venerdì, Ottobre 4, 2024
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Caos viabilità: l’ira dei vigili urbani

“Non vogliamo più fare le transenne umane: è assurdo essere costretti a fare la guardia ai segnali stradali!”. Sono esasperati i vigili urbani addetti al controllo della viabilità nelle zone “calde” della movida.

E non potrebbe essere altrimenti dopo ciò che è accaduto a cavallo tra lo scorso fine settimane e questo “ponte” festivo.

Com’era infatti prevedibile, un fiume di auto si è riversato in città, creando enormi problemi alla circolazione a qualsiasi ora e praticamente in ogni arteria compresa tra il centro storico ed il lungomare.

L’inferno si è materializzato fin dalle prime ore del mattino di giovedì, con la totale paralisi del traffico tra Arco Felice ed il porto.

Il punto critico era l’area degli imbarchi, assaltata da centinaia di vetture destinate ai traghetti per le isole.

Il caos è stato inevitabile, visto che sulla stessa direttrice di marcia, nel raggio di poche centinaia di metri, ci sono il nuovo mercato alimentare al dettaglio (dove tanta gente intenzionata a fare la spesa non ha trovato un posto dove poter parcheggiare), gli ambulanti di via Roma  (sistemati proprio nella zona un tempo destinata al deflusso dei veicoli diretti agli imbarchi) e il porto.

Come se non bastasse, stiamo parlando dell’unica direttrice di marcia che, con il nuovo contestatissimo piano di viabilità in vigore dallo scorso 27 ottobre (e la cui fase di sperimentazione dovrebbe essere ormai conclusa, visto che il sindaco Figliolia aveva parlato in consiglio comunale di una “prova” che sarebbe durata “sei mesi”) rende possibile raggiungere via Napoli per tutti coloro che non provengano da Bagnoli.

Per la polizia municipale, gestire questo colossale ingorgo è stato davvero complicato, al limite delle possibilità umane.

Anche perché, una volta esaurito il flusso di auto dirette agli imbarchi, è iniziata un’altra battaglia, quella per far rispettare la nuova ordinanza sindacale, in vigore dal 15 aprile, che vieta il transito e la sosta sul corso Umberto a chiunque non risieda o non lavori in zona e non sia munito del contrassegno del settore marrone della zona a traffico limitato numero 2.

I primi, prevedibili, problemi sul controllo di questo dispositivo (così come abbiamo dettagliatamente descritto nella scorsa edizione del nostro giornale) erano già iniziati nello scorso fine settimana.

Con soli cinque vigili urbani a presidiare via Napoli e cinque varchi che danno accesso al corso Umberto dallo stradone principale, per i caschi bianchi si era rivelato praticamente impossibile fermare e sanzionare tutti coloro che, per distrazione o strafottenza, continuavano indisturbati a scorrazzare e parcheggiare nella zona interdetta al transito.

Ad evitare il peggio non è servita nemmeno un’ordinanza (la numero 101 del 19 aprile) con cui il sindaco Figliolia, a partire da venerdì della scorsa settimana, ha prolungato gli orari di accesso del parcheggio multipiano di via Gerolomini (aperto per due ore in più dal lunedì al giovedì -quando sarà possibile sostare dalle 8 a mezzanotte invece che alle 22-  per sei ore in più il venerdì –dalle 8 alle 2 del mattino, anziché dalle 14- mentre resta invariato l’orario dalle 8 alle 2 del mattino successivo per il sabato, la domenica ed i festivi infrasettimanali) e ha consentito, a chi prolunga la sosta oltre l’orario di chiusura, di ritirare la vettura in qualsiasi momento e non più soltanto dalle 8 alle 13 del mattino successivo.

Il multipiano, infatti, da quando è stata istituita la Ztl a via Napoli, o è sempre al “completo” con i suoi 344 posti-auto a pagamento, oppure è snobbato da chi non intende percorrere un bel tratto di strada a piedi per raggiungere il locale prescelto.

E i vigili urbani rischiano l’impazzimento.

Ma anche le aggressioni, visto che il clima di tensione è altissimo, tra residenti che vedono occupati dai non residenti i posti-auto a loro riservati e ristoratori che rischiano di perdere clienti multati (o con le vetture rimosse) per aver parcheggiato in divieto di sosta, indisponibili a “farsela a piedi” dal multipiano oppure diretti verso la “concorrenza” nelle zone del corso Umberto dove la polizia municipale è assente non avendo il dono dell’ubiquità.

E’ proprio di questo che i vigili si lamentano: chi è preposto al controllo di un’ordinanza del genere, si rende perfettamente conto che, per far rispettare le disposizioni del sindaco a via Napoli, servirebbero moltissimi agenti in più.

Personale che in realtà non c’è: sia perché è impegnato in altre zone “calde” a livello di viabilità, sia perché non è ancora partito il progetto di incentivazione che, da maggio a ottobre, dovrebbe prevedere un aumento dello stipendio per i caschi bianchi che saranno impegnati in turni di servizio così massacranti.

Ma il problema resta sempre lo stesso.

“Noi possiamo metterci il massimo impegno possibile, il Comune può anche pagarci di più, però è impensabile che il nostro lavoro diventi quello di sorvegliare la segnaletica –dicono i vigili- E’ una battaglia persa in partenza: non sappiamo nemmeno più quante multe abbiamo fatto negli ultimi giorni. Per ogni dieci contravvenzioni che fai, ci sono altre cento auto da sanzionare per le stesse infrazioni: è come svuotare l’oceano col secchiello. Con l’organico a disposizione, sarà impossibile far rispettare le regole. C’è troppa sproporzione tra i controllati e i controllori. Serve l’aiuto della tecnologia: un altro rimedio non esiste ed è bene che l’Amministrazione se ne faccia una ragione”.

Il suggerimento dei vigili è quello di ricorrere ai varchi elettronici.

Telecamere particolari (opportunamente segnalate agli automobilisti) che inquadrano le targhe dei veicoli non autorizzati al transito e fanno scattare le multe “postume”.

“E’ una questione psicologica –sostengono i caschi bianchi- Se sai che ci sono pochi vigili urbani a controllare una zona molto ampia, sai anche che hai la possibilità di non essere sanzionato. Ma se sei consapevole che c’è  un occhio elettronico sempre funzionante, sai che  non riuscirai mai a farla franca e ci penserai, non una ma  dieci volte, prima di infrangere un divieto”.

A quanto pare, ogni varco elettronico costa 20mila euro.

Sarebbe il caso che dal Comune facessero due conticini per capire quanto ognuno di questi impianti potrebbe fruttare in termini di multe e, dunque, di introiti garantiti per le casse municipali.

Comunque sia, se nelle “stanze dei bottoni” sono riusciti a finanziare la videosorveglianza della città con un appalto da 1 milione e 200 mila euro, è opportuno che si trovino anche i soldi da investire per avere la certezza del rispetto delle regole in tema di viabilità.

Altrimenti, qualsiasi ordinanza in materia, che sia condivisa o  meno dai cittadini, è destinata a rimanere “carta straccia”

(da “Il Corriere Flegreo” del 27 aprile 2013)

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