Nella vita, tutti i momenti sono buoni per porre delle domande.
Ma, solo in alcuni di questi momenti, a tali domande si può sperare di ricevere risposte.
E, sicuramente, il frangente che sta vivendo il Municipio di Pozzuoli, dove è in atto da martedì scorso un’ispezione da parte del Ministero dell’Economia e delle Finanze sulle spese sostenute dall’Ente nel corso degli ultimi cinque anni, è quello giusto per chiedere che sia fatta piena luce su qualcosa di estremamente grave che accade ormai da fin troppo tempo.
Parliamo della gestione a dir poco superficiale dell’Albo Pretorio comunale: ossia l’unico strumento normativo a disposizione della popolazione per controllare l’operato dell’Amministrazione e conoscerne tutte le decisioni.
Un’informazione che, per legge, deve avvenire in tempo reale (atto approvato e reso noto nello stesso giorno), ma che invece spesso risulta “posdatata”, se non inesistente, al punto tale che in città circola una battuta secondo cui “alcuni atti del Comune sono così trasparenti che non si vedono nemmeno”.
Su questo Albo on line ne accadono di cotte e di crude.

Tra gli esempi più eclatanti, la delibera di Giunta numero 4 (quella sul bando spiagge) approvata il 22 gennaio e pubblicata soltanto il 14 maggio, la “sparizione” e la “ricomparsa” di una delibera di Giunta (la numero 3 del 22 gennaio) con oggetto, contenuto e numero di registro generale modificati! (sull’argomento c’è un’interrogazione consiliare ancora senza risposta!), mostruose violazioni della privacy (in due casi sono state pubblicate le generalità complete di altrettanti minorenni: uno di essi era disabile!) e stranezze varie, come ad esempio la pubblicazione a singhiozzo dei progetti sui lavori del Piu Europa.
A “fare le pulci” all’Ente è un puntiglioso professionista puteolano, l’architetto Domenico Grande, che ormai da circa un anno e mezzo, ogni giorno, come una goccia cinese, controlla tutte le manchevolezze dell’Albo, le segnala con una mail al responsabile comunale del servizio e poi le pubblica sul proprio profilo Facebook.
Grande non ha mai ricevuto risposte ufficiali dal Comune.
Tutt’al più, espone la “lista degli errori” e all’Albo Pretorio li correggono.
Illegalmente, in quanto ogni atto ufficiale non può, per nessuna ragione, essere né integrato né modificato dopo la sua pubblicazione, né, tantomeno, essere pubblicato “postumo” rispetto alla sua data di approvazione.

