giovedì, Aprile 25, 2024
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Ambulanti del mercatino contro il Sindaco: “Figliolia ci tratta come commercianti di serie b!”

Un giorno di apertura in più ma 23 ore totali in meno di lavoro.

Rispetto allo scorso anno, durante le festività natalizie, gli ambulanti del mercato non alimentare di via Roma perdono oltre tre turni “normali” di attività.

Una “mazzata” non indifferente in un periodo di crisi come quello che sta attraversando ogni categoria commerciale.

Ed i 33 venditori (28 fissi più 5 occasionali, i cosiddetti “spuntisti”), metà dei quali puteolani, se la prendono con il sindaco Enzo Figliolia, a loro dire colpevole di averli “discriminati”.

Giovanni Catone, portavoce del disagio degli ambulanti di via Roma
Giovanni Catone, portavoce del disagio degli ambulanti di via Roma

A sfogarsi a nome di tutti i suoi colleghi è Giovanni Catone, uno degli operatori più agguerriti: “Attraverso il nostro sindacato (Unimpresa con Aldo Marcellini e Confartigianato con Gianluigi Valente) avevamo chiesto all’assessore al commercio di mantenere gli stessi orari di apertura e chiusura osservati a dicembre 2014. Poi lo stesso assessore (Carlo Morra) si è dimesso e le sue deleghe le ha prese il sindaco Figliolia. Ma quelle richieste sono rimaste lettera morta –spiega Catone- fin quando, dopo aver tentato invano di avere un appuntamento con lui per un bel po’ di giorni, non siamo riusciti ad incontrare il Capo dell’Amministrazione. Ed è stato in  quella occasione che abbiamo appreso della sua intenzione di ridimensionare notevolmente la nostra attività proprio durante i giorni in cui le famiglie tradizionalmente hanno più voglia di spendere e qualche soldino  in più per farlo”.

Ma per quale motivo è accaduto tutto ciò?

Un'immagine del mercatino di via Roma
Un’immagine del mercatino di via Roma

“Per i parcheggi, almeno questa è la motivazione ufficiale che ci è stata fornita –spiega CatoneIl Sindaco ci ha detto chiaro e tondo che, nel periodo delle festività di fine anno, gli si riducono gli stalli di sosta a disposizione rispetto al numero di visitatori nel centro storico e dunque ha la necessità di liberare per il maggior tempo possibile i 70 posti auto dell’area di via Roma in cui noi esercitiamo la nostra attività.  Gli abbiamo spiegato di comprendere questa esigenza, ma che allora ci sistemi altrove! Non possiamo pagare dazio sempre noi a vantaggio degli esercizi commerciali a posto fisso che devono avere la clientela in grado di poter fermare la macchina in qualche posto. Figliolia ha detto che ci avrebbe pensato, poi, dopo qualche giorno di silenzio, ci ha riferito che non poteva accontentarci. Sentiamo di aver subìto una discriminazione assurda. Il Sindaco non può trattarci come commercianti di serie B.

Il sindaco Enzo Figliolia e l'assessore Franco Cammino
Il sindaco Enzo Figliolia e l’assessore Franco Cammino

E noi non possiamo essere considerati come zavorre, visto che con le mie orecchie ho sentito l’assessore Cammino proporre di ‘cacciare il mercatino da via Roma’: ha usato esattamente queste parole! Eppure pensavamo di meritare un minimo di considerazione, visto che finora abbiamo fatto tutto ciò che il Comune ci ha chiesto per migliorare il livello estetico di ciascuna rivendita con tendaggi dello stesso colore e per regolarizzare le morosità nell’occupazione di suolo pubblico.  Pensavamo di non poter essere ulteriormente bistrattati, visto che, a causa del maltempo e della fortissima ventilazione che caratterizza questo posto, per tre mesi all’anno qui a via Roma noi non possiamo lavorare. Se poi, abbiamo la fortuna di aver un dicembre col  bel tempo,  e ci viene impedito di lavorare a tempo prolungato come abbiamo sempre fatto nel periodo commercialmente più redditizio dell’anno, allora vuol dire che c’è qualcosa che non va nel modo di governare questa città. Dopo tutto quello che abbiamo passato negli ultimi 14 anni, con due spostamenti, da via Pergolesi alle Palazzine e dalle Palazzine a via Roma, con una crisi economica che ha fatto crollare gli incassi e con quest’ultima sistemazione che ci ha portato più disagi che altro, quale sarà il prossimo sacrificio che ci verrà richiesto? Calarci le braghe?”.

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