Se vuoi incontrare tanti cittadini che non hanno più voglia nemmeno di ascoltare politici e sindacalisti, il posto giusto è quello in cui mi sono recato ieri pomeriggio: il salone della concattedrale San Paolo di Monterusciello, dove il Sunia ha organizzato una conferenza con vari rappresentanti istituzionali per capire come risolvere definitivamente gli enormi ed endemici problemi di vivibilità delle case del quartiere.
La gente del posto è esasperata, non ce la fa più a convivere con una precarietà abitativa del genere: e la rabbia per una situazione che va avanti ormai da 30 anni è moltiplicata dalla crisi economica che rende tutti più nervosi.
Ed è solo così che si spiega qualche reazione scomposta del pubblico durante l’assemblea: tra i 250 presenti, ognuno vorrebbe raccontare la sua guerra quotidiana contro le infiltrazioni e l’umidità alle pareti, urlare la sua indignazione per i tanti, troppi soldi spesi dal Comune (e dunque da tutti noi) nel tentativo di riparare l’irreparabile (ah, come sarebbe bello se qualche magistrato di buona volontà indagasse su quanto ci è costata inutilmente la “Romeo” grazie a chi la portò qui a Pozzuoli!), ognuno vorrebbe ricordare ad alcuni tra i “salvatori della patria” seduti al tavolo dei relatori, che non sono nemmeno titolati a dire di voler risolvere problemi che essi stessi hanno gestito malissimo.
Insomma, un confronto che ha rischiato più volte di degenerare in una corrida di proteste e interruzioni e che, solo grazie alla garbata fermezza del moderatore-sindacalista Gaetano Palumbo, non ha fatto registrare episodi spiacevoli.
Per chi non c’era, riassumo i passaggi più importanti del dibattito.
Il primo a parlare, dopo la relazione dello stesso Palumbo (che “Pozzuoli21” aveva già pubblicato in anteprima ieri http://www.pozzuoli21.it/piano-casa-e-ricostruzione-di-monterusciello-sogno-o-realta/) è stato Antonio Giordano, segretario regionale del Sunia, il quale ha esordito sostenendo che “Monterusciello di qui a qualche anno rischia di crollare e dunque bisogna immediatamente riparare ad un errore storico legato alla cattiva qualità di queste costruzioni”.
Per l’europarlamentare Andrea Cozzolino (che ci regala un “assaggio” di campagna elettorale visto che a fine maggio si vota per il rinnovo del Parlamento Europeo…), “non c’è altra soluzione all’abbattimento e alla ricostruzione di Monterusciello, visto che, per manutenere questo patrimonio, non basterebbe tutto il bilancio del Comune di Pozzuoli. I soldi ci sono: dobbiamo attingere ai 7 miliardi euro di programmazione di fondi europei 2014-2020 per la rigenerazione e la riqualificazione urbana. Monterusciello dovrà diventare un caso nazionale, una priorità. Ma è una scelta che dovrà fare soprattutto la Regione Campania, concentrando le prossime risorse comunitarie su programmi del genere”.
Un appello raccolto immediatamente dal consigliere regionale Pasquale Giacobbe.
“Monterusciello sarà il primo esperimento nazionale di abbattimento e ricostruzione nel campo dell’edilizia residenziale pubblica –sostiene l’ex sindaco puteolano- Al di là dei fondi comunitari ci sono anche altri finanziamenti a cui attingere, come il miliardo e mezzo di euro che il governo è disposto a stanziare per l’Erp. La Regione è pronta, mi auguro che lo sia anche il Comune perché per raggiungere questo obiettivo dobbiamo essere tutti uniti”.
A gettare secchiate di acqua gelida sul fuoco degli entusiasmi è però l’assessore comunale all’urbanistica e al patrimonio Roberto Gerundo: “Per realizzare interventi che comportano un aumento di volumetrie di questa portata –dice l’esponente della Giunta- la Regione deve garantire il superamento dei problemi di compatibilità con i vincoli paesaggistici. A ciò si aggiungono questioni di protezione civile e rischio bradisismico che rendono molto impegnativa la questione sia dal punto di vista tecnico che amministrativo. Al di là di tutto ciò, bisogna però capire che, per attirare capitali a Monterusciello, anche solo per aggiustare o ricostruire case, bisogna prima migliorare la vivibilità del quartiere e renderla appetibile a chi ha soldi da investire. E’ quello che stiamo facendo attraverso la vendita di alcune proprietà comunali a Monterusciello, che saranno destinate ad attività produttive, artigianali sportive e ricreative. E, vista la morosità del 98% da parte dei conduttori, con un’apposita delibera da sottoporre al consiglio comunale, metteremo in vendita anche le attività commerciali, ovviamente con diritto di prelazione all’acquisto da parte del legittimo assegnatario. Così come, se la Regione ci darà una mano con le Soprintendenze, siamo già pronti a realizzare un’area destinata ad edilizia residenziale sociale per risolvere situazioni di estremo disagio abitativo”.
