Ecoballe di rifiuti nel porto di Pozzuoli: il caso arriva in Parlamento

Ecoballe di rifiuti nel porto di Pozzuoli: il caso arriva in Parlamento

Il traffico diecoballesulporto di Pozzuolidiventa un caso di rilievo nazionale.

A dargli la massima ribalta mediatica ed istituzionale è infatti ilsenatoreputeolanoPaola Nugnes(M5S), che ha presentato sull’argomento unainterrogazione urgentea cui, oralmente, dovranno rispondere, incommissione AmbientediPalazzo Madama, iministri Gian Luca Galletti(Ambiente),Dario Franceschini(Beni Culturali)eGraziano Delrio(Infrastrutture e Trasporti).

da organi di informazione on line(Pozzuoli 21.it)del 18 febbraio scorso, e precedenti,  si apprende che unanave mercantile rumena dovrebbe scaricare eco balle di rifiuti provenienti da Angri e diretti per lo smaltimento in Romania, sullo storico  Molo Caligoliano di Pozzuoli (Na), a ridosso del centro storico e del nucleo antico del celeberrimo Rione Terra;

si apprende dello svolgimento di untavolo tecnicotenutosi nelle stessa mattinata (18 febbraio c.a.) nella sede della Capitaneria di Porto per volontà dello stesso comandante della Guardia Costiera , che ha convocato il vertice, il Comune, la Regione, ASL,  Arpac, lavoratori portuali e Agenzia delle Dogane;

al centro della discussione durata oltre due ore la richiesta di un armatore rumeno di utilizzare il Molo Caligoliano per poter effettuare operazioni di carico e scarico di eco balle di rifiuti provenienti da Angri (in provincia di Salerno), e destinate proprio in Romania;

le operazioni impegnerebberoalmeno un anno di lavoro,  con una media di due carichi al mese, ogni carico avverrebbe durante l’arco di tre giorni e tre notti, con l’impiego di almeno 30 tir per volta;

ilsindacosembra avesse già espresso   per iscritto al Comandante del Porto  lapropria contrarietàe si spera di tutto il consiglio, ossia l’assoluta indisponibilità del Municipio a dare il proprio assenso ad un’operazione del genere;

posizione ribadita a nome della Giunta dall’assessore Franco Camminoal tavolo tecnico istituzionale del 18 febbraio scorso;

il transito di 30 tir per volta per tre giorni e tre notti due volte al mese genererebbe sicuro impatto sultraffico automobilisticogià congestionato del centro storico di Pozzuoli appena riqualificato;

il traffico di mezzi di queste dimensioni non potrà non impattare con ilavori di riqualificazioneche stanno per iniziare nella zona della Darsena, che limiteranno di molto gli spazi  operativi attuali del vicino Molo;

lo stoccaggio ed il traffico di rifiuti impatterebbe in modo sostanziale con lavocazione turisticadel porto di Pozzuoli, del centro storico,  del nucleo antico e di tutte le preminenti  valenze archeologiche ed artistiche di grandissimo pregio di Pozzuoli;

lo stoccaggio ed il traffico di rifiuti impatterebbe in modo sostanziale anche sull’area di parcheggioper il centro storico, visto che il Molo Caligoliano quando non deve ospitare attività così impattanti è  adibito ad importante area di supporto al parcheggio;

da un approfondimento della documentazione si evince che:

il “Piano di smaltimento prime piogge” del porto non contempla questi tipi di rifiuti;

che benché si dichiari nelle richiesta di autorizzazione che si tratta di rifiuti stabilizzati,sappiamo con certezza che  in presenza di pioggia si generano in ogni caso importanti quantitativi di percolato (vedi eco balle in depositi temporanei ed attività di raccolta e smaltimento del percolato);

che il parere dell’ASLe dell’Arpac solleva dubbi sull’ impatto ambientale e sul traffico di una tale movimentazione di mezzi pesanti in una cittadina ad alta vocazione turistico culturale, con una viabilità dimensionata a quella di un piccolo borgo antico.

se i fatti esposti in premessa corrispondano al vero;

se iMinisteriinterpellati non ritengano opportuno esprimere un parere negativo all’autorizzazione, che sostenga la volontà del Consiglio Comunale di Pozzuoli espresso in premessa;

se considerato l’impatto ambientaledi una simile operazione ne hanno valutato le criticità e le ripercussioni anche economiche e in che modo si valuta di porne rimedio;

se non si ritiene più opportunoindirizzare tale autorizzazione ad altro porto commerciale più vicino il comune di carico ( Angri – Sa).

I “grillini” però non si fermano qui, visto che ieri la questione è stata sottoposta anche dalconsigliere regionale Maria Muscarà, che ha protocollato un’interrogazione a risposta scritta indirizzata al governatore Enzo De Lucaed agliassessoricampaniFulvio Bonabitacola(Ambiente)eSerena Angioli(Fondi Europei).

La Muscarà, nella sua interpellanza, chiede, in particolare,“quale sia l’origine dei rifiuti che dovrebbero arrivare da Angri”e“quale sia l’impianto deputato al trattamento di tali rifiuti prima del confezionamento in balle”.

Come infatti emerge dal verbale ufficiale del vertice tenutosi in Capitaneria mercoledì della settimana scorsa, si usa addirittura il condizionale nello scrivere che“le ecoballe arriverebbero da Angri”.

Un modo elegante per ammettere una verità inquietante: e cioè che, evidentemente ancora non si conosce l’esatta provenienza di questi rifiuti!!!

IL VERBALE UFFICIALE DEL TAVOLO TECNICO IN CAPITANERIA

Dobbiamo forse pensare che il “no” dell’Amministrazione è in realtà solo un “ni” di facciata per tenere buona la popolazione?

Ed è un “ni” subordinato a cosa?

Cosa potrebbe far cambiare idea a Cammino e, dunque, a Figliolia, da lui rappresentato?