“Ci vedo e ci sento benissimo”: Patente, le condizioni fisiche non contano più nulla | Dopo questa età scatta il ritiro
Donna anziana alla guida - DepositPhotos - pozzuoli21.it
Molti conducenti anziani si sentono ancora in perfetta forma, ma oltre una certa età la legge mette dei limiti alla guida.
“Ci vedo e ci sento benissimo”, ripetono in molti davanti alla visita medica per il rinnovo della patente. È una frase che torna spesso quando si parla di età alla guida, perché chi ha passato una vita al volante tende a considerare esperienza e lucidità come garanzie sufficienti.
Ma il Codice della Strada ragiona in modo diverso: accanto alle condizioni fisiche individuali, fissa dei limiti anagrafici precisi per l’utilizzo di alcuni mezzi, soprattutto in ambito professionale.
Non tutte le patenti sono uguali e non tutti i conducenti, superata una certa soglia di età, vengono trattati allo stesso modo. Se per chi guida la classica auto di tutti i giorni la regola resta quella delle visite periodiche, per altre categorie entra in gioco un vero e proprio “muro” legislativo. È qui che molti scoprono, spesso con sorpresa, che anche in assenza di gravi problemi di salute può scattare uno stop definitivo alla guida di determinati veicoli.
Cosa prevede l’articolo 115: il limite secco dei 68 anni
Il riferimento è l’articolo 115 del Codice della Strada, che disciplina chi può condurre i veicoli adibiti alla guida professionale. La norma stabilisce un limite massimo di 68 anni oltre il quale non è più possibile rinnovare la patente per alcuni tipi di mezzi. In concreto, questo significa che, superata questa soglia, non si possono più guidare camion, autotreni e autoarticolati destinati al trasporto di cose con massa superiore alle 20 tonnellate, così come autobus, autosnodati, autocarri e autoarticolati utilizzati per il trasporto di persone.
La distinzione è netta: mentre le patenti A e B possono essere teoricamente rinnovate anche oltre questa età, sempre previo superamento della visita medica, per le patenti C e D la legge introduce un vero e proprio divieto. Non è una valutazione “caso per caso”, ma un limite oggettivo fissato dal Codice: anche chi si sente in perfetta forma, una volta superati i 68 anni, non può più continuare a svolgere determinate attività alla guida dei mezzi più pesanti o destinati al trasporto passeggeri.

Dai 65 ai 68 anni: rinnovi annuali e controlli più severi
La stretta non arriva all’improvviso. Tra i 65 e i 68 anni, per le patenti professionali scatta l’obbligo di un rinnovo annuale: ogni anno il conducente deve presentare uno specifico attestato sui requisiti fisici e psichici, rilasciato dopo una visita medica specialistica. Si tratta di controlli più frequenti e approfonditi, proprio perché si parla di mezzi impegnativi, carichi pesanti e responsabilità elevate verso terzi, in particolare nel trasporto di persone.
Superata la soglia dei 68 anni, però, questo meccanismo di verifiche non basta più: per le categorie interessate l’abilitazione si ferma, a prescindere dal fatto che il conducente dichiari di sentirsi in piena forma. È un modo con cui il legislatore mette al centro la sicurezza collettiva, fissando un punto di non ritorno per chi guida camion, pullman e altri veicoli professionali.
