REGIONALI/ Il flop di Elio Buono? Un altro “capolavoro” di Figliolia…
Come scontrarsi con mezzo partito, fare accordi di corrente che si rivelano “piatti vuoti” e perdere la “partita” lasciando sul “campo” macerie fumanti.
Se esistesse il manuale del perfettofallimento politico, a scriverlo“honoris causa”dovrebbe essere il sindaco puteolanoEnzo Figliolia.
Primo (e, se non unico, sicuramente il principale) responsabile delflop di Elio Buonocomecandidato “territoriale” del Pd di Pozzuoli al Consiglio Regionale.
L’esito perdente di questa scommessa è nei numeri:14°posto finale in provincia di Napoli con 8.980 voti complessivi.
Per essere eletti, bisognavaarrivare tra i primi nove(che sono, nell’ordine:Mario Casillocon 31.026 preferenze;Lello Topocon 20.521;Gianluca Danielecon 16.623;Enza Amatocon 15.033;Carmela Fiolacon 13.458;Antonio Marcianocon 13.060;Nicola Marrazzocon 12.436;Antonella Ciaramellacon 11.091;Loredana Raiacon 10.858) e, dunque,a Buono sono mancati 1.879 consensiper poter conquistare l’agognato seggio al Centro Direzionale e scavalcare anche gli altri“trombati”che si sono classificatitra il 10° ed il 13° posto(Giovanni Chianesecon 10.384 voti;Angela Cortesecon 9.809;Gino Cimminocon 9.351;Elisabetta Gambardellacon 8.994).
Per l’ex capogruppo consiliare del Pd,il baratro si è aperto proprio in casa.
Soltanto 3.942 puteolani hanno infatti scritto il suo nome sulla scheda verde nel segreto dell’urna.
Troppo pochi per poter sperare di diventare onorevole.
Eacqua che non ha levato setesono stati anche i913 voti presi da Buono negli altri tre comuni del comprensorio(333 a Quarto, 368 a Bacoli, 212 a Monte di Procida).
Uscito dall’area flegrea con una dote di4.855preferenze totali, ha dovuto lottare come un leone per accaparrarsi il gradimento di altri4.125 elettori nei restanti 88 comuni tra Napoli e provincia.
Poi, ha dovuto alzare bandiera bianca appena sono arrivati i dati delle città dove i suoi concorrenti erano più “forti”, fino allo scrutinio del capoluogo partenopeo, che lo ha fatto arretrare di altre due posizioni, vanificando definitivamente la speranza di entrare nei “magnifici nove”.
E così,Pozzuoli perde l’opportunità di avere almeno un rappresentante in Consiglio Regionale.
Certo, c’era unuscente(l’ex sindacoPasquale Giacobbe) che pure ha segnato il passo. Ma, benché il suo zoccolo duro di elettori aPozzuolisia ancora consistente (2.458 voti), si sapeva che per lui la riconferma sarebbe stata una missione pressoché impossibile, sia a causa delle gravi vicissitudini personali che per almeno due anni lo hanno allontanato dalla politica attiva sul territorio, sia per la decisione di non avere una candidatura femminile di supporto e di non appoggiarsi a “capibastone” del suo partito. Ed è per queste ragioni che il 17°posto ed i6.477voti di Pasquale Giacobbe, fanno molto meno rumore del tonfo di Elio Buono.
Un tonfoche, come si diceva, ha chiaramente un nome e un cognome: quello diEnzo Figliolia.
Non contento di aver giàlitigato con l’eurodeputato Paoluccirimediando una magra figura elettorale alleEuropee di maggio dell’anno scorso, Figliolia (attraverso il fedelissimoMariano Amirante, segretario cittadino del Pd) haimposto a tutto il partito locale la candidatura di Elio Buono.
Candidatura che ha trovato la ferma opposizione di chi, all’interno dei Democrat, voleva una discussione e non certo un diktat.
Emersa con chiarezza dal voto puteolano dell’altro ieri.
Dato da cui emerge cheFigliolia controlla poco più della maggioranza (il 56% ) dei voti di preferenza del partito, ossia i 3.942 di Elio Buono rispetto ai 7.062 raccolti da tutti i candidati di sesso maschile del Pd alle Regionali in provincia di Napoli.
Un dato non discutibile, visto che a queste Regionali si poteva votare un solo candidato di sesso maschile, mentre invece le candidate potevano anche essere accoppiate nel voto ai loro colleghi uomini.
E nessuno può certo confutare il fatto che il candidato di Figliolia fosse Elio Buono (come emerge anche dalle lettere di invito al voto che il Sindaco ha spedito ai cittadini).
E,per essere un candidato “territoriale”, il 56% raccolto sul proprio territorio è davvero poca roba.
Specie se consideriamo che,a Pozzuoli, i primi due eletti del Pd (Casillo e Topo) non hanno fatto nemmeno così grandi sfracelli, fermandosi a 1.257 preferenze complessive locali.
Elio Buono(nella foto), d’altronde, era sostenuto potenzialmente da una “nazionale”: il sindacoFigliolia, almeno quattro assessori (Fumo,Cammino,StellatoeGerundo), cinque consiglieri comunali (Caiazzo,Testa,Manzoni,TerraccianoeFenocchio), piùmezzo gruppo dirigentedel partito ed il segretario cittadinoAmirante, che ha persino trasformato la sede locale del Pd nel comitato elettorale del candidato “territoriale”.
