Si parla sempre tanto di Pozzuoli come città a vocazione turistica. Ebbene, se ciò deve essere, una delle prime cose da garantire è l’immagine ed il decoro almeno delle zone più “pregiate” del territorio urbano. Sono innegabili gli sforzi che l’Amministrazione Comunale sta effettuando in questo senso, a cominciare dalla pulizia delle strade e dal potenziamento della raccolta differenziata. Sforzi che però rischiano di essere vanificati da una incomprensibile organizzazione del servizio di smaltimento dei rifiuti. Un esempio lampante è quello che arriva dal lungomare, dove si moltiplicano le lamentele a proposito degli orari in cui la De Vizia effettua il prelievo della spazzatura. Le foto che vi propongo sono state scattate ieri mattina alle 8.30. Immagini che non hanno bisogno di alcun commento. Cartoni accatastati praticamente ovunque all’esterno delle attività commerciali o per strada, sacchetti di multimateriale ed indifferenziato in notevole quantità davanti ai palazzi dove si effettua il “porta a porta”.
La domanda sorge spontanea: ma a che ora “mette mano” la società preposta a questo tipo di attività? Qual è il suo “giro” di raccolta se nelle zone più frequentate di via Napoli c’è tutta questa spazzatura a fare da pessimo “biglietto da visita” quando già molta gente è per strada ed alcune attività commerciali hanno nuovamente ripreso il proprio lavoro?
Sia chiaro: nessuno mette in dubbio l’impegno quotidiano da parte dei dipendenti della società.
Ma l’impressione dominante è quella di una disorganizzazione di fondo (oppure – o anche – di un’insufficienza di uomini e mezzi) che porta ad avere come risultato un tale “spettacolo” alle 8.30 del mattino e, per la verità, anche oltre.
Come ovviare a questo “pugno nell’occhio” è un compito che spetta alla De Vizia e al Comune che le ha affidato il servizio. L’auspicio è che ci sia dia una sostanziosa “regolata”.
Soprattutto in vista dell’imminente avvio dell’appalto di 6 anni per una cifra complessiva di oltre 48 milioni di euro a carico della collettività.
Con un budget che ammonterà a più di 20mila euro al giorno, la società irpina dovrà assolutamente trovare il modo per completare tutto il lavoro per cui è profumatamente pagata ben prima che chi esce di casa per andare a scuola o al lavoro sia costretto ad “ammirare” “panorami” del genere.