In fermento i 40 dipendenti del Centro Serapide che lavorano nella residenza sanitaria assistita del rione Toiano, dove si occupano ogni giorno di 38 pazienti, tra anziani e lungodegenti in riabilitazione estensiva.
Al personale della struttura (un fiore all’occhiello in tutta la Campania, per gli elevati standard di professionalità garantiti) è stato infatti sospeso lo stipendio a partire dalla mensilità di ottobre, rata che doveva essere pagata entro il 10 novembre.
Motivo? L’azienda sostiene di non aver ancora ricevuto dall’Asl il pagamento delle fatture relative ad alcune spettanze concordate per la prestazione di questo servizio e dunque di non poter provvedere all’erogazione del salario per gli addetti nella RSA (due cuochi, cinque ausiliari, diciannove operatori socio-sanitari, sei infermieri, quattro fisioterapisti, due impiegati amministrativi, un assistente sociale ed uno psicologo).
Una situazione che rischia di incancrenirsi anche perché, scaduto l’appalto e le proroghe concesse al Centro Serapide per la gestione, dal 2010, della parte tutelare infermieristica, riabilitativa ed alberghiera della struttura, l’Asl ha bandito una nuova gara, vinta da un’altra ditta, che, presumibilmente a partire da gennaio, dovrà assorbire i 40 lavoratori con la procedura del passaggio di cantiere.
Ma le maestranze temono che il braccio di ferro in corso tra l’azienda sanitaria e il loro attuale datore di lavoro possa portare ad un congelamento a tempo indeterminato di tutto quanto loro finora dovuto, per giunta in un periodo in cui, con stipendio e tredicesima, si fronteggiano le spese tradizionali di fine anno e tutte quelle “sospese” dal bilancio familiare proprio in attesa della sospirata gratifica natalizia.
Al duro volantino di protesta sottoscritto dai lavoratori, si è aggiunta la proclamazione, da parte della Cisl, di 24 ore di sciopero programmate per mercoledì 5 dicembre, giorno in cui ogni prestazione nei confronti dei ricoverati nella struttura sarà ridotta al minimo indispensabile.

La vertenza è destinata a finire all’attenzione del Prefetto: sempreché nel frattempo, Asl Napoli 2 Nord e Centro Serapide non trovino un’intesa per evitare di prolungare un odioso calvario finora inflitto a 40 famiglie di incolpevoli ed efficienti lavoratori.