Il Municipio ha ufficialmente dichiarato guerra ai venditori ambulanti, impedendo loro di lavorare dal centro storico a via Napoli, ad eccezione delle poco appetibili traverse interne alle strade principali.
E’ la decisione presa durante la seduta del consiglio comunale di lunedì scorso, quando, al punto 5 all’ordine del giorno, è stata approvata la modifica al regolamento locale per lo svolgimento delle attività su aree pubbliche.
Regolamento di cui era stata proposta una variazione dall’assessore al commercio Carlo Morra attraverso una delibera di giunta, la numero 126 del 29 ottobre scorso.
Variazione che però doveva essere votata dal parlamentino civico per diventare ufficiale.
E così è stato.
Cosa prevede questo cambiamento?
Semplice. Che sono allargate le zone della città in cui gli ambulanti non possono nemmeno accostare.
Dal 12 settembre 2002, attraverso un’ordinanza (la numero 29884) firmata dall’allora vicesindaco Gennaro Di Bonito, la prima Amministrazione Figliolia decise che il commercio ambulante dovesse essere vietato sul lungomare Pertini, in via San Gennaro Agnano, via Solfatara, via Campi Flegrei e via Montenuovo Licola Patria.
Adesso, però, con la proposta di Morra approvata dalla Giunta e dal Consiglio Comunale, a quelle strade proibite per gli ambulanti se ne aggiungono altre. E precisamente: via Terracciano, Largo Palazzine, via Roma, via Sacchini, via Anfiteatro, via Matteotti, via Domiziana, via Miliscola, corso Umberto I°, via Campana.
In più, nessun ambulante potrà mai vendere “nelle piazze cittadine e nell’intero centro storico (da via Sacchini a Porta Napoli), salvo occasionali attività fieristiche disposte dall’Amministrazione”.
Non solo. I “titolari di autorizzazioni amministrative per il commercio su aree pubbliche in forma itinerante”, nelle strade autorizzate non potranno nemmeno stare a piacimento, ma dovranno limitare la sosta a massimo 1 ora dopodiché saranno obbligati spostarsi in un altro punto autorizzato che sia distante almeno 500 metri da quello che hanno lasciato (e già immaginiamo l’impazzimento dei vigili urbani nel controllare che tutti gli ambulanti si spostino di mezzo chilometro dopo un’ora di vendita nella stessa zona).
E’ chiaro che, sottratta la parte più remunerativa del centro di Pozzuoli, quella dove c’è maggiore movimento (soprattutto nei giorni di festa), agli ambulanti non resterà altro da fare che tentare di vendere nelle traverse vicine alle strade “vietate” o cercare fortuna a Toiano e Monterusciello.
Ed è altrettanto chiaro che, con un provvedimento del genere, la politica locale ha voluto salvaguardare dalla concorrenza degli ambulanti le attività commerciali di una sola (per quanto grande) area di Pozzuoli, come se i negozianti della periferia fossero di serie B, giacchè adesso tutti gli ambulanti che non vogliono rischiare guai andranno a vendere proprio in periferia.
Chissà quali saranno le reazioni dei sindacati di categoria rispetto ad una decisione destinata a far crollare gli incassi di chi cerca di sbarcare ogni giorno il lunario tra mille difficoltà.
Tra di loro anche moltissimi puteolani che “arrangiano” così dopo aver perso il lavoro, specie quando quel lavoro rappresentava l’unica fonte di reddito per la propria famiglia.
Che fine faranno queste persone?
Come dovranno campare?
Dove dovranno sbattere la testa?
Fin troppo facile prevedere momenti di comprensibile tensione appena la polizia municipale deciderà di far rispettare questa delibera cacciando gli ambulanti dalla “città proibita”…