La vicenda, ormai, è di dominio pubblico ed è quella che riguarda Ciro Del Giudice, consigliere comunale puteolano del Pd, finito nel mirino delle “Iene” come (presunto) co-protagonista di una (presunta) compravendita di posti di lavoro per essere assunti all’interno della Guardia di Finanza, almeno stando a ciò che ha lasciato intendere (ad un finto disoccupato “ingaggiato” per l’occasione dal popolare programma Mediaset) Luigi Cavaliere, (ormai ex) dipendente del ristorante di proprietà di Ciro Del Giudice.
Il video trasmesso da “Le Iene” l’altro ieri, mercoledì 28, lo avete visto tutti (chi non l’avesse ancora visionato può cliccare sul link http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/464455/pelazza-50000-euro-ed-entri-in-finanza.html), così come i lettori più assidui di Pozzuoli21 conosceranno anche cosa ho scritto prima della pubblicazione del servizio a proposito di questa vicenda (l’irruzione delle “Iene” al termine della seduta consiliare del 15 maggio http://www.pozzuoli21.it/mazzette-per-entrare-nella-finanza-le-iene-a-caccia-del-consigliere-ciro-del-giudice/; la mia riflessione sui provvedimenti annunciati dal Pd nei confronti di Ciro Del Giudice http://www.pozzuoli21.it/il-mostro-ciro-del-giudice-e-la-doppia-morale-del-pd-di-pozzuoli/; e la risposta di Ciro Del Giudice inviata al sindaco, al Pd puteolano e al suo gruppo consiliare http://www.pozzuoli21.it/ciro-del-giudice-vi-racconto-la-verita-su-quel-filmato-delle-iene/).
Ora però, dopo la trasmissione televisiva del video, Ciro Del Giudice scrive un’altra lettera aperta, stavolta indirizzata al solo sindaco Enzo Figliolia.
E lo fa per chiarire un passaggio del video in cui (dal minuto 10’55” al minuto 11’41”), Del Giudice, incalzato dalla “Iena” Luigi Pelazza, espone la propria personalissima teoria sul motivo che avrebbe indotto il suo (ex) dipendente Luigi Cavaliere a lasciare intendere l’esistenza della possibilità di comprare un posto di lavoro nelle Fiamme Gialle.
Ciro Del Giudice, infatti, riferendosi a Cavaliere dice testualmente a Pelazza queste cose: “Penso che c’è qualcosa di più grosso sotto (…) qualcuno che gli ha dato i soldi a questo per dire queste cose! (….) Perchè te lo dico io…questo ha preso i soldi per dire quelle parole! (…) Ultimamente ho rotto i coglioni politicamente a tutti…vatti a vedere i miei trascorsi, gli ultimi trascorsi da consigliere, vai a vedere come ho rotto il cazzo ai vigili urbani…vai a vedere tutte queste cose e forse te ne fai una ragione!”.
Insomma, Ciro Del Giudice evoca l’esistenza di un complotto ai suoi danni, che sarebbe stato ordito all’interno del Comune, per distruggerne politicamente l’immagine.
Un’ipotesi inquietante.
Ma Del Giudice ha scritto oggi a Figliolia proprio per spiegare come sono andate le cose in quell’ultima parte del servizio trasmesso dalle “Iene”.
E, nella lettera appena inviata al Capo dell’Amministrazione, scrive quanto segue:
“Faccio seguito al messaggio telefonico inviatoLe la notte dello scorso 28 maggio, all’esito del video trasmesso da Le Iene, in onda sulle reti Mediaset, per manifestarLe anche in forma pubblica il mio dispiacere per le in improvvide ed inopportune dichiarazioni che ho esternato al giornalista Pelazza, paventando un possibile quanto improbabile coinvolgimento di soggetti legati all’Amministrazione nella determinazione della vicenda che mi sta interessando. Ipotesi alla quale, posso assicurarLe, non credo affatto. Non era mia intenzione gettare alcun discredito sull’Amministrazione e sulla Sua persona. La mia buona fede è stata, purtroppo, tradita dal signor Pelazza, al quale avevo esplicitamente riferito di non voler rilasciare alcuna dichiarazione ufficiale, e che, pertanto, mi aveva assicurato che il nostro incontro non sarebbe stato ripreso da alcuna telecamera. Ebbene, la incalzante pressione che costui ha avuto modo di esercitare su di me ha fatto sì che pronunciassi quelle false e sconsiderate affermazioni. Sono molto provato da questa vicenda e, negli ultimi giorni, mi sono rifugiato nell’affetto dei miei cari per cercare di ritrovare la giusta lucidità e serenità per poter affrontare il periodo più buio della mia vita, cercando di raccogliere le necessarie energie per dimostrare nelle sedi opportune la mia completa estraneità ai fatti che mi vengono addebitati. Col rinnovarLe, pubblicamente, le mie più sentite scuse, anche come rappresentante dell’Amministrazione e della città tutta, Le porgo cordiali saluti”.
La sensazione è che siamo di fronte ad una vicenda ancora da sviscerare in tutte le sue sfaccettature.
E non solo per eventuali sviluppi giudiziari legati all’eventuale (e finora non provato) “commercio” di posti nella Finanza.
Come sempre, Pozzuoli21 ascolterà tutte le “campane” che hanno titolo per intervenire su questa brutta storia.