Il consigliere comunale Elio Buono, sottolinea invece che “tutto parte dal grande imbroglio subìto da Pozzuoli con case costate 1600 miliardi di vecchie lire, che altrove non hanno voluto e che dovevano durare soltanto 9 anni. Vigilando su eventuali tentativi di speculazione, l’abbattimento e la ricostruzione del quartiere è rimasta l’unica soluzione da perseguire, anche per mettere ordine in situazioni assurde, come disabili gravi che abitano agli ultimi piani in palazzi senza ascensore, famiglie numerose in 30 metri quadrati e single in appartamenti tre volte più grandi. Nel frattempo che si possa concretizzare questo progetto, proseguiremo con le manutenzioni: e nel bilancio che ci apprestiamo a votare in consiglio comunale, abbiamo inserito 1 milione e mezzo di euro proprio per questi interventi”.
Particolarmente interessante, tra gli interventi degli spettatori, quello dell’architetto Mimmo Grande: “Il piano casa non è applicabile sul nostro territorio per i vincoli assoluti imposti dalle Sovrintendenze, dunque fino al 2016 perdiamo tempo in inutili disquisizioni filosofiche. Siamo in una zona in cui non si può nemmeno fare la pipì liberamente se gli organi anatomici non sono graditi alle Sovrintendenze: la gente muore, lascia il testamento e ha il condono ancora appeso. Con le dovute eccezioni, ovviamente, visto che proprio di recente sono state autorizzate grosse volumetrie proprio dalla Sovrintendenza, che evidentemente ha problemi oculistici”.
Il riferimento di Grande è alla costruzione del nuovo mercato alimentare al dettaglio di via Fasano, lavori su cui lo stesso architetto, il 18 novembre scorso, ha scritto una lettera aperta alla città (per rileggerla, cliccate su http://www.pozzuoli21.it/i-lavori-al-nuovo-mercatino-secondo-me-stanno-violando-la-legge-e-vi-spiego-perche/), documento di enorme interesse e che, nonostante contenga al proprio interno vere e proprie “notizie di reato”, è stato finora inspiegabilmente ignorato da tutte le istituzioni, sia pure solo per confutarne il merito.
Ma a colpire è anche la preoccupazione del sindaco Figliolia sul progetto di rifacimento totale di Monterusciello.
“Per risolvere questi gravissimi problemi, è sicuramente necessario un tavolo di concertazione tra Comune, Regione e Sovrintendenze –dice il Capo della Giunta- ma anche i cittadini devono essere consapevoli delle eventuali ricadute sociali che un progetto di abbattimento e ricostruzione di questi alloggi potrebbe comportare a loro carico. I problemi di sopravvivenza di tante famiglie li conosciamo tutti e io ho delle forti preoccupazioni sul metodo che si vuole mettere in campo. Mi spiego meglio. Una volta che le case saranno state rifatte, di quanto aumenterebbe, rispetto a quello attuale, il canone di locazione da pagare a chi ha investito capitali così ingenti? Di tre volte? Di cinque volte? Chi paga oggi 50 euro al mese, sarà in grado di sborsarne almeno 250? Sono aspetti che dobbiamo valutare con estrema attenzione, soprattutto a tutela delle situazioni più estreme di disagio sociale”.
La riflessione di Figliolia è oggettivamente condivisibile.
Tuttavia, qualcosa si dovrà pur fare per scongiurare il rischio di tragedie a Monterusciello.
E forse è arrivato il momento che il Consiglio Comunale discuta in modo approfondito di questi problemi e si assuma, in brevissimo tempo, la responsabilità di una decisione.
Perché la gente che abita in quelle “case di cartone” vuole risposte certe dopo anni di immani sofferenze, il Municipio non può concedersi il lusso di continuare a buttare dalla finestra i soldi di tutti i puteolani per mettere sempre e solo “pezze” ad un guaio di tale portata e non si può correre nemmeno il rischio di perdere a cuor leggero la grande occasione dei finanziamenti europei annunciati da Cozzolino.
Serve uno scatto in avanti decisivo.
Tutto sta a vedere se la politica locale sarà in grado di assumersi queste responsabilità che, come sottolinea Figliolia, “fanno tremare le vene ai polsi”.
Ma, come si dice, chi ha voluto la “bicicletta”, adesso deve “pedalare”.
E, vista la situazione, deve farlo anche in fretta!