Lettera aperta al governatore De Luca in visita oggi al Rione Terra
Qui, Radio Londra: salve, gente del mio spazio-mondo, oggi racconteremo all’attualePresidente della Regione Campania,Onorevole Vincenzo De Luca, una storia che voi sicuramente già conoscete.
No, la vicenda non è quella ambientata ad Hamelin, e non è nemmeno una favola, ma la storia, quanto mai reale, vissuta in questi anni dalla nostra gente.
E’ la storia di interessi e di uomini che perseguono un obiettivo ambizioso, ma complicato:svuotare il centro storico di Pozzuoli, recintarlo con un filo spinato dettoZTL(Zincato con Trattamento Letale), far sorvegliare i confini davigiliarmati di block notes, con la consegna di sparare multe a raffica su ogni male intenzionato che dovesse decidere di penetrare nellazona della morte.
Il più di questa storia ormai è stato fatto: il resto lo sapremo, anche se l’odierna visita al Rione Terra del Presidente della Regione Campania,Onorevole Vincenzo De Luca, concede poco all’immaginazione.
Dopo i ringraziamenti di prammatica per la sua presenza in città, al Presidente De Luca vorremmo chiederechiarezza circa i fondi stanziati per il recupero del Rione Terra, lapubblicazione del bilancio dei lavori e degli stati d’avanzamento: tutte leinformazioni che non siamo riusciti ad ottenere, né dai suoi predecessori né dall’attuale Sindaco della nostra città.
Al Presidente chiediamose i lavori in corso nel Rione Terra siano conformi al progetto originario di recupero della rocca, edi cosa abbia bisogno il Rione Terra perché i cittadini di Pozzuoli possano ritornare a popolarlo.
Perché, Signor Presidente,il Rione Terra è dei puteolani, è parte integrante di una storia millenaria, e di certoi puteolani, e non altri, hanno il diritto di riappropriarsi di questa parte di terra, a loro sottratta da così tanto tempo.
Signor Presidente De Luca, nella storia che Radio Londra le racconta, sono presenti iatture e sventure, sotto forma disciacalliesaccheggiatori.
Sedicentiimprenditoria chilometro zero, che hanno piantato le loro radici nei cantieri delCommissariato Straordinario di Governo per la Ricostruzione post Terremoto.
Da più di trent’anniPozzuoli è una città commissariata:Rione Terra, Porto, Piano Intermodale, realizzazione delle vie di fuga,realizzazione del mega quartiere di Monterusciello.
Tutto questo, e molto altro, sono stati oggetto di realizzazione in regime di sovranità limitata, o forse sarebbe più corretto dire“limitante”.
La città, già sfinita dagli eventi sismici, è stata ulteriormente fiaccata dalla chiusura delle fabbriche che davano lavoro ai puteolani, rimasti a sfidare gli eventi naturali e le scellerate scelte di politica industriale solo per amore della propria terra.
Oggi, con un disegno autoritario, calato dall’alto sul popolo di Pozzuoli sotto le mentite spoglie della “modernità”,c’è chi vuole ridurre una città di 82.000 abitanti ad un piccolo nucleo di“superstiti”.
Tutto questo non è casuale, ma funzionale ai progetti di chi mira ad impadronirsi dei resti sguarniti della nostra terra: una tradotta difurfanti, cresciuti e pasciuti nel ventre oscuro di quel terremoto del 23 novembre del 1980, che per noi sembra non poter avere mai fine.
Onorevole Presidente, in questi trentacinque anniPozzuoli ha perso oltre ventimila posti di lavoroper effetto delladeindustrializzazione, un numero pari a quello dei disoccupati e sottoccupati presenti all’interno della nostra comunità.
Gli eventi straordinari che hanno segnato la nostra storia recente hanno fornito una formidabile copertura aglispeculatori, cresciuti nel sottogoverno locale e nazionale, e aidelinquentibisognosi diriciclarei propricapitali illeciti.
Non solo Pozzuoli, ma l’intera Zona Flegrea, a causa di tali fenomeni degenerativi, hanno perduto la propriaidentità storica, vivendo allo stesso tempo undegradoche non sempre si è riuscito ad arginare, all’interno degliorganismi politici ed istituzionaliche governano il nostro territorio.
Signor Presidente, Radio Londra la invita a considerare il grido d’allarme di chi da decenni si batte perchéPozzuoli non diventi una città fantasma.
La nostra rocca non può essere ridotta al ricordo della sua una memoria storica, segnata unicamente nelleguidediimprobabilituristi, consegnata al ruolo di testimone del disfacimento della comunità circostante.
Questo disegno è del tutto inadeguato a ridare alla nostra gente il carattere della comunità, enon consentirà ai giovani della città di ricostruire il proprio futuro.
Perché tutto ciò possa avvenire, è necessario che il centro di Pozzuoli ed il Rione Terra possano riprendere a vivere, con le proprieattività, con ipiccoli commercianti, gliambulanti, gliartigiani.
Lamilitarizzazionedel centro spegne ogni velleità di questi puteolani e rende vani i loro sforzi, tesi alla difesa delle proprie esistenze.
Le mire deglisciacalli, sulcentro cittàe sulRione Terrae ilPorto, non possono vanificare il tentativo di rinascita, che pure la nostra comunità tenta, con orgoglio.
Questi cittadini, segregati, delusi, stanchi, meritano che le nostre istituzioni, e dunque che Lei, Signor Presidente, li aiutino a difendersi dai vecchi e dai nuovipifferai, che mentre la omaggiano e la invitano a visitare i nostri monumenti all’incompiutezza, si preoccupano unicamente di sgombrare il terreno, ed il tessuto cittadino, da tutti quei puteolani che potrebbero costituire un intralcio per i propri opachi affari.
