Una lettera di “fuoco”, che diventerà presto anche un manifesto pubblico. A scriverla Cisl e Uil Funzione Pubblica napoletana congiuntamente alle rispettive segreterie aziendali del Municipio e i destinatari sono il sindaco Enzo Figliolia, l’assessore al personale Franco Cammino, tutti gli altri componenti la Giunta, il segretario generale Matteo Sperandeo, i capigruppo consiliari e i due dirigenti dell’Ente.
Il testo del documento è un vero e proprio atto d’accusa nei confronti di chi “governa” i dipendenti comunali, all’indomani di una serie di controlli investigativi.
<<Siamo venuti a conoscenza dei continui e legittimi controlli operati dalle forze dell’ordine, per la lotta all’assenteismo nel Comune di Pozzuoli –esordiscono i due sindacati- controlli che le scriventi organizzazioni sindacali non solo condividono, ma per la quale auspicano che lo stesso “trattamento” sia destinato anche ai dirigenti, ai responsabili di servizio, eccetera. Dal punto di vista sindacale, una domanda sorge spontanea: ma, se si ha bisogno delle forze dell’ordine per il controllo sulla presenza e giammai sulla funzionalità del lavoratore, allora, a che cosa servono i responsabili dei servizi che controllano i dipendenti solo sulle presenze, senza assegnare loro impegni lavorativi? Non è più giusto, per i lavoratori, per l’Amministrazione e per la città avere dei dipendenti cui vengono assegnati “impegni”, da dover eseguire durante le ore di lavoro? Non è più giusto avere dei dipendenti che lavorino, anziché essere solo presenti sul luogo di lavoro? Allora, la riflessione ci spinge a pensare che, o non li si voglia far lavorare, o si è incapaci di farli lavorare. Nel primo caso, la non funzionalità dei dipendenti “costringe” i poveri responsabili ed i dirigenti ad una continua esternalizzazione dei servizi, come, ad esempio avviene per la Segnaletica Stradale, l’Acquedotto, i Giardini, la Nettezza Urbana, eccetera (l’elenco è troppo lungo per menzionarli tutti) con grande aggravio di spesa per il Comune, che, per sostenerle, deve aumentare le tasse ai cittadini. Nel secondo caso, l’incapacità dei funzionari crea, come sta succedendo, una sorta di “scaricabarile”, che affibbia le responsabilità a cascata, fino ad arrivare al dipendente “operaio fannullone”. Questo –proseguono Cisl e Uil- non è assolutamente condivisibile, e, soprattutto, lascia intendere che l’Amministrazione, pur sapendo a chi appartengano le responsabilità, continua a non pretendere dalla “casta” responsabilità, obiettivi, economicità, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa. Siamo da anni impegnati a spiegare agli amministratori, che si succedono nel tempo, che continuare a pagare ditte esterne per eseguire lavori (istituzionalmente di competenza dei dipendenti comunali, che, si ricorda, sono più di 1.000) è un danno inaccettabile, sia per le casse comunali, che, come detto, per i cittadini di Pozzuoli. Ora diciamo basta al cercare di individuare il mostro con “l’ultima ruota del carro”. Pretendiamo che i responsabili, i dirigenti, le posizioni organizzative finalmente operino in modo efficiente ed efficace, secondo obiettivi prefissati e, possibilmente, raggiunti, senza che essi percepiscano assegni vitalizi, dettati solo dalle “vicinanze politiche”. La posta in palio è troppo importante, non è più possibile far finta che il problema non è il “proprio”: interessa invece tutti e la strada percorsa è quella del disastro!! La città ha bisogno di tutti quelli che vogliono seriamente dare una mano>>.
Una lettera al vetriolo che, come sottolinea Giovanni Capuano (responsabile territoriale della Cisl Funzione Pubblica di Napoli) rappresenta anche una “risposta alla mancata convocazione dell’urgentissimo tavolo di delegazione trattante che lunedì avevamo richiesto ufficialmente all’Amministrazione entro cinque giorni sulle problematiche relative agli stipendi del mese di febbraio, ai ticket mensa e alla gravissima situazione economico-finanziaria dell’Ente. E’ evidente che, di fronte a questo incomprensibile ed inconcepibile atteggiamento di chiusura nei confronti delle organizzazioni sindacali, non ci resta che proclamare lo stato di agitazione dei dipendenti comunali ed una serie di assemblee sui luoghi di lavoro”.
