Il problema non è da sottovalutare, sia per una questione igienico-sanitaria, sia perché è stato già sollevato più volte ma senza alcun successo.
“Teatro” del fatto è il cimitero di via Luciano, ormai colonizzato in più punti da stormi di piccioni che, con i loro escrementi (il temutissimo “guano”), stanno non solo deturpando nicchie, interri e cappelle ma rischiano di diventare veicolo di malattie anche molto serie, come salmonellosi e toxoplasmosi.
L’ultima segnalazione è di queste ore ed è stata inviata al sindaco Enzo Figliolia (e, per conoscenza, anche al Vescovo, monsignor Gennaro Pascarella) da Ciro Di Francia (nella foto sottostante), presidente dell’Osservatorio per la Tutela dell’Ambiente e della Salute.
Di Francia, nella sua missiva, si rivolge direttamente a Figliolia “quale massima autorità sul territorio, dopo aver fatto varie segnalazioni in via informale, ma senza alcun risultato. Al Cimitero di Pozzuoli esiste una zona appartenente all’Associazione “Suffragio Universale” (Curia?), completamente invasa dai colombi che hanno determinato condizioni igienico sanitarie al limite della decenza. Amo tutti gli animali, mi dispiace molto per quei colombi che saranno obbligati a trovare un’altra sistemazione, ma se in tempi brevi non si dovesse individuare una soluzione, sarò costretto a chiedere l’intervento dell’Autorità Sanitaria. La ringrazio per l’attenzione e La saluto cordialmente”.
Ciro Di Francia dunque si dice pronto a chiedere l’intervento dell’Asl.
Da voci bene informate, tuttavia, sembra che nei mesi scorsi sia già stato lo stesso Comune a chiedere all’Asl un sopralluogo nelle aree cimiteriali “conquistate” dai piccioni.
Se l’indiscrezione fosse confermata, sarebbe interessante conoscere la risposta dell’azienda sanitaria in merito e quali provvedimenti siano stati assunti, visto che il problema persiste…
In caso contrario, sarebbe ora di invitare l’Asl a farsi una “passeggiata” urgente nel camposanto…
(le prime tre foto sono state scattate all’interno del cimitero nello scorso mese di maggio: sono dunque immagini di repertorio, ma, ad oggi, la situazione è sostanzialmente immutata…)