Alto rischio di incendi nell’oasi di Monte Nuovo: ecco perché
Prevenire è meglio che versare lacrime di coccodrillo. Ed è arrivato il momento di prestare massima allerta in ciò che sta accadendo all’interno dell’oasi naturalistica di Monte Nuovo.
Nel vulcano più giovane d’Europa è infatti diventatomolto alto il rischio di incendi boschivi.
La prima è quella che tutti possiamo “ammirare” a vista d’occhio sul versante occidentale del cratere.
Centinaia di pini domestici sono ormai morti, rinsecchiti.
La causa è unacocciniglia, latoumeyella parvicornis, che, da circa quattro anni sta lentamente ma inesorabilmente distruggendo moltissimi di questi alberi in numerosi comuni della provincia di Napoli. Inutile ricordare che una popolazione arborea in tali condizioni rappresenta unformidabile innesco per il fuoco.
Senza contare i possibili cedimenti, che però, in questo caso, non sarebbero in grado di creare danni alle persone, visto che i pini malati non insistono sui percorsi riservati ai visitatori.
Abbattere tutti questi alberiperò costa: sia in termini economici che in procedure burocratiche.
Quindi bisognerà capire in che modotrovare i soldiper provvedere e, soprattutto, come operare in quello che è comunque unsito di interesse comunitario, in cui, come fanno sapere dal Municipio, si intrecciano le competenze di Comune, Città Metropolitana ed Ente Parco.
A questa difficoltà purtroppo si devono aggiungere altre due criticità.
Una è laridotta capacità di vigilanza antincendio sull’oasi, già peraltro accessibile da più punti: basti pensare chegli operai forestali della Città Metropolitana sono comandati a prestare servizio a Monte Nuovo soltanto per cinque giorni a settimana (fino al venerdì) dalle 7 alle 15.
In pratica dalle 3 del pomeriggio del venerdì all’alba del lunedì, bisogna sperare che non succeda mai niente.
L’altro problema è che,da oggi, l’unica auto antincendio in dotazione a questi lavoratori è nuovamente in panne, ed è la seconda volta che accade in tre mesi.
Quindi, in caso di roghi, nell’oasi di Monte Nuovo, attualmente non è nemmeno possibile intervenire subito per spegnere le fiamme quando è al lavoro il personale preposto.
Una situazione davvero incresciosa, su cui non c’è da perdere tempo e che ha bisogno del fattivo e repentino impegno di tutte le istituzioni responsabili del sito.
Obiettivo primario: evitare, con lassismo, lungaggini o palleggi di competenze, di agevolare il “lavoro” di eventuali malintenzionati…
