IL CASO/ 193 Lsu del Comune rischiano la fame dal 1°maggio: su Pozzuoli potrebbe abbattersi un’altra bomba sociale
I guai, si dice, non arrivano mai da soli. E, in una situazione economica già precaria per moltissime famiglie, nubi scure all’orizzonte si addensano anche per i193 lavoratori socialmente utili in forza al Comune, che vedono avvicinarsi a grandi passi una vera e propria mannaia: lascadenza dei termini, fissata a giovedì 30 aprile, per la richiesta di stabilizzazione da inviare al Governo da parte del Municipio.
Salvo ulteriori proroghe da Roma, dunque,all’Amministrazione Figliolia non restano che appena quattro giorni feriali per decidere se assumere o no questi operai.
Una corsa contro il tempoda fare inevitabilmente adesso, visto che, tra gennaio e febbraio (a parte uno slittamento dei termini che ha comportato soltanto un rinvio del problema) non è stato fatto nulla per risolvere la vertenza e che da inizio marzo le “stanze dei bottoni” sono quasi completamente assorbite dall’emergenza coronavirus nei suoi molteplici aspetti.
Tragedia che, purtroppo, come sappiamo,ha determinato anche il decesso di uno di questi lavoratori, morto mercoledì dopo essere stato infettato dal Covid nel reparto di Medicina dell’ospedale “Santa Maria delle Grazie”.
Gli Lsu sono comprensibilmente molto preoccupati.
Soprattutto per ilsilenzio ufficialefinora ricevuto in rispostaall’sos che hanno lanciato martedì scorso, con una lettera protocollata in Municipio e inviata al sindaco Figliolia, all’assessore al personale (e al bilancio) Paolo Ismeno e a tutti i consiglieri comunali.
Una lettera in cuispiegano le loro ragioni,rivendicano i propri dirittima soprattuttodicono che non possono più aspettaree ribadiscono la necessità di non poter perdere quello che consideranol’ultimo trenodella loro vita per evitare di essere scaricati da chi li haspremuti come limoniper vent’anni, servendosene cometappabuchi di croniche inefficienze, godendo dei frutti del loro lavoro quando bisognavaesibirsi in campagna elettoraleper mostrare i cambiamenti avvenuti in città (“sotto gli occhi di tutti”), ecalpestando la loro dignitànel tenerli sempre appesi al filo di una proroga che doveva arrivare anno per anno.
Questo il grido di allarme da parte di chi, ironia della sorte, proprio a partire dal 1°maggio (Festa dei Lavoratori) rischia di finire in mezzo a una strada.
Ci sarà qualcuno che li ascolterà e avrà il coraggio di assumersi le proprie responsabilità?