Una montagna che a Pozzuoli ha partorito il topolino di 3.942 consensi e chenon è riuscita a portare nei seggi nemmeno la metà degli elettori, visto che l’astensionismo puteolano si è attestato oltre il 53%.
Figliolia candida Elio Buono contro la volontà di mezzo partito, non riesce a farlo votare adeguatamente con la potenza di fuoco di cui dispone nella sua posizione di Sindaco: ma non è ancora niente.
La ciliegina sulla torta arriva infatti dagliaccordi che vengono stipulati per cercare di far prendere voti a Elio Buono anche oltre Pozzuoli e l’area flegrea.
Accordi che già andrebbero in controtendenza con la stessa caratteristica principale a suo tempo descritta da Figliolia per la figura del candidato “territoriale”, quella cioè di poter contare soltanto sui voti del territorio e non su quelli dei cosiddetti“capobastone”.
Perché il 14 febbraio, al momento della presentazione ufficiale della candidatura di Elio Buono in conferenza stampa, viene indicataAngela D’Angelo(nella foto, sponsorizzata dal consigliere comunale Pd Gigi Manzoni in quanto figlia di suoi amici di famiglia) comecandidato donna di supporto.
Il che già indica un superamento del cosiddetto“patto dell’Averno”, e cioè un’intesa raggiunta appena trenta giorni prima tra Figliolia ed i sindaci diPoggiomarino(Leo Annunziata),Striano(Aristide Rendina) ePompei(Nando Uliano) per sostenere Elio Buono alle Regionali.
Ma passano ancora altri due mesi, ed il 17 aprile, con una nota ufficiale,Enzo Figliolia ed Elio Buono si legano alla corrente Pd“Lab Dem”, che, attraverso il portavoceMarcello Pittella(presidente della Regione Basilicata e fratello dell’eurodeputatoGianni Pittella) ed il deputatoLeonardo Impegno, annuncia di aver scelto, come candidati di area, lo stessoElio BuonoedAntonella Ciaramella, fedelissima di Impegno figlio (Leonardo) e padre (Berardo).
Silurata Angela D’Angelo, dunqueBuono si lega politicamente alla Ciaramella.
E’ chiaramente unmatrimonio di interesse, giacchè ciascuno dei due spera di prendere voti nel bacino elettorale altrui.
Ilgarantedi questo accordo è, manco a dirlo,Figliolia, che invita a Pozzuoli anche l’europarlamentareGianni Pittella, il quale, a sua volta, organizza un paio di affollate manifestazioni per Buono.
E mentreFiglioliafa tutto quello che un sindaco non dovrebbe mai fare in campagna elettorale, ossiascontrarsi con ampie fette di cittadinanzaper i motivi più disparati (pianodehors, pianoviabilitàsul lungomare, abbattimento dellevetrine, recupero dellemorosità d’acqua),si rompe improvvisamente il patto con l’area Pittella, non si sa per colpa di chi (le accuse ufficiose sono reciproche).
La Ciaramella “cammina” con altri candidati uomini ed Elio Buono fa altrettanto con altri candidati donna:ilbanco saltaperché entrambi capiscono che, viaggiando insieme, rischiano di bruciarsi a vicenda e di non essere eletti né l’uno né l’altra.
Quindi scatta il“morte tua vita mia”.
Figliolia capisce che la frittata sta per compiersi, ma è già troppo tardi per rimediare.
Così come a nulla serve il tentativo disperato diricostruire l’accoppiamento elettorale con Angela D’Angeloed altre candidate in ordine sparso.
L’esito delle urne descrive con i numeri la rottura del patto: a Pozzuoli laCiaramellaprende2.881 voti in meno di Elio Buono, ma la Ciaramella ha spalle politiche più forti di Buono eriesce ugualmente a diventare consigliere regionale.
Lasciando il candidato puteolano a “piedi” tra Napoli e provincia, dovelei prende 2.111 voti più di lui, al quale ne servivano 1.879 per farcela.
Il tutto grazie ad un atteggiamento politico, che è impossibile non definire schizofrenico, da parte di Figliolia.
Un Sindaco che, per questo modo di fare, si ritrova con un partito locale simile ad una polveriera (già si vocifera di un’imminenteassemblea straordinariain cui la prima “testa” che potrebbe saltare è quella del segretario cittadino Amirante, anche per la contestata gestione dei rappresentanti di lista, oltre che per lasede di partito trasformata in comitato elettorale di Buono).
Ma Figliolia rischia di ritrovarsi anche senza riferimenti nelPd nazionalea cui chiedere la tanto agognatacandidatura al Parlamento per le prossime elezioni politiche.
In più, la suamaggioranza in Consiglio Comunaleèin fibrillazioneed attende ilrimpasto di Giunta.
Con lo stesso Elio Buono, che, tra l’altro, adesso potrebbe chiedere a Figliolia di pagare ilcontodi questa figuraccia a cui è stato esposto, con unrisarcimentoche potrebbe essere rappresentato da unincarico come assessore.
E voi provate soltanto ad immaginare cosa potrebbe accadere nello stressatissimo centrosinistra puteolano se un candidato sconfitto fosse “premiato” con l’ingresso in Amministrazione…
(nella foto-copertina, il consigliere comunale Elio Buono e il sindaco Enzo Figliolia)
