Se di domenica o in qualsiasi altra festività ufficiale siete intenzionati a recarvi al cimitero di via Luciano per onorare la memoria dei vostri cari passati a miglior vita, sappiate che a partire da oggi vi sarà consentito accedere nella struttura solo fino alle 12.30.
E’ entrato infatti in vigore il nuovo orario del civico camposanto, con la chiusura anticipata di mezz’ora nei giorni segnati in “rosso” sul calendario. Una decisione presa dal direttore dell’impianto, Biagio D’Alicandro, in seguito alle continue lamentele del personale comunale alle proprie dipendenze. I necrofori, infatti, reclamano il rispetto del termine del proprio turno di servizio (che si conclude alle 13), puntualmente violato a causa del sistematico trattenersi di molti cittadini ben oltre il suono della campana che sancisce il “tutti fuori” dall’impianto.
Una questione contrattuale abbastanza delicata, in quanto, con una situazione del genere, al Municipio toccherebbe pagare a questi lavoratori lo straordinario festivo e riconoscere anche un riposo compensativo.
Somme che l’Ente, a quanto pare, non è in grado di garantire, viste le ristrettezze economiche di bilancio.
E, ovviamente, come in tutte le vertenze del pubblico impiego, a subirne le conseguenze sono i cittadini (e, in questo caso, anche i venditori di fiori, che perdono così, nel giorno di maggior fatturato, un’ora di incassi e di guadagni).
E’ infatti noto anche ai bambini che, di domenica e nei festivi, quando la stragrande maggioranza della popolazione non ha impegni lavorativi, si fanno le cose con più “comodità” e si approfitta anche del maggiore tempo libero disponibile per compiere il proprio atto d’amore nei confronti dei defunti.
Abitudini a cui, chi eroga un servizio, dovrebbe adeguarsi: e non è un caso che, ormai da molti anni, numerosi negozi (a cominciare da supermercati e rivendite di alimentari) sono aperti anche di domenica e nelle altre feste comandate (mezza giornata ma anche oltre) proprio per accogliere una clientela che altrimenti perderebbero.
Il cimitero invece va in controtendenza: alle 12.30 si chiudono i cancelli di ingresso e chi s’è visto s’è visto.
A meno che, oltre la mezza, non arrivi il morto da seppellire e allora bisogna per forza restare “aperti” e della “opportunità” ne possono usufruire tutti: ma è chiaro che questa è l’eccezione e non certo la regola.
Per carità, se chiediamo ai dipendenti comunali di compiere il proprio dovere, dobbiamo anche stare attenti a non calpestare i loro diritti.
Dunque, a nessuno può passare per la testa di pretendere che i necrofori del camposanto debbano lavorare gratis oltre l’orario di servizio.
Però una soluzione per contemperare le esigenze di questi lavoratori con quelle dei cittadini, si deve pur trovare, giacchè il limite delle 12,30 per entrare al cimitero di domenica o nei festivi è davvero troppo penalizzante.
Ragionevole sarebbe invece, in questi giorni particolari, consentire ai cittadini di accedere alla struttura fino alle 13.30 ed uscirne al massimo entro le 14, come tra l’altro si faceva tranquillamente fino a qualche anno fa.
Il Comune si attrezzi per raggiungere al più presto questo obiettivo.
Si convochino i sindacati e si raggiunga un accordo: si cambi il turno di servizio festivo agli operai (facendoli iniziare magari un po’ più tardi delle 7 del mattino), si chiuda magari un po’ prima delle 16 negli altri giorni della settimana, oppure si trovino nelle pieghe del bilancio (quando la politica vuole, fa miracoli!) le risorse economiche per garantire un’indennità aggiuntiva (anche forfettaria) per i “fuori orario” festivi.
L’assessore Marrandino e il sindaco Figliolia aiutino insomma il direttore D’Alicandro a sbrogliare questa intricata matassa prima che si possa arrivare ad antipatiche (e prevedibilissime) discussioni all’interno o all’esterno del cimitero.
Perché se è vero che a dettare legge non possono essere sempre le abitudini dei cittadini, è pur vero che su certi “argomenti” si rischia una devastante impopolarità, cioè nulla di peggio per chi è al potere grazie al consenso popolare.
Un pericolo evitabile con un pizzico di buon senso e la classica “mano” sulla coscienza.
D’altronde, la politica, nel senso più alto del termine, è proprio l’arte di risolvere i problemi della collettività nell’interesse generale.
Che politico sarebbe chi non riesce a farsi venire un’idea su quisquilie come l’orario di chiusura di un cimitero?