venerdì, Settembre 29, 2023
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“Case popolari: ecco come salvare alloggi e inquilini dal rischio di un’evacuazione”

Ricevo e pubblico*

Venerdì scorso, presso il teatro della parrocchia Santa Maria degli Angeli a Monterusciello, il Sunia, sindacato inquilini che rappresento nell’area flegrea, ha tenuto un convegno pubblico sulle politiche abitative.  

Il nostro obiettivo è sostenere e rilanciare il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, di proprietà sia dei Comuni che dell’Istituto Autonomo Case Popolari e si recepissero una serie di problemi strutturali gravi, per assicurare il risanamento, in particolar modo del mega quartiere di Monterusciello e della 167 di Quarto, che necessitano, al più presto, di recupero e di rigenerazione urbana.

Infatti, i cittadini e i sindacati inquilini, sono molto preoccupati per il futuro prossimo, ma determinati a rappresentare sempre di più, l’urgenza e la necessità di affrontare seriamente e concretamente il grave disagio abitativo che riflette e accompagna il forte disagio sociale e territoriale, fonte di malessere e di condizioni di vita non dignitose dei cittadini.

Pertanto, rivolgiamo nuovamente un accorato appello, affinché vi sia una sinergia fra le istituzioni e un maggior impegno e responsabilità sulle periferie urbane, in quanto i rioni popolari non possono e non debbono essere abbandonati e degradati, per evitare che diventino sempre più dei veri ghetti e dormitori.

I cittadini e i sindacati prendono atto dello sforzo (…) prodotto dall’amministrazione comunale (…) che ha impegnato, attraverso il bilancio comunale, i proventi della riscossione dei canoni di locazione degli alloggi, 700.000 euro per la manutenzione ordinaria ed 1 milione di euro per l’illuminazione interna ai parchi, nonché (…) richiesto ed ottenuto un mutuo di 3 milioni di euro dalla Cassa dei Depositi e Prestiti dello Stato, per la manutenzione straordinaria, anche a causa dei recenti e forti temporali, che hanno causato molti danni nel patrimonio abitativo pubblico.

Tuttavia, tutto ciò non sarà sufficiente e le difficoltà, il consistente degrado abitativo-ambientale e l’ illegalità diffusa, ci devono spronare sempre di più a fare scelte coraggiose e porre in essere progetti abitativi e ricercare soluzioni adeguate, per ottenere le risorse necessarie e destinarle alla messa in sicurezza degli edifici, ormai fatiscenti, affinché si possa garantire la vivibilità, per migliorare la qualità della vita e dei servizi nei quartieri popolari.

Il suddetto patrimonio abitativo pubblico, anche alla luce della nuova riforma regionale e della nascita della Agenzia Campania Edilizia Residenziale (ACER), ha assolutamente bisogno dei fondi indispensabili (regionali, nazionali ed europei), che si rendono necessari per tutelare l’incolumità pubblica, onde scongiurare che vi possa essere un piano di evacuazione dei cittadini, come è stato fatto con la legge 135 che prevedeva l’investimento di fondi per i piani di interventi di manutenzione.

La Regione deve sostenere concretamente questo progetto di risanamento degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica (impermeabilizzazione dei tetti, coibentazione esterna delle facciate degli edifici, rifacimento o sostituzione degli impianti, ascensori, illuminazione, tubazioni gas/acqua, ormai obsolete, usurate e deteriorate), che diventa indispensabile e fondamentale, in quanto sono trascorsi ben 30 anni dalla costruzione di questi fabbricati.

Un'immagine di Monterusciello durante la costruzione del quartiere
Un’immagine di Monterusciello durante la costruzione del quartiere

Solo attraverso questi interventi progettuali si potrà uscire dalla crescente e preoccupante emergenza e far fronte ai vizi e difetti strutturali abitativi cronici, prodotti dalla tipologia costruttiva, realizzata con la cosiddetta tecnica di prefabbricazione pesante, con gravissime problematiche che attengono alla sicurezza e alla agibilità e staticità degli edifici, onde scongiurare, prima che sia tardi, un piano di evacuazione dei cittadini.

soldiAd oggi, risulta urgente ed indispensabile una progettazione straordinaria di rigenerazione o riqualificazione urbana che preveda il recupero degli edifici fatiscenti, ovvero l’abbattimento/ricostruzione di nuovi alloggi, in base al piano casa regionale, con i fondi regionali, nazionali ed europei, nonché il necessario investimento degli imprenditori privati che vorranno sostenere e finanziare tale progetto, il cui recupero del capitale, potrebbe avvenire attraverso un patto di futura vendita, o l’assegnazione a riscatto dei nuovi alloggi realizzati, tenendo conto ovviamente, di coloro che non potranno mai acquistare per le loro precarie condizioni economiche/sociali.

