Per comprendere con maggiore chiarezza ciò che stiamo per raccontarvi, dovete fare un passo indietro di due mesi e CLICCANDO QUI leggere cosa Pozzuoli21 ha scritto in merito alla proposta con cui la Waterfront S.p.A. chiede di costruire 300 case nell’area ex Sofer, modificando di fatto il Piano Urbanistico Attuativo approvato poco più di quattro anni fa.
Dal 2 giugno (data in cui è stato scritto quell’articolo) ad oggi, sono accaduti alcuni fatti importanti di cui vi dobbiamo rendere conto.
Il primo è la delibera numero 86 approvata il 21 luglio dalla Giunta Figliolia.
Atto con cui l’Amministrazione approva e fa proprio il parere negativo espresso dal dirigente comunale all’urbanistica, Agostino Di Lorenzo, alla proposta della società Waterfront.

Sostanzialmente, sindaco e assessori ritengono che aumentare il carico dei residenti con l’edificazione di nuovi alloggi sia incompatibile, in quell’area, sia sul fronte urbanistico-paesaggistico, sia con quanto stabilito dalla legge regionale sul piano casa e sia, soprattutto, per il fatto, non certo secondario, che i suoli ex Sofer ricadono nella “zona rossa” indicata dalla Protezione Civile tra quelle a maggior rischio vulcanico nella nostra città.
Il discorso, dunque, sembrerebbe chiuso.
E invece no.
No, perché, nella stessa delibera di Giunta, si propone (sia al quarto capoverso di pagina 8 sia al punto 3 di pagina 9) di “dichiarare, fin d’ora, attese le esigenze espresse dalla società Waterfront S.p.A., la disponibilità dell’Amministrazione Comunale di Pozzuoli a valutare ulteriori, diverse ipotesi di revisione del Piano Urbanistico Attuativo approvato, sempre in conformità alle prescrizioni del Piano Territoriale Paesistico e del conforme Piano Regolatore Generale”.
IL TESTO INTEGRALE DELLA DELIBERA DI GIUNTA 86 DEL 21 LUGLIO
In pratica, l’Amministrazione Figliolia dice alla famiglia Cosenza (proprietaria della Waterfront e dei suoli ex Sofer) che il Comune è disponibile ad aprire una trattativa ma su proposte diverse da quella finora avanzata.
Quali proposte?
Non è dato saperlo.
Ma lascia davvero di stucco leggere, sulla bacheca Fb di un consigliere comunale, questo post, pubblicato alle 21.40 di giovedì scorso, 28 luglio.
“E secondo qualche “filosofo”, non solo si spendono quasi complessivamente 200.000.000€ di soldi pubblici per il collegamento tangenziale-porto, ma poi gli facciamo costruire più di 200 appartamenti così gli abbiamo fatto anche la corsia preferenziale per evitare di mischiarsi con gli indigeni”.

Il consigliere in questione è Maurizio Orsi, esponente dei Verdi ed ex presidente della commissione consiliare urbanistica.
Insomma, uno che di questi argomenti qualcosa dovrebbe saperne o capirne.
E che, oltre a tale dichiarazione, ha pubblicato su Fb anche il tracciato del tunnel che proprio i Cosenza stanno costruendo e che dovrebbe sbucare proprio nell’area Waterfront.

Il “filosofo” a cui Orsi si riferisce è, senza tema di smentita, l’architetto Domenico Grande, che, sempre su Facebook, alle 11.18 del 19 luglio, scriveva quanto segue: “Il tunnel – a doppia canna e lungo poco più di un chilometro – servirà a collegare l’uscita della Tangenziale di Via Campana con una proprietà privata – nota come ex SOFER – che NULLA ha a che spartire con il Porto di Pozzuoli ed è ben distante da esso. E allora: cui prodest? Ed inoltre, con un’importantissima omissione o dimenticanza, non viene detto che questo lavoro, già nelle previsioni, dovrebbe costare (a noi tutti) – la bellezza di €.154 milioni. Parenti stretti a 310 miliardi di Lire. Dunque un’opera modesta, ma dai costi ultra-faraonici, ed atta a produrre – sostanzialmente – la valorizzazione immobiliare di una proprietà privata. Basti riflettere un attimo: chi, in caso di emergenza e/o evacuazione, si andrebbe mai ad infilare in quel lungo tunnel in salita, col rischio che il veicolo che precede si blocchi per un qualsiasi motivo ed accada l’apocalisse? Forse ci siamo scordati i tanti poverini, già morti del tunnel per Lucrino? Ecco perchè tante persone lo evitano, anche per verosimile fenomeno di claustrofobia, quando è intasato”.

