Del 90% delle scuole puteolane di proprietà comunale non si conosce la resistenza ai terremoti.
E’ il dato agghiacciante che emerge da una determina dirigenziale (la numero 2177 del 25 novembre, pubblicata ieri sull’Albo Pretorio del Municipio) con cui l’Amministrazione puteolana affida all’Università il compito di verificare la “vulnerabilità sismica degli edifici scolastici”.
Nell’atto firmato dal dirigente del servizio Lavori Pubblici, Agostino Di Lorenzo, si legge infatti che per 34 strutture scolastiche su 39 di cui il Comune è proprietario “occorre procedere alla valutazione della sicurezza ed alla determinazione del livello di vulnerabilità sismica (…)” e che “anche alla luce degli ultimi eventi sismici che hanno interessato il centro Italia, occorre procedere con urgenza alla valutazione della vulnerabilità degli edifici scolastici, anche per riscontrare le continue richieste da parte dei dirigenti scolastici in ordine alle verifiche di sicurezza (…)”.
Le cinque scuole escluse da questa verifica sono i plessi “Domenico Fatale”, “Lucrino”, “Marconi” (che, come è scritto nella determina, “risultano adeguati alla normativa vigente in materia di prevenzione del rischio sismico (decreto ministeriale 14/01/2008 perché oggetto di interventi di adeguamento strutturale eseguiti negli ultimi anni”), il “Vittorio Emanuele” (dove “sono in corso lavori di miglioramento sismico”) e il “Carlo Rosini” (dove “è stato progettato e finanziato l’intervento di adeguamento sismico per un importo di 2 milioni e 100 mila euro”).
LA DETERMINA DIRIGENZIALE CHE AVVIA I CONTROLLI ANTISISMICI NELLE SCUOLE COMUNALI
Tutte le altre scuole sono a rischio e bisogna monitorare la loro vulnerabilità ai terremoti.

Quattro gli edifici che subito saranno sottoposti a verifica perché la loro costruzione è più datata nel tempo e sono collocati in aree “sensibili”: il plesso “Alfonso Trincone”, la scuola media “Giacinto Diano”, il plesso “Agnano Pisciarelli” e il plesso “Massimo Troisi” di Toiano.
Per effettuare questo primo lotto di screening è stato scelto (a trattativa privata per 39mila euro più iva) il Dipartimento di Strutture per l’Ingegneria e l’Architettura dell’Università “Federico II” di Napoli.
Successivamente (ma non è dato ancora sapere quando) si procederà alla verifica sulla vulnerabilità ai terremoti anche per gli altri 30 plessi a rischio.

Inutile dire che, in una zona come la nostra, dove i movimenti tellurici sono di “casa”, l’adeguamento alle normative antisismiche è sacrosanto ma doveva essere una priorità assoluta da quando è entrato in vigore il decreto del 2008.
Vengono infatti i brividi a pensare che, dopo quasi nove anni, lo stato dell’arte sia ancora questo, con tutti i soldi finora spesi nelle scuole comunali della città per garantire la sicurezza ai nostri figli e nipoti.
Adesso appare ancora più chiaro il motivo per cui l’agibilità complessiva in tutte le scuole comunali di Pozzuoli resta una chimera…
Ma sarebbe anche interessante conoscere la situazione dell’agibilità e della vulnerabilità sismica negli istituti superiori di Pozzuoli, edifici di proprietà dell’Amministrazione Provinciale.
Magari una risposta a quest’ultimo quesito potremmo ottenerla grazie a Paolo Tozzi, consigliere comunale puteolano ma anche unico consigliere che rappresenta Pozzuoli e l’area flegrea nel Consiglio Metropolitano di Napoli, l’ex Provincia per l’appunto.