabuglio.
Ritengo (è una mia opinione) che l’unica possibilità di ripresa economica per le attività commerciali della zona, sial’apertura di un mercatino all’aperto(organizzato bene) sulCorso della Repubblica, come avviene in tutte le Piazze delle Città italiane.
Insomma,la Piazza dovrebbe avere due anime ben distinte: una mattutina e l’altra notturna; la mattina, sede di un mercato e la sera, area di movida.
Basti ricordarela Festa del Cioccolatotenutasi in Piazza dall’8 al 10 febbraio di quest’anno:mai si era registrata un’affluenza di persone così copiosa.
Pur avendo una carenza di posti auto,quando c’è qualcosa di interessante, la gente ci viene.
Mostre, mercatini, fiere dell’antiquariato, dell’artigianato, collezionismo, prodotti tipici nazionali, cultura ed eccellenze locali, trasporto pubblico efficiente e professionalità dei commercianti, sono gli ingredienti per una ricetta vincente.
I parcheggi.Tante aree di parcheggio, oggi a disposizione, non ci sono mai state.
Ciò nonostante, c’èuna carenza di posti auto; andiamo a vedere quali sono le cause:
L’apertura, negli anni, di nuovi parcheggiha camminato di pari passo, con il rilascio di autorizzazioni per attività di somministrazione di alimenti e bevande:attività che, oltre ad avere unnumero cospicuo di dipendenti, hanno una clientela che permane in loco per diverse ore. Sembra, che oggi, il problema sia risolto, in quanto, il Comune ha subordinato il rilascio delle autorizzazioni per nuove attività di somministrazione alimenti e bevande alla disponibilità di posti auto per la relativa clientela.
Cattiva gestione.Controlli irrilevanti dei grattini, dei contrassegni d’invalidità e deidischi orari( ci sono auto parcheggiate per intere giornate senza essere sanzionate e rimosse).
Assegnazione dei“parcheggi riservati”.Leggiamo quali sono le condizioni e i requisiti affinché una persona disabile possa ottenere l’assegnazione del “parcheggio riservato”:l’articolo 381 del regolamento di attuazione del codice della stradaprevede nei commi 2, 3 e 5, i requisiti necessari affinché una persona con disabilità possa chiedere la concessione di un’area di parcheggio (in prossimità della propria abitazione)da parte del sindaco del comune di residenza.Come si evince dalla norma, il rilascio del contrassegnoè riservato alle“persone invalide con capacità di deambulazionesensibilmente ridotta”(a cui sono stati aggiunti i non vedenti e ai disabili agli arti superiori). Nel citato comma si legge:nei casi in cui ricorrono particolari condizioni di invalidità della persona interessata,il sindaco può( nondeve), con propria ordinanza, assegnare a titolo gratuito un adeguato spazio di sosta individuato da apposita segnaletica indicante gli estremi del “contrassegno invalidi” del soggetto autorizzato ad usufruirne. Nella norma, infatti, si dice che tale agevolazione“può essere concessa”e non già“viene concessa”,rievocando, quindi, non giàun obbligo del sindaco ma solo un suo potere.
Orario di apertura del parcheggio sul Molo Caligoliano.Riguardo al parcheggio del Mercato ittico di via Fasano, l’orario di apertura alle ore 9,30 è comprensibile, in quanto ci sono diverse operazioni da eseguire, prima di renderlo fruibile. Mi chiedo, però, perché non si possaanticipare di un’oral’apertura delMolo Caligoliano, visto che,a quanto sembra, in quell’area (ormai circoscritta) non si effettuano operazioni tali, da renderla inaccessibile. Quei pochi negozi rimasti nel centro storico (panetterie, salumerie, tabaccherie, ferramenta, casalinghi, farmacie etc..) e alcuni studi professionali, aprono alle 7,30 – 8,00. Molti titolari di queste attività e di studi professionali,non hanno né un parente né un collaboratore che li possa sostituire temporaneamente, e sono costretti ad aprire i loro esercizi commerciali ogli studi professionali, alle ore 10.
