martedì, Marzo 25, 2025
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Camorra e rifiuti tossici a Pozzuoli: la “tiepida” risposta di Figliolia

“Cosa c’è di vero e provato nelle dichiarazioni del collaboratore di giustizia Schiavone, rese alcuni giorni fa a Skytg24, in merito al presunto smaltimento illegale nella zona costiera dal Casertano fino a Pozzuoli di rifiuti tossici e pericolosi? Chiediamo alla magistratura di indagare, mentre a tutti gli enti coinvolti nella bonifica e nella tutela del nostro territorio chiediamo di fare chiarezza, sgombrando il campo da ogni illazione e allarmismo”.

E’ questa la prima parte della risposta ufficiale che, oggi pomeriggio, il sindaco Enzo Figliolia ha dato alla lettera con cui, quattro giorni fa, via fax, il professor Ciro Di Francia (presidente dell’Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute, sodalizio fondato a Pozzuoli dallo stesso Di Francia e attivo da oltre un anno sul territorio flegreo), aveva sollecitato il Primo Cittadino a prendere iniziative concrete all’indomani dell’inquietante intervista del pentito Carmine Schiavone.

“Signor Sindaco –scriveva Ciro Di Francia domenica scorsa- con l’intervista di Carmine Schiavone del 23/8 a SkyTG24 abbiamo avuto la conferma di cose già note: la camorra, con la collusione di pezzi delle istituzioni, ha fatto enormi affari con il traffico di rifiuti tossici. Ma in quell’intervista c’è una novità: l’ex capo dei casalesi ha riferito che il territorio puteolano non è stato risparmiato. Ritengo, pertanto, che i cittadini abbiano il diritto di conoscere le iniziative che Lei intende avviare, senza escludere la costituzione di parte civile nei processi in corso contro quei criminali che hanno provocato disastro ambientale ed epidemia oncologica. In attesa di un Suo cortese riscontro, La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente” .

La replica di Figliolia (che, lo ricordo, per la carica da lui ricoperta, è la massima autorità sanitaria sul territorio) è sembrata in verità troppo “tiepida” e, anzi, è diventata per il Sindaco addirittura un pretesto per farsi un po’ di propaganda politica.

Il Capo dell’Amministrazione ha infatti aggiunto che: premesso che sarà compito della magistratura verificare la piena attendibilità delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia, noi vogliamo, comunque, tutelare in ogni modo la comunità di Pozzuoli e per questo chiediamo all’Arpac e all’Asl Napoli 2 Nord di avviare controlli puntuali e chiarire, anche in collaborazione con i tecnici del ministero dell’Ambiente, come stanno realmente le cose. Dal canto nostro, benchè i Comuni abbiano poteri residuali e minimi in questo settore, potenzieremo la già ampia attività di tutela e bonifica ambientale messa in piedi nel primo anno di amministrazione con una differenziata spinta, la pulizia degli arenili a cominciare proprio dalla zona di Licola e di Arco Felice e il recupero del decoro urbano che da anni si era perso. La nostra azione di tutela del territorio è iniziata proprio dalla periferia di Licola, abbandonata da troppi anni, sia dalle amministrazioni comunali precedenti che dai commissari prefettizi”.

Era proprio così difficile, per il sindaco Figliolia, almeno annunciare fin d’ora l’intenzione del Comune di Pozzuoli di costituirsi parte civile “nei processi in corso contro quei criminali che hanno provocato disastro ambientale ed epidemia oncologica”?

Forse il Comune di Pozzuoli non ha intenzione di chiedere i danni a chi avvelenato il nostro territorio e contribuito a far morire di cancro i nostri cari?

E perché?

Al Sindaco di Pozzuoli consiglierei di riascoltare con molta attenzione le dichiarazioni di Schiavone

(http://tg24.sky.it/tg24/cronaca/2013/08/23/carmine_schiavone_ex_boss_casalesi_intervista_ora_non_mi_pentirei.html) e di leggere con altrettanta attenzione la lettera aperta che Padre Maurizio Patriciello ha scritto proprio  a Schiavone dopo la sua intervista-choc (http://www.casertanews.it/public/articoli/2013/08/24/124404_ambiente-caserta-don-maurizio-patriciello-scrive-pentito-carmine-schiavone-dicci-tutti-terreni-cui-sono-stati-sotterrati-veleni.htm).

Magari, dopo aver rivisto e riletto più volte e con estrema calma tutto ciò, gli verrà voglia di essere meno “blando” nell’eventuale prossimo comunicato stampa su un argomento che riguarda la salute di tutti noi.

Per dare giustizia a quelli che non ci sono più e per tentare di salvare quelli che ci sono ancora, ma soprattutto le future generazioni.

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