mercoledì, Marzo 19, 2025
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Banco Alimentare e parrocchia di Licola smentiscono: “Nessun cibo scaduto nei pacchi che doniamo agli indigenti”

Prodotti perfettamente commestibili anche se hanno superato la data in cui è preferibile consumarli.  Appartiene a questa tipologia di alimenti il cibo che è stato distribuito all’interno di alcuni pacchi alimentari presso la parrocchia di San Massimo di Licola.

Lo precisano la stessa parrocchia (per conto della signora Amelia Iorio) sia il direttore del Banco Alimentare della Campania, Roberto Tuorto, dopo la lettera con cui stamattina, una fruitrice del servizio, attraverso il nostro blog, segnalava la presenza di “cibi scaduti nei pacchi alimentari”.

“Al di là del fatto che è completamente inventato il fatto che la responsabile della distribuzione abbia rivolto critiche al Comune di Pozzuoli, che non c’entra niente in questa vicenda non avendo nessun ruolo e quindi nessuna responsabilità – replica Amelia Iorio, della parrocchia di Licola alla signora Maria  come a tutte le altre persone che hanno ritirato il pacco, è stato consegnato un volantino che spiega cosa è cambiato ai sensi della Legge 166/2016 (Legge Gadda) entrata in vigore il 14/09/2016, valida per tutto il territorio nazionale ed approvata dalla comunità europea”.

“Questa legge contro gli sprechi alimentari – chiarisce Roberto Tuorto, direttore del Banco Alimentare della Campania (nella foto) – chiarisce finalmente la differenza tra la DATA DI SCADENZA e l’indicazione del CONSUMARE PREFERIBILMENTE ENTRO IL. Nel caso di ‘data di scadenza’, sul prodotto è indicata la data precisa con giorno/mese/anno entro cui il prodotto và consumato. Si tratta, per lo più, di cibi freschi e deperibili che, oltre la data di scadenza, sono considerati a rischio. Invece, il ‘preferibilmente entro il’ indica solo mese/anno ed è utilizzato per i prodotti secchi, a lunga conservazione (pasta, pelati, legumi, biscotti, brioscine, etc.). La legge sancisce ufficialmente che gli alimenti, anche se hanno superato tale termine di utilizzo, possono essere donati e consumati senza alcun rischio per la salute, a condizione che siano correttamente conservati e che l’imballaggio sia integro. I prodotti che hanno superato il preferibilmente entro il’ non sono dunque né scaduti né dannosi per la salute dei consumatori e possono essere tranquillamente donati e mangiati. Siamo impegnati tutti i giorni a recuperare cibo ancora buono per donarlo a chi ha bisogno.  Non doneremo mai cibo che non riteniamo essere buono da consumare. Mi auguro che possa rimediare immediatamente a quanto riportato erroneamente, dando il giusto spazio alla rettifica della notizia, anche perché così può cogliere l’occasione per fare una sana informazione contro lo spreco alimentare”

“A proposito, se anche Lei dovesse ritrovare in casa dei biscotti o delle merendine che, per dimenticanza, ha lasciato in dispensa ed hanno superato la data del ‘preferibilmente entro’, li mangi tranquillamente. Eviterà di far finire in discarica cibo ancora buono e perfettamente commestibile ‘per legge’ e ‘per esperienza’. Prima di differenziare educhiamoci tutti a non sprecare. Spero che possa rimediare a tutto ciò per il bene delle famiglie che aiutiamo, per il bene del Banco Alimentare e anche per il bene dell’ambiente.  Troppo cibo buono finisce ancora in discarica per una questione di ‘ignoranza’ che ‘l’informazione’ dovrebbe provvedere a combattere e non ad alimentare. Le ricordo anche che farebbe bene a scrivere che doniamo il cibo gratuitamente – conclude il Direttore del Banco Alimentare Campania –  e dunque chi non lo vuole può semplicemente non ritirarlo facendolo consumare a chi invece lo ritiene, come è giusto che sia, ancora buono. Sottrarlo alla tavola di chi lo mangerebbe per portarlo a casa propria e poi fotografarlo è un gesto in malafede e che meriterebbe solo la condanna”.

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