Ricevo e pubblico*
…poi si lamentano che i ragazzi scappano dall’Italia, lavoro dipendente neanche a parlarne e “Fare impresa” in questo paese è realmente un’impresa.
Dal luglio 2011 ad oggi sono 4 anni e mezzo, il tempo passato da quando ho deciso di lanciarmi in quest’impresa di gestire un Bar nel centro storico di Pozzuoli.
In questi pochi anni abbiamo visto molte attività di bar e ristoranti cambiare gestione, chiudere, poi riaprire eccetera.
Noi fortunatamente siamo ancora qui ma vi assicuro che è difficile andare avanti con un’amministrazione comunale che ti rema continuamente contro, come se il suo scopo fosse quello di farti chiudere i battenti e di farti emigrare.
Non puoi fare una programmazione a medio/lungo termine perché questi signori cambiano idea da un giorno all’altro e tu devi stare dietro le loro direttive, altrimenti ti vedi entrare un vigile urbano che ti vuole multare ( e conseguentemente far chiudere l’attività per 5 o più giorni) perché hai una sedia fuori posto, oppure ti multa perché oltre la mezzanotte hai un po’ di musica di sottofondo (eh no, dopo mezzanotte niente musica, il bar deve essere cimiteriale) oppure ti multa perché hai fatto uscire una bottiglia di birra in vetro e non l’hai versata in plastica, oppure (e qui siamo all’assurdo) ti multa perché hai servito un drink o una birra dopo le 22, sì l’avevate dimenticata l’estate del proibizionismo?
L’ultima novità è il piano dehors ed occupazione di suolo pubblico che praticamente con la sua attuazione mette definitivamente in ginocchio le attività di somministrazione.
Cari amministratori comunali, per fare il bene della città dovete per prima cosa viverla e poi cercare di cooperare con le attività presenti sul territorio, non distruggerle!
*Marco Marotta
(nella foto copertina, l’autore della lettera)