Si sollecita nuovamente in maniera celere, l’espletamento di tutte le pratiche di volture e sanatorie, in aperta violazione della normativa vigente, che propone ai comuni e all’Istituto Autonomo Case Popolari, di provvedere alla regolarizzazione del rapporto locativo, entro 180 giorni dalla domanda.

E’ necessario, non più rinviabile un piano casa capace di dare risposte certe e concrete alle accresciute esigenze dei ceti sociali più deboli che vivono in grosse difficoltà e collocati nella fasce di precarietà e di povertà, perché l’edilizia sociale rappresenta una grande priorità per garantire il diritto alla casa a chi non ce l’ha.

Inoltre l’edilizia costituisce un baluardo della socialità, nonché volano per creare occupazione in maniera più celere, in una fase di particolare condizione economica e per il forte disagio abitativo.

La politica deve farsi carico del drammatico problema della casa, del caro affitti e degli sfratti giudiziari, che creano squilibri economici e disuguaglianze sociali e dare risposte efficaci; così come deve sostenere l’edilizia sociale agevolata (cooperative).

(…) Occorre attuare accordi di programma e di progettazione ed assumere una condizione straordinaria per la capacità di esprimere idee e proposte, attraverso un leale e costruttivo confronto continuo per il bene comune. Occorre ripristinare la pratica dei diritti e doveri e cambiare strategia per affrontare subito la questione della morosità dei canoni di locazione, consentendo agli inquilini morosi di mettersi in regola con il pagamento, aderendo al piano di rateizzo in maniera più agevole, consentendo in deroga il massimo delle rate (180 e senza acconto).

Diversamente, il problema non può essere risolto con lo sfratto, ma esaminando caso per caso tutte le situazioni.

Il mantenimento dei canoni deve essere adeguato ai redditi dei nuclei familiari e del valore degli immobili.

In mancanza di reddito e situazione di precarietà o povertà di provata indigenza, occorre istituire un fondo di emergenza e di solidarietà sociale, per salvaguardare le famiglie meno abbienti, così come previsto dalla normativa regionale.

Altrettanta sensibilità e responsabilità deve essere manifestata per l’adeguamento degli alloggi alle persone diversamente abili, per l’abbattimento delle barriere architettoniche, per consentire loro, che hanno gravi limitazioni di deambulazione, di poter svolgere i normali controlli sanitari e la necessaria riabilitazione, in base alle leggi: 13/83 – 104/92 e D.P.R. 5003/96.

Non di meno importanza è il problema attuale a cui i cittadini dei suddetti alloggi, vanno incontro ogni anno, in estate: quello dell’invasione delle blatte, che, fuoriescono dai tombini fognari, intrufolandosi nelle case e seminando disagi e tensioni nei nuclei familiari e compromettendo le condizioni igieniche.

Si chiede un intervento immediato a carattere generale e una preventiva bonifica da effettuare necessariamente ogni anno, prima dell’approssimarsi della stagione estiva.

Infine, una particolare situazione espressiva dell’estremo degrado ambientale raggiunto nel megaquartiere di Monterusciello  è costituita dalle piazze, che dovrebbero essere simbolo di civiltà e rappresentare luoghi di incontro e di aggregazione sociale per i cittadini.

La nostra città, in questi anni, ha subìto una trasformazione in senso positivo, specialmente per coloro che vengono da fuori, e noi siamo felici, orgogliosi di appartenere a questa città (centro storico e Rione Terra), ma la stessa attenzione deve essere dedicata per le periferie urbane ed i quartieri popolari.

Certo di aver rappresentato temi rilevanti, si aspettano possibili soluzioni, in base alla Carta dei Diritti e dei Doveri.

Il-segretario-flegreo-Gaetano-Palumbo9VA1-376x600*Gaetano Palumbo
(Sunia zona flegrea)

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