lunedì, Settembre 9, 2024
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Asl flegrea, De Luca conferma: “Ho sospeso il manager, si volta pagina”

Cambio al vertice per l’Asl flegrea dopo appena nove mesi.

Da mercoledì pomeriggio, infatti, la Giunta Regionale della Campania ha sospeso il manager Agnese Iovino.

Ne dà notizia attraverso la propria pagina Fb lo stesso governatore Vincenzo De Luca, (nella foto copertina) sottolineando che occorreva  “una svolta netta nella gestione dell’assistenza sanitaria ai cittadini” e che “la situazione venutasi a creare nell’Asl Napoli 2 non era più sostenibile”.

Agnese Iovino, ormai ex manager dell'Asl flegrea
Agnese Iovino, ormai ex manager dell’Asl flegrea

La dottoressa Iovino  è stata sostituita da un “reggente” nella persona di Massimo La Catena, dirigente dell’avvocatura regionale già inviato all’Asl di Benevento dopo lo scandalo che colpi quell’azienda sanitaria.

Tutto è avvenuto in seguito alla durissima protesta delle organizzazioni sindacali (Rsu Asl più segreterie provinciali e aziendali di Cgil, Cisl, Uil, Fials e Fsi) all’indirizzo dello stesso manager di cui, con una lettera indirizzata anzitutto al Prefetto di Napoli e al governatore De Luca, avevano chiesto addirittura la “destituzione al fine di salvaguardare quel minimo di sanità pubblica rimasta sul territorio dell’Asl Napoli 2 Nord”.

“Nonostante le reiterate richieste di incontro ed il ripristino delle relazioni sindacali per affrontare i gravi problemi organizzativi dell’Azienda, che si ripercuotono inevitabilmente in negativo sui Livelli Essenziali di Assistenza, il commissario straordinario dell’Asl Napoli 2 Nord continua a sfuggire alle proprie responsabilità –si legge nel documento inviato dalle cinque sigle sindacali al termine dell’assemblea dei lavoratori indetta mercoledì mattina dalle 10 alle 12 presso i locali della direzione generale aziendale in via Corrado Alvaro a Monterusciello – A seguito di una legittima assemblea sindacale tenutasi presso la sede della Direzione Generale, le organizzazioni sindacali, su mandato dei lavoratori, stanchi della gestione fallimentare, si sono autoconvocate in modo permanente chiedendo da subito un primo confronto. Il Commissario Straordinario, per tutta risposta, ha chiesto l’intervento delle forze dell’ordine e, nonostante il loro tentativo, non si è riusciti a stabilire le corrette relazioni sindacali e, nel mentre, con atteggiamenti intimidatori nei confronti dei lavoratori e provocatori rivolti alle segreterie provinciali, la stessa continuava a svolgere le sue attività in dispregio alla presenza dei lavoratori. Le forze dell’ordine, vista la mancanza di volontà di dirimere il conflitto da parte della dottoressa Iovino, lasciano la direzione generale, sospendono l’occupazione al fine di non esporre ulteriormente i lavoratori e dimostrando ancora una volta grande senso di responsabilità, prendendo atto che l’iniziativa sindacale era limitata ad un’azione civile e pacifica”.

Come si legge in altri documenti firmati dagli stessi sindacati, lo stato di agitazione dei lavoratori era stato proclamato perché “distretti e ospedali sono al collasso per la mancanza di personale, attrezzature, materiale sanitario e per i massacranti turni cui sono sottoposti tutti i lavoratori, l’incentivazione è a rischio, i fondi contrattuali del personale vengono utilizzati impropriamente dal Commissario Straordinario, sottraendo tali risorse ad un impiego più proficuo, nell’interesse dell’utenza e dei lavoratori”.

