Lavoratori senza stipendio, rischio stop per la mensa scolastica

Immagine non disponibile

Potrebbe fermarsi da un giorno all’altrola distribuzione dei pasti nelle scuole materne ed elementari di Pozzuoli.

Da ieri, infatti, ilavoratori dell’azienda vincitrice dell’appalto aggiudicato dal Comuneil 4 ottobre scorso e fino al  2022, hanno proclamato lostato di agitazioneper protestare contro ilmancato pagamento dello stipendio di dicembre e del rateo di tredicesima.

I circa60 dipendentiin servizio (sia gli addetti alla cottura delle pietanze che i defezionisti), attraverso il proprio referente sindacale (Guglielmo Mastrogiovanni,segretario regionale della Filcams Cgil) con una nota ufficiale inviata all’azienda (la“Gfi Food”di Castellammare, capofila di un raggruppamento di imprese costituito anche da“Glm Ristorazione”di Castellammare e“Mediterranea Sud Ristorazione”di Marano), alsindaco Enzo Figliolia, all’assessorecomunale alla pubblica istruzioneAnna Attore, al servizio igiene pubblica dell’Aslflegrea  e alcommissariato di Polizia,  hanno annunciato“disagi e disservizi già dalle prossime ore”e preannunciano, in  assenza di“riscontro”, l’attivazione di“ulteriori azioni sindacali nel rispetto delle normative vigenti di legge a tutela dei diritti dei lavoratori”.

Nello stesso documento, la Filcams sottolinea che è in corso anche una vertenza sultrasporto dei pasti dal centro di cottura di Marigliano alle scuole di Pozzuoli, contenzioso sollevato dagli stessi dipendenti che lamentano addiritturapericoli per  la propria incolumità fisica a causa di mezzi aziendali che verserebbero in precarie condizioni di sicurezza.

L’appalto è stato vinto daGfi Food- Glm Ristorazione-Mediterranea Sud Ristorazionecon unribasso del 33,8% rispetto alla base d’asta di 1.965.600 euro stabilita dal Comune.

L’azienda si è impegnata infatti a fornire i375.480 pasti a pagamento richiesti dal Municipio ad un prezzo di 3 euro e 46 centesimi ciascuno, ossia 1 euro e 77 centesimi in meno del prezzo pieno di 5,23 proposto dall’Ente.

Un’offerta che l’Amministrazione ha accettato sanando l’anomalia iniziale(dovuta al superamento dell’80% del punteggio massimo consentito per l’offerta economica e tecnica, circostanza che aveva fatto scattare uncampanello di allarme sulla garanzia della qualità del servizio e dell’utile di impresa ad un prezzo così basso) e che vede l’appalto ancorasub iudicea causa di unricorso al Tarpresentato dalla ditta seconda classificata, il raggruppamento di imprese composto da“La Cascina Global Service”di Roma e“Ristora Food Service”di Catania.

Ricorso che ha, di fatto, impedito, finora, all’attuale concessionario del servizio di refezione, di utilizzare, per lacottura dei pasti, lastruttura comunale di via Saba a Monterusciello.