L’ultimo “bollettino” redatto dall’architetto Grande risale alle 19.15 dell’altro ieri (venerdì 20 novembre) e denunciava la mancanza di ben 59 (!) numeri di registro (per legge devono essere progressivi, onde evitare il rischio che siano commessi falsi in atto pubblico: latitano i numeri 3856, 3867, 3703, 3659, 3641, 3639, 3473, 3472, 3468, 3464, 3313, 3317, 3178, 3160, 3153, 3069, 2985, 2868, 2851, 2783, 2565, 2547, 2517, 2436, 2431, 2411, 2277, 2239, 2221, 2146, 2093, 2015, 1967, 1898, 1899, 1835, 1803, 1795, 1753, 1754, 1756, 1757, 1758, 1759, 1760, 1762, 1522, 1444, 1398, 1400, 1248, 994, 773, 368, 288, 281, 271, 232, 242), la mancata pubblicazione (dal mese di gennaio!) della delibera di Giunta numero 6 e della (più recente) numero 149, la pubblicazione di una delibera di Giunta (la numero 153 del 13 novembre) che “non si apre” e di cui si legge solo l’oggetto (“Approvazione progettazione degli interventi e dei servizi relativi all’aggiornamento della III annualità del II Piano Sociale Regionale 2013/2015. Proposta al Consiglio”), la mancanza di sette permessi a costruire in sanatoria (dal numero 95 al numero 101), la mancanza del permesso a costruire numero 89, l’impossibilità di aprire la determina dirigenziale numero 3577 del 28 ottobre (su “Lavori di adeguamento degli ambienti comunali – Impianti elettrici. Approvazione progetto esecutivo. Indizione gara mediante procedura negoziata di cottimo fiduciario …”), l’assenza di contenuti nell’ordinanza dirigenziale numero 3125 del 22 ottobre (su “Lavori di riqualificazione del Centro Storico – Programma Piu Europa – Modifiche”), l’impossibilità di aprire la delibera consiliare numero 54 del 26 giugno (su “stalli di sosta, rotatorie e parcheggi”), la mancanza di quattro autorizzazioni paesaggistiche (numeri 182, 136, 137, 140).
Nel suo quotidiano report, l’architetto Grande aggiunge anche le seguenti considerazioni: “Essendo l’albo pretorio l’unico mezzo di comunicazione istituzionale con i Cittadini, la noncuranza mostrata costantemente nel redigerlo, costituisce un’autentica offesa per la trasparenza e per la Città tutta. Il principio di trasparenza è stato introdotto dalla legge n.15/2005. Il predetto principio stabilisce l’obbligo per tutte le Pubbliche Amministrazioni di rendere visibile e controllabile all’esterno il proprio operato; in sintesi, la trasparenza contribuisce a rendere conoscibile l’azione amministrativa. Ribadito poi dal Codice della Trasparenza – Decreto Legislativo n. 33 del 14 marzo 2013. Sulla Gazzetta Ufficiale n.8 del 12 gennaio 2015 è stato pubblicato il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 novembre 2014. In esso si prescrivono le regole per la formazione, l’archiviazione, la trasmissione, dei documenti mediante strumenti informatici e telematici, da valere sia per i privati che per le pubbliche amministrazioni. Infine (ma importantissimo per la Legalità), si reitera la richiesta che, alla luce dell’avviso assessorile alla Cittadinanza del 7 agosto 2014, ed inoltre per il rispetto della legalità, secondo le disposizioni dell’A.N.A.C. (Anti Corruzione), bisogna altresì pubblicare all’Albo Pretorio le S.C.I.A. e le D.I.A. di tutti i lavori per i quali si prevedono interventi, di qualunque natura, sul territorio. Il tutto in ossequio all’ Orientamento A.N.A.C. n. 11/2014, che inspiegabilmente persistete a non rispettare. Nonché della recentissima Determinazione A.N.A.C. n. 8 del 17/06 2015 – Linee guida per l’attuazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte delle società e degli enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e degli enti pubblici economici”. Il semplice elenco sommario delle pratiche edilizie (peraltro limitate al solo anno 2014) di recente pubblicate sotto la voce “Amministrazione Trasparente”, non esprimono né valenza, né tampoco utilità. Le pratiche citate (similmente con le autorizzazioni paesaggistiche ed i permessi di costruire), vanno ostese integralmente e tempestivamente all’albo pretorio. Si informa il Sig. Segretario Generale, che secondo il D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, art.31, egli ha l’obbligo di pubblicare mensilmente “mediante affissione nell’albo comunale, i dati relativi agli immobili e alle opere realizzati abusivamente, oggetto dei rapporti degli ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria e delle relative ordinanze di sospensione”. La circostanza non trova riscontro da moltissimo tempo.
Questi i fatti denunciati, ogni giorno, pubblicamente, dall’architetto Grande.

E, giacchè esistono precedenti in cui anche la gestione dell’Albo Pretorio è stata oggetto di controllo (e di censura!) nel corso di queste verifiche ministeriali (com’è accaduto nel Comune di Corsico, in provincia di Milano, due anni fa), sarebbe auspicabile che gli ispettori giunti a Pozzuoli si occupassero pure di questa (assolutamente non secondaria) anomalia nella vita istituzionale dell’Ente.
Basterebbe convocare per un’audizione l’architetto Grande, che custodisce con estrema cura tutte le prove di queste gravissime (nonchè sistematiche) “criticità” e non vede l’ora di poterle esibire ed illustrare a chi è preposto al ripristino della legalità.