Cibo di strada a Pozzuoli, nuovo rinvio per il festival: si farà “dopo le elezioni” (ma non si sa ancora dove…)

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La difficoltà di trovare una sede adatta sul territorio cittadino e una campagna elettorale che non aiuta a fare le cose presto e bene.

Sono questi i motivi dell’ennesimo rinvio per l’International Streed Food Festival, la kermesse delcibo di stradache è diventata ormai una vera e propriatelenovela tutta puteolana.

Prima la richiesta degli organizzatori di tenerla supiazza a mare, poi il no del Comune e lospostamento nel parco urbano attrezzatodi via Vecchia delle Vigne, poi ilmaloredel manager dell’evento e ilposticipo di sette giorni, infine lostopimposto daivigili urbanipoche ore prima dell’inizio delle operazioni di vendita a causa dellapresunta mancanza di alcune autorizzazioni, e ancora ilchiarimentotra le parti e la decisione diriorganizzareil tutto dal 5 al 7 maggio.

Masono trascorsi ormai dieci giorni dal nuovo appuntamentofissato il 30 marzo e delloStreet Food Festivalnon abbiamo avuto più notizie.

“In verità– ci spiegaAlfredo Orofino, patron dell’evento –col Sindaco avevamo già deciso di spostare ulteriormente il tutto alla fine di questo mese, poi qualche giorno fa è stato lo stesso Figliolia a chiedermi un rinvio a dopo le elezioni per motivi di opportunità e anche perché, proprio a causa della campagna elettorale, egli non aveva il tempo materiale per seguire l’organizzazione del Festival in prima persona come avrebbe voluto e come ha promesso”.

Avete già deciso sia la nuova data che la location?No, non abbiamo deciso ancora niente, anche perché bisogna capire dove si può svolgere questo evento. Ad ora, infatti, per vari motivi, abbiamo dovuto scartare le tre aree che si era pensato di poter utilizzare, ossia la zona del mercatino diMonterusciello, la piazza delle Palazzine e l’ex Sofer. Però il sindaco Figliolia ha preso un impegno, ha detto che il festival a Pozzuoli si farà e io mi fido della sua parola.

Attendiamo dunque di sapere ulteriori sviluppi su questo attesissimo appuntamento.

Augurandoci che, benché nato sotto una cattiva stella, l’epilogo sia felice per gli organizzatori e per l’immagine della città.