Ricevo e pubblico*
Caro Direttore, ti scrivo per raccontarti un episodio che mi è capitato in questi giorni.
Vengo subito al dunque.
Nella mattina di martedì 2 settembre, per richiedere l’attestato di “Formazione-Aggiornamento” per addetti alle attività connesse all’igiene degli alimenti (ex libretto sanitario), mi sono recata all’Asl di appartenenza, quindi Monterusciello.
Un informatore allo sportello mi dice che devo recarmi a via Campana e che lì mi diranno ciò che occorre insieme con l’indicazione dell’importo da pagare.
Ringrazio.
Vado…e all’ufficio Asl di via Campana mi viene semplicemente consegnato un bigliettino con l’importo da pagare.
Beh, chiedo: “Scusi, sono appena stata all’Asl di Monterusciello dove c’era la ‘cassa ticket’, perché non sono stata informata dall’impiegato? Era necessario venire qui per ritirare un semplice foglio con scritto ‘€ 33,33’?”.
L’impiegato mi ha risposto: “Avete ragione, ma il mio compito finisce nel dirvi che dovete pagare il ticket, quindi ritornate con il pagamento e domani continuiamo la richiesta”.
Quindi, la mattina del giorno dopo, mercoledì 3 settembre, sono dovuta ritornare all’Asl di appartenenza a Monterusciello per pagare il ticket (inserendo l’importo a mano perché, nella “cassa”, quello di 33,33 euro non era una delle voci automatiche previste…) per poi ritornare nuovamente, giovedì 4 settembre, all’Asl di via Campana per completare la richiesta con il pagamento eseguito.
Ora, mi chiedo, anzi chiedo al Dirigente Responsabile dell’Asl, signor Ferraro: perché far perdere tempo alle persone? Perché, all’Asl di Monterusciello, l’informatore, vista la presenza sul posto della ‘cassa ticket’, non dà sul posto la giusta informazione?
A conoscere l’importo di 33,33 euro?
Allora installate lì all’Asl di via Campana una ‘cassa ticket’ in modo da pagare lì e poter continuare la richiesta.
Ecco come rendere complicata una semplice richiesta.
Ma, quando fate scelte e prendete decisioni così oculate, ai cittadini ci pensate?
*Luisa Biondi