La paralisi nell’erogazione delle prestazioni sanitarie – è scritto in un documento sindacale del 3 agosto, inviato a De Luca ma anche a tutti i sindaci dei comuni che ricadono nella giurisdizione dell’Asl flegrea – comprende indistintamente i distretti, gli ospedali e i pronto soccorso. Dal mese di aprile, appena dopo l’insediamento della Rsu aziendale, congiuntamente alle organizzazioni sindacali, firmatari di contrattazione collettiva nazionale di lavoro, si è rappresentato al commissario straordinario, dottoressa Iovino, le precarie e disagiate condizioni di lavoro dei dipendenti per le gravose carenze di operatori socio sanitari, infermieri, tecnici e amministrativi e, in generale, ad una gestione disorganizzata ed inefficace delle attività aziendali. Non avendo la presunzione di voler risolvere tutti i problemi dell’Azienda, abbiamo proposto, di concerto col Commissario Straordinario, di affrontare le prime ed impellenti emergenze prima della pausa estiva, ovvero: la grave assenza di assistenza diretta ai pazienti per la penuria di operatori socio sanitari ed infermieri negli ospedali; la contrattazione di fondi aziendali al fine di ottimizzare e veicolare le risorse economiche per i dipendenti che si facessero carico di ulteriori compiti legati alla carenza di personale; dare attuazione, al pari delle altre Aziende della Regione Campania, alla legge di Stabilità e procedere, dopo la verifica dei fondi, alla selezione del personale per l’assegnazione della fascia economica. Nei vari incontri avuti a partire dal 30 giugno con il Commissario Straordinario, si è avuta chiara la farsa, dilatoria e inconcludente, macchinata dalla dottoressa Agnese Iovino sugli argomenti in discussione. Il Commissario Straordinario, a sua discolpa, si definiva un precario per cui non poteva prendere decisioni in merito agli argomenti in trattazione. Tale supposta precarietà scompariva quando il Commissario doveva prendere decisioni che erano di suo interesse. Appare necessario rappresentarvi che la dottoressa Iovino, contravvenendo alla legge, utilizza i fondi del personale in modo non oculato e trasparente e si preoccupa di atti deliberativi che vanno ben oltre l’ordinaria amministrazione. Pertanto si intima questa Amministrazione a sospendere l’erogazione del fondo incentivante relativo al 10% gestito impropriamente e, quindi, per questi motivi ed altri, si proclama lo stato di agitazione di tutto il personale e si denuncia una grave condotta antisindacale. Per quanto comunicato, si chiede un intervento immediato degli organi istituzionali prima che la dottoressa lasci l’Azienda in condizioni pietose: nel frattempo, attraverso i nostri uffici legali, si avvieranno ricorsi tesi alla condotta antisindacale e alla valutazione dei danni erariali determinati”.

A protestare è anche l’Aspat (associazione sanità privata accreditata territoriale) che ieri mattina alle 10.30 avrebbe dovuto tenere un’assemblea pubblica di protesta ed un incontro con la stampa presso la sede centrale dell’Asl, iniziativa poi annullata “a causa delle dimissioni del commissario Iovino e del subentro del dottor Catena, per il rispetto istituzionale dovuto al nuovo commissario della Asl Napoli 2 Nord”.

“La gestione dell’Asl Na2 Nord in quest’ultimo anno – si legge in una nota del sodalizio – ha letteralmente messo in ginocchio la Sanità privata accreditata e, segnatamente, le strutture di eccellenza presenti in questo territorio. Il piano dell’Asl Na 2 Nord messo in atto dal Commissario straordinario a Agnese Iovino (peraltro dimissionaria) con una serie di provvedimenti finalizzati ad un risparmio fatto di burocrazia e tagli lineari ha di fatto sistematicamente provocato la mancata erogazione di prestazioni specialistiche, comprese quelle salva vita, e negato ai cittadini l’assistenza necessaria per la tutela della loro salute. Al riguardo, i provvedimenti assunti dal Commissario Straordinario sono di segno contrario alle linee guida dettate dalla Regione Campania che stabilisce, sia con la circolare del Sub Commissario n°142 del 23/06/2015 che con l’accordo “Programmi operativi 2013-2015”,”di attuare la riqualificazione dell’assistenza territoriale finalizzata all’appropriatezza delle prestazioni attraverso tutte le misure atte a evitare la mobilità passiva extraregionale”.  In concreto è invece cresciuta sensibilmente la “migrazione” di assistiti dell’ Asl Na 2 Nord che sono costretti a scegliere luoghi di cura lontani dal territorio di appartenenza.

Questa è la situazione della sanità flegrea così come viene descritta da sindacati e operatori del settore.

Inutile dire che, se la dottoressa Iovino volesse replicare ed esporre la sua versione dei fatti, saremo ben lieti di ospitarne le dichiarazioni.

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