Dopo l’appello lanciato al presidente della repubblica Sergio Mattarella e a tutta la filiera istituzionale nazionale, regionale e comunale, pubblicato in esclusiva cinque giorni fa da Pozzuoli21 (clicca qui per leggerlo), arriva una proroga di altre due settimane di ospitalità per le famiglie sfrattate dalle proprie case danneggiate dopo lo sciame sismico del 20 maggio ed alloggiate a spese dello Stato nelle strutture alberghiere convenzionate, che avrebbero dovuto lasciare in un primo momento il 30 giugno e poi, in virtù di una prima proroga, nella giornata di oggi, lunedì 15 luglio.
A darne notizia, con un post sulla propria pagina Facebook (clicca qui per leggerlo), è stato il sindaco puteolano Gigi Manzoni.
“Nella giornata di sabato – scrive il Primo Cittadino di Pozzuoli – mi sono recato presso il Palazzo di Governo, dal Prefetto di Napoli Michele di Bari, dove si è svolta una riunione per studiare insieme ulteriori misure di sostegno per le famiglie che in questo momento sono alloggiate nelle strutture ricettive che sono ancora alla ricerca di alloggi alternativi dopo essere stati sgomberati a causa dello sciame sismico del 20 e 21 maggio. Con noi era presente una delegazione delle famiglie che hanno scritto al Presidente Sergio Mattarella per chiedere ulteriori sostegni. Al termine della riunione è stato chiesto di differire il termine ultimo per lasciare le strutture al 31 luglio, ulteriori 15 giorni che permetteranno poi di arrivare al contributo di autonoma sistemazione che sarà versato ai cittadini dal mese di agosto. Oggi la Regione Campania ha prorogato al 31 luglio l’accoglienza alberghiera per le famiglie che non sono ancora riuscite a trovare una sistemazione autonoma, al fine di dare ai cittadini ancora un po’ di tempo per la ricerca del nuovo alloggio. Nel corso dell’incontro, ho evidenziato nuovamente al Prefetto di Napoli e a tutti i presenti che, alla luce dell’analisi fatta dalla nostra Amministrazione, l’ultimo Decreto necessita di alcuni correttivi soprattutto per quanto riguarda gli edifici privati. Ringrazio ancora una volta il Direttore regionale della Protezione Civile Italo Giulivo per aver accolto le nostre richieste e il Prefetto di Napoli Michele di Bari che senza sosta continua in questa costante mediazione tra tutti i vari attori per il bene dei cittadini puteolani”.
Una soluzione che non accontenta chi pensa che l’emergenza debba essere risolta diversamente.
In un post sulla propria pagina Facebook, infatti, il movimento di opposizione Pozzuoli Ora, rilanciando l’appello di Pozzuoli Resiste, sottolinea che “resta il problema di fondo. Il secondo decreto Campi Flegrei (n. 91 del 2 luglio 24) non ha dato risposte giuste e sufficienti ai bisogni e ai diritti della nostra comunità. Le risorse sono poche e mal distribuite. Gli strumenti sono sbagliati e poco tempestivi. Chi verrà sgomberato in futuro potrà contare solo su un bonus dello Stato, insufficiente a coprire i costi di affitto raggiunti nelle aree limitrofe alla zona bradisismica. Di fatto, oltre 1500 persone, con numeri in continuo aumento e aggiornamento, vengono lasciate sole di fronte alla libera speculazione del mercato degli affitti. Alla vicinanza e alla solidarietà umana verso i concittadini che hanno ricevuto ordinanze di sgombero o diffide di abitabilità dopo le scosse del 20 maggio, i promotori dell’appello Pozzuoli Resiste accompagnano rivendicazioni concrete e precise.
Ecco le proposte, articolate e fattibili, che avanziamo:
- Modificare l’accordo tra Regione Campania e Federalberghi, che non può basarsi su una disponibilità dei singoli operatori alberghieri esclusivamente occasionale e volontaria. La sistemazione in albergo per gli sfollati che non hanno alternative non va limitata ai periodi di panico immediatamente successivi agli eventi sismici e ne va garantita la continuità, fino al rientro nelle originarie abitazioni.
- Aumentare i contributi economici di autonoma sistemazione (oggi tra i 400 a 1100 per nucleo familiare, in base alla sua composizione) e legarli a un sistema di controllo del mercato degli affitti, per evitare una corsa al rialzo dei prezzi.
- Potenziare lo strumento già esistente del “canone concordato”, con la convocazione di un Tavolo di crisi tra Regione, Comuni, sindacati degli inquilini e dei proprietari di immobili.
- Pur in assenza di una dichiarazione di “stato di emergenza”, che nella situazione attuale non auspichiamo per le deleterie conseguenze che avrebbe su tutto il territorio, lo Stato deve mettere in campo adeguati strumenti normativi e fiscali per regolare il mercato degli affitti e impedire che le proprietà immobiliari restino vuote. In particolare, va garantito il diritto degli inquilini a sospendere l’affitto e a rientrare quando possibile alle stesse condizioni, con proroga del contratto. E vanno sostenuti i piccoli proprietari nella sospensione dei mutui per le abitazioni oggetto di sgombero, fino alla conclusione dei lavori di riqualificazione sismica”.