E’ un pugno nell’occhio ma anche una potenziale fonte di onde elettromagnetiche e dunque di rischio per la salute pubblica.
Stiamo parlando del ripetitore spuntato da alcuni giorni sulle mura dell’Anfiteatro Flavio, uno dei reperti storico-archeologici più importanti al mondo.
Il manufatto, sorretto da una consistente base, è visibilissimo percorrendo la parallela via Anfiteatro e puntando lo sguardo dal supermercato “Da.Ber.” verso il “colosseo” puteolano.
A che serve questo impianto, cosa emette e come sia stato possibile installarlo in un luogo del genere (supervincolato da leggi dello Stato e dal piano antenne di Pozzuoli, approvato tre anni dalla Giunta Figliolia e che vieta in modo assoluto la collocazione di queste strutture anche nei “siti di interesse storico-ambientale”) sono domande che giriamo alla dottoressa Adele Campanelli (direttore del nuovo Parco Archeologico dei Campi Flegrei) e all’Amministrazione Comunale di Pozzuoli.
Sperando di avere risposte celeri e convincenti.
