domenica, Settembre 15, 2024
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Chiude il negozio con un manifesto contro tutti

Il personaggio è “pirotecnico”, non nuovo ad iniziative estemporanee, come gli slogan della campagna elettorale dello scorso anno, quando si candidò senza fortuna come consigliere comunale racimolando soltanto 16 voti.

E ancora una volta ha  dimostrato il suo fantasioso estro, attraverso un manifesto, presumibilmente scritto di suo pugno, affisso sulla porta d’ingresso della propria attività commerciale al civico 46 di Corso della Repubblica.

Nello Di Bonito, ex presidente dell’Ascom e titolare dello storico negozio di abbigliamento “Strabazar”, dopo 40 anni ha deciso di chiudere i battenti.

Ma lo ha fatto a modo suo, spiegando alla città per iscritto “le ragioni di un addio” e la “fine di una bella storia” imprenditoriale iniziata nel 1973 e destinata, purtroppo per lui, a terminare entro breve tempo.

“Nulla poterono truffe, falsari, tasse, camorra, furti, rapine, bradisismo, terremoti, atti dinamitardi e scelte politiche senza scrupoli –si legge nel manifesto visibile a chiunque transiti davanti a “Strabazar”-  A tutto ciò, i danni provocati nell’entrata dell’euro (eurodisastro) sono stati incalcolabili. Oggi, a distanza di dieci anni, possiamo confermare ciò che andavamo analizzando dopo il primo anno di questa immissione  e dicevamo era più auspicabile che l’Italia affrontasse due o tre conflitti bellici con morti e distruzioni, che entrare in questo sistema monetario i cui gravi effetti devono ancora arrivare, aspettiamoci il peggio. I centri commerciali, veri e propri magazzini del popolo, ricordate l’Unione Sovietica dove queste strutture imperavano? I cinesi, di cui un grande uomo anni fa sentenziò:  “il mondo tremerà quando la Cina si sveglierà”. Cari signori politici, che ogni 3×4 parlate di evasione fiscale,  a voi diciamo: lo sapete che questi signori sono i più grandi evasori fiscali (90%) a livello planetario? E il danno che stanno provocando al commercio e all’economia italiana è enorme e gli effetti di questa tragedia sono ancora da venire. Ne vedremo delle belle”.

Insomma, nel momento del congedo, Nello “Strabazar” ne ha davvero per tutti.

E, a quanto si sente in giro, forse scrive ciò che pensano anche molti suoi colleghi in lotta per la sopravvivenza commerciale o che già hanno dovuto abbassare per sempre la saracinesca.

Soprattutto quelli come lui che, quando Pozzuoli era semideserta per via dell’ultimo esodo bradisismico di 30 anni fa, decisero di restare aperti nonostante le scosse, la paura e la carenza di clienti in una città ridotta quasi a un “fantasma”.

E mai avrebbero immaginato che quel periodo così buio potesse non essere il peggiore della loro intera vita lavorativa.

 

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