IL CASO/ Imprenditore-benefattore raccoglie l’SOS di un’anziana malata e ripara gratis una casa popolare divorata dalle infiltrazioni

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Ha risposto all’appellolanciato il 27 gennaio scorso attraversoPozzuoli21dalla nipote di un’anziana malata, residente in una casa popolare dei600 alloggi di Monterusciello.

Un appartamento letteralmente devastato dalleinfiltrazioni d’acqua provenienti dal tetto del palazzo, nellatotale indifferenza del Comuneche da anni avrebbe dovuto risolvere il problema.

E’ unastoria bellissimaquella che vi raccontiamo oggi.

Il protagonista è unimprenditore di Pozzuoliche, dopo aver letto di questo disagio, a sue spese,si è offerto di provvedere gratuitamente, con la propria impresa edile, a tutti gli interventi di manutenzione necessari per eliminare il disagio.

“Desidero ringraziare pubblicamente questa persona, che in due sabati ha ridato una casa finalmente abitabile a mia zia– ci ha dettoS.T., la nipote della signora–Lei avrebbe voluto almeno ripagarlo delle spese sostenute per acquistare i materiali usati ma lui ha risposto di non volere nemmeno un centesimo. Sono felice che esistano ancora persone così speciali, così buone d’animo. Siamo davvero onorate di aver conosciuto un esempio così nobile di umanità e solidarietà”.

Ilbenefattore(P.A.) ci ha chiesto dinon rivelare la propria identitàspiegandoci il perché.“Non voglio che il mio gesto possa essere frainteso come un mezzo per vantarmi o per farmi pubblicità. Ho cercato soltanto di aiutare col mio lavoro una persona in difficoltà. Io penso che, soprattutto in questo periodo così complicato, se non ci diamo una mano tra di noi, è la fine. Molto spesso le nostre esistenze spesso sono legate ad un filo di speranza: non dimentico che a causa del Covid stavo per perdere il mio papà ed io stesso prima di guarirne sono stato ricoverato per quasi un mese in ospedale, credo che non ci sia niente di più bello e sensato che utilizzare il tempo che abbiamo strappato alla morte per provare ad essere utili al prossimo. Ho trovato questa signora in uno stato di totale e comprensibile disperazione. Averla resa felice è stata la ricompensa più bella che io, mia moglie ed i miei operai potessimo avere”.

P.A. ci ha anche illustrato nel dettaglio tutti gliinterventi eseguiti:“I lavori non hanno caratterizzato soltanto il lastrico solare, ossia i manti bituminosi impermeabilizzanti del terrazzo, dove abbiamo trovato guaine in fase di distacco e lesioni intorno al bocchettone della pluviale. I problemi della signora erano infatti causati soprattutto da problemi di accesso dell’acqua nelle fasce marcapiano, tutte deformate, con un distacco dalla parete in cui l’acqua è entrata infiltrandosi nel solaio e tra i giunti di connessione dei pannelli che costituiscono il prefabbricato. All’interno dell’appartamento abbiamo dovuto prima effettuare una bonifica dai licheni e dai funghi che si erano creati sulle pareti, dove aveva prolificato una vera e propria vegetazione che aveva sgretolato tutti gli strati di rasatura e pitturazione, intonaco e quant’altro. La parete ormai era ridotta all’osso, la signora stava respirando un’aria assolutamente insalubre che sicuramente non ha giovato alle sue già fragili condizioni di salute. Abbiamo quindi, con appositi prodotti, risanato la superficie delle pareti, dopodiché abbiamo dovuto ricomporre gli intonaci, gli stucchi, le rasature e le pitturazioni per rendere l’ambiente nuovamente vivibile ma soprattutto dignitoso e decoroso. All’esterno invece abbiamo dovuto adoperare del poliuretano espanso per riempire le intercapedini danneggiate e poi abbiamo risigillato tutto con dei siliconi opportuni spalmabili a pennello per risarcire un po’ tutte le fasce. Niente di trascendentale per chi lavora con l’edilizia, sia chiaro: ma mi rendo conto per chi abitava in una casa così malridotta è sembrato un miracolo riaverla nello stato in cui l’abbiamo riconsegnata…”.

Un lavoro che al Comune di Pozzuoli (primo responsabile di questo degrado) non sarebbe costato più di 3.000 euro è stato regalato da un privato a chi in quella casa stava soffrendo le pene dell’inferno.

Qualcuno al Municipio arrossirà mai di vergogna nell’aver omesso il proprio dovere istituzionale delegandolo al buon cuore di un nostro concittadino?