Ma è soprattutto una lettera che sicuramente accenderà il dibattito politico (ma anche la curiosità di sapere per quale motivo la Cgil non l’abbia firmata….) e che ripropone un problema antico al Municipio di Pozzuoli: chi “controlla” i “controllori” dei dipendenti comunali?
E, soprattutto, se al Municipio c’è un problema di funzionamento di uffici e di servizi, in base al raggiungimento di quali “obiettivi”, i dirigenti riscuotono premi di risultato che corrispondono mediamente allo stipendio medio annuale di un dipendente?
Una polemica a cui si aggiunge quella relativa alla carenza di dirigenti, sollevata martedì dai Verdi attraverso il commissario regionale Francesco Borrelli e il capogruppo consiliare Paolo Tozzi.
“Tra circa un mese –scrivono i due esponenti del partito che ha come simbolo il Sole che Ride- il dirigente e comandante dei vigili Carlo Pubblico andrà in pensione. Il comune flegreo con i suoi oltre 80mila abitanti resterà con un solo dirigente in carica, Carmine Cossiga, che è anche Revisore dei Conti alla Provincia di Napoli e riveste anche diversi e ulteriori incarichi professionali. In poche parole, un solo dirigente con numerosi e impegnativi incarichi che svolge contemporaneamente dovrà amministrare totalmente la parte burocratica e amministrativa di uno dei comuni più grandi della Campania. Una cosa a nostro avviso improponibile a cui bisogna porre rapidamente rimedio per evitare il collasso dei servizi e dell’ amministrazione. Questo caso ripropone un problema che solleviamo da tempo. Gli alti dirigenti nella pubblica amministrazione che sono profumatamente pagati dai cittadini non possono e non devono cumulare incarichi durante il loro mandato. E’ evidente che la riorganizzazione della macchina comunale di Pozzuoli, che è di competenza politica e che è stata promessa da tempo, non è più rinviabile altrimenti sarà inevitabile l’aumento di disservizi e malfunzionamenti”.
A questo proposito, c’è da segnalare che, proprio nei giorni scorsi, il consigliere di opposizione Tito Fenocchio ha protocollato un’interpellanza indirizzata al sindaco Figliolia, al segretario generale Sperandeo e all’assessore al personale Cammino, in cui chiede l’assunzione di un dirigente e un funzionario.
“Con delibera numero 80 della Giunta Municipale del 19 ottobre 2012, veniva approvata la programmazione triennale del fabbisogno del personale per gli anni 2012/2014 e del piano occupazionale 2012/2014 con conseguente adeguamento della dotazione organica –scrive Fenocchio- In particolare, venivano programmate le procedure di reclutamento entro il 2012 del dirigente ai tributi e entro il primo quadrimestre 2013 del funzionario amministrativo finanziario”. Visto che “ad oggi non risulta espletata nessuna procedura di reclutamento”, Fenocchio chiede di sapere “quando l’Amministrazione comunale intende adempiere ai tempi e ai dettati della delibera in questione”.
Un problema che già venne affrontato già il 2 agosto scorso, in occasione della seconda seduta del consiglio comunale, quando lo stesso Fenocchio evidenziò la necessità di reclutare almeno “6-8 dirigenti”. In quell’occasione, il sindaco Figliolia rispose testualmente: “I concorsi per almeno 3 posti da dirigente li faremo soltanto da gennaio del prossimo anno, quando non saremo più un Ente strutturalmente deficitario e non dovremo chiedere il permesso a nessuno per effettuare questo tipo di operazione. Con l’aria che tira a Roma, se facessimo il concorso adesso, rischieremmo controlli ispettivi e rispetto alla nostra dotazione organica potremmo mettere in discussione 300 unità lavorative”.
Fenocchio obiettò che “nessuno può dirci con certezza se a gennaio non saremo più un Ente strutturalmente deficitario e non bisogna avere timore di controlli giacchè la gravissima carenza di dirigenti al Comune di Pozzuoli è evidente e anche adesso nessuno potrebbe negarci l’autorizzazione ad espletare questi concorsi”.
Da questo botta e risposta in Consiglio Comunale sono trascorsi sei mesi e nel frattempo una delibera di giunta che doveva creare le premesse per colmare i primi “buchi” nell’organico municipale, non sembra aver dato esiti positivi.
Chi o cosa ha frenato l’Amministrazione dal dare seguito alle proprie volontà?
Si spera di saperlo al più presto: ma soprattutto che si prendano provvedimenti prima che, di qui a poche settimane, sulle spalle di un solo dirigente ricadano tutte le responsabilità burocratiche del quinto comune più popolato della Campania.
(da “Il Corriere Flegreo” del 16 febbraio 2013)