Domanda: perché Orsi, dopo una settimana dalla delibera di Giunta con cui l’Amministrazione apre alla trattativa con la Waterfront, dice che a questa società sarà consentito di realizzare 200 appartamenti raggiungibili attraverso il tunnel tangenziale-porto?
Quali notizie ha Orsi che noi non abbiamo?
Una cosa è certa: questa vicenda ha più di un risvolto assai curioso.

- Una società privata che compra dei suoli, si fa approvare un progetto per metterli a reddito, non lo mette mai in pratica e poi vuole cambiarlo prima ancora di iniziarlo.
- Un’Amministrazione Comunale che dice no al cambiamento del progetto con argomentazioni fortissime ma, nello stesso tempo, afferma anche che è disponibile ad approvare altre ipotesi di variante.
- Una galleria che, con soldi pubblici (tantissimi), viene costruita dalla stessa famiglia di imprenditori proprietaria dell’area in cui lo stesso tunnel sbucherà: stessa area oggetto della variante urbanistica bocciata con quel “ni” dalla Giunta.
- Un sindaco, Vincenzo Figliolia che, martedì 31 maggio, durante il Consiglio Comunale, annuncia che la Waterfront S.p.A. ha ritirato il ricorso al Tar che aveva presentato contro il Municipio per vedere bocciato il diniego del dirigente Di Lorenzo alla proposta di revisione del Piano Urbanistico Attuativo: un annuncio con cui, di fatto, si vanificava la proposta, da parte del consigliere comunale Maurizio Orsi (sempre lui…), di chiedere al parlamentino civico di esprimersi con un voto negativo su qualsiasi ipotesi di variazione del PUA nell’area ex Sofer.
- La scoperta, proprio dalla delibera di Giunta numero 86 del 21 luglio (pagina 6 dell’atto), che, invece, in realtà, contrariamente a quanto annunciato dal sindaco Figliolia nella seduta consiliare del 31 maggio, quel ricorso al Tar della Waterfront contro il Municipio (registrato al numero 1991/2016) non è stato affatto ritirato ma è ancora pendente!
- La coincidenza che vuole un avvocato di fiducia del sindaco Figliolia, ossia il civilista Bruno Cimadomo, quale patrocinatore del ricorso al Tar promosso dalla società Waterfront nei confronti del Comune di Pozzuoli.
- La coincidenza che vuole un avvocato di fiducia del governatore regionale De Luca, ossia il civilista Lorenzo Lentini, quale firmatario dell’istanza (inviata il 15 giugno e recapitata il 22 giugno) con cui (come si legge a pagina 7 della delibera di Giunta 86, che pubblichiamo integralmente) la Waterfront “invita e diffida il Comune di Pozzuoli, in persona del Sindaco (…) a definire il procedimento di modifica del Piano Urbanistico Attuativo della Waterfont Flegreo S.p.A. (…)” in virtù di due leggi regionali, la 19/2009 sul piano casa e la 16 del 2004 sul governo del territorio.
- La mancata pubblicazione, all’Albo Pretorio del Comune di Pozzuoli, dei quattro atti che dovrebbero risultare allegati alla delibera di Giunta numero 86 del 21 luglio, ossia:
a) la proposta di revisione del PUA ex Sofer da parte della Waterfront datata 28 dicembre 2015;
b) il diniego a tale proposta da parte del dirigente comunale all’Urbanistica, in data 25 febbraio 2016;
c) il ricorso “tuttora pendente” della Waterfront (38 pagine) contro il diniego del dirigente, notificato al Comune in data 18 aprile;
d) la diffida della Waterfront al Sindaco ad approvare la modifica del PUA ex Sofer (inviata il 15 giugno e ricevuta dal Municipio una settimana dopo).
Ci auguriamo che, di fronte a tutte queste situazioni, il Consiglio Comunale abbia voglia di fare chiarezza e di prendere finalmente una posizione.