A Napoli crolla ballatoio a Scampia: 2 morti e 13 feriti
Tra le persone in ospedale anche diversi bambini
Napoli, 23 lug. (askanews) – Due vittime e 13 feriti, dei quali sette bambini tra i due e gli otto anni e alcuni in modo grave, il tragico bilancio del crollo avvenuto alle 22.40 nella Vela B di Scampia a Napoli, nota come la Vela Azzurra. Il ballatoio di ferro del terzo piano, che collega varie parti dello stabile, si è staccato ed è precipitato sui piani inferiori portando con sé calcinacci e morte. Le persone coinvolte nell’incidente sono state trasportate, nella notte, in diversi ospedali cittadini: i più gravi sono stati ricoverati al Cto e all’ospedale del Mare, mentre i bimbi al Santobono per fratture, traumi e contusioni. Le persone che hanno perso la vita sono un uomo di 29 anni, deceduto sul colpo, e una donna di 35, morta una volta giunta in ospedale.
Il resoconto definitivo delle vittime è stato fatto intorno alle 3.30 dal prefetto di Napoli, Michele Di Bari, che ha effettuato un sopralluogo in zona e ha attivato immediatamente il Centro coordinamento soccorsi per gestire gli interventi di messa in sicurezza dell’area e offrire assistenza agli sfollati. Al lavoro, per diverse ore, i vigili del fuoco che hanno scavato tra le macerie e messo in salvo i superstiti con delle montascale. Il crollo è avvenuto all’interno della Vela Celeste, l’unica delle tre Vele ancora in piedi a Scampia per la quale è previsto un intervento di riqualificazione nell’ambito del Piano Periferie, con un finanziamento di 18 milioni di euro. Nello stabile è programmata la realizzazione di uffici pubblici con la riconversione degli spazi comuni, del piano garage e dei porticati nonché delle coperture, mentre lealtre due Vele, la Rossa e la Gialla, saranno abbattute a breve per fare posto a nuove abitazioni. Il complesso delle Vele, nel quartiere a Nord di Napoli, fu realizzato dall’architetto Franz Di Salvo tra il 1962 e il 1975 e prevedeva sette edifici, quattro dei quali sono stati demolitinel corso degli anni. L’ultimo, la Vela Verde, nel 2020. Quella che era stata pensata come un’innovativa e futuristica costruzione, con ogni palazzo composto da due edifici paralleli lunghi 100 metri e alti 45, con 14 piani collegati da ballatoi e rampe di scale, nel corso del tempo è diventata un luogo di degrado e di malavita. Molte aree comuni, infatti, si sono trasformate in piazze di spaccio di droga e ripostigli per nascondere armi.
