I “soliti ignoti” colpiscono ancora: svaligiato il “sottocosto” dei telefonini

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Ennesimo furto nel cuore della città. Stavolta, a finire nel mirino di una banda che sta facendo “strage” di negozi è stato il“sottocosto” dei telefoninial civico 14 delcorso Garibaldi, a due passi dalla centralissima piazza della Repubblica.

I malviventi sono entrati in azione intorno alle 5 del mattino: con un’auto hanno divelto la saracinesca dell’attività e, in men che non si dica, si sono impossessati di dieci cellulari in assistenza, 2 iPad e un pc.

I danni, tra scassinamento e valore della merce trafugata, ammontano a circa6mila euro.

Sul posto, allertati da alcuni residenti (svegliati di soprassalto dalla rumorosità dei ladri), sono giunti gli agenti del vicinissimoCommissariato di Polizia, che hanno immediatamente contattato i due giovani titolari dell’attività, sprovvista sia di allarme che di polizza assicurativa antifurto.

Andrea e Roberto, entrambi 23enni, hanno aperto questo negozio da 18 mesi esono già alla seconda “esperienza” del genere, anche se, rispetto alla prima volta, adesso sono stati meno fortunati, giacché, nella precedente occasione, durante lo scorso inverno, i poliziotti misero in fuga i malintenzionati proprio mentre erano in procinto di forzare la serranda.

Una delletelecamere dell’impianto comunale di videosorveglianza, posizionata ad una decina di metri di distanza dal luogo del misfatto, ha sicuramente immortalato le fasi salienti del raid e le immagini sono attualmente al vaglio degliinquirentidiretti dal vicequestore Pasquale Toscano.

“Noi abbiamo fatto tanti sacrifici per creare dal nulla questo lavoro–ci dicono i proprietari del negozio-Qui dentro sono investiti tutti i nostri risparmi e stiamo costruendo il nostro futuro,  paghiamo tutte le tasse che ci sono da pagare, non abbiamo chiesto un solo centesimo né allo Stato e neppure alle nostre famiglie per poter aprire l’attività.L’unica cosa che chiediamo è essere tutelati dalle forze dell’ordine, che hanno il compito di proteggere i cittadini. Perché noi con le nostre idee possiamo affrontare il mercato e produrre benessere, ma poi quando accadono cose del genere viene voglia di mollare tutto. E, in un paese in cui si criticano tanto i giovani perché non si mettono abbastanza in gioco, non è giusto scoraggiare quelli che hanno spirito di iniziativa come noi  e tanti altri che vivono disavventure simili…”.

Cosa dire se non sperare che Andrea e Roberto siano davvero le ultime vittime di questi maledetti e di uncontrollo del territorioche, alla luce di quanto sta accadendo, andrebbe fatto in modo sicuramente più efficace?