a cura di Carlo Pareto (responsabile relazioni esterne Inps Pozzuoli)
Se ne parla da tempo. Prima c’era stata la relazione della Corte dei Conti che aveva messo in discussione la bontà economica dell’accorpamento di Inps e Inpdap (l’ente previdenziale dei dipendenti pubblici). Poi c’erano state le parole dello stesso presidente dell’istituto di previdenza, Antonio Mastrapasqua, secondo cui la situazione finanziaria è tutt’altro che brillante. Adesso, stando a quanto ha raccontato Il Giornale, un emendamento alla legge di stabilità non prevede alcuna forma di copertura e permetterebbe al governo Letta di celare il passivo da 25,2 miliardi di euro.
Di più: Fabrizio Ravoni ha fatto notare come l’esecutivo abbia aumentato le aliquote previdenziali a carico dei lavoratori autonomi.
Nel 2014 sarebbero dovute passare dal 20 al 21%; nel 2015, salire al 22%; nel 2016 al 24%. Uno specifico emendamento permette di portare dal 20 al 22% quella del 2014; al 23,5% quella del 2015; al 24% quella del 2016.
Altri due emendamenti prevedono la rivalutazione dei redditi da pensioni più elevati attraverso l’indicizzazione al costo della vita e la possibilità di cumulare i versamenti dei periodi contributivi non coincidenti per avere un’unica pensione di vecchiaia o anzianità. Sui conti Inps, intanto, “È un’operazione di trasparenza contabile, quella annunciata con l’emendamento del Governo –ha dichiarato il presidente dell’Inps, Antonio Mastrapasqua- Non si tratta di coprire buchi che non ci sono, ma di compiere quell’operazione tecnico-contabile di cui parliamo da un po’ di tempo –ha spiegato Mastrapasqua– indispensabile per non rendere incomprensibili i conti dell’Istituto. Come ho avuto modo di dire già questa estate, a luglio, presentando al Parlamento i conti del primo bilancio Inps dopo l’integrazione con la gestione dei dipendenti pubblici, il disavanzo di circa 9 miliardi era tutto imputabile all’ex-Inpdap e alla modalità con cui lo Stato trasferiva le risorse necessarie per le prestazioni previdenziali nel sistema pubblico. Con l’emendamento annunciato il Governo neutralizza la passività patrimoniale che si era creata nell’Ente dei dipendenti pubblici. I ministri Saccomanni e Giovannini, cui mi ero rivolto per segnalare l’anomalia contabile, avevano promesso di intervenire. E lo hanno fatto. E li ringrazio. Questa operazione renderà più trasparente la contabilità dell’ente, ma non modificherà in nulla la stabilità del sistema previdenziale, che già era e resterà in solido equilibrio finanziario”.