A leggere certe cose e a vederne il riscontro nella realtà, si resta davvero sconcertati.
La lettura di cui vi vogliamo parlare oggi riguarda quella del comunicato stampa con cui, tre giorni fa, l’Amministrazione Comunale (nelle persone del sindaco Figliolia e del suo vice, l’assessore Cammino) si prende i meriti di un intervento di bonifica che i giardinieri municipali insieme ad alcuni lavoratori occasionali della Regione hanno effettuato sui pendii di via Rosini e via Marconi.
Una pulizia che, come recita la nota, ha riguardato tutti i costoni che fiancheggiano le Rampe Cappuccini e la Rampe Marconi, “nell’area compresa tra il Monumento ai Caduti sul Lavoro e la chiesa della Purificazione”.
Bene, bravi, bis? Macchè!
Non si capisce infatti per quale ragione (diversa dalla campagna elettorale in cui il Primo Cittadino è ormai in full immersion da quando è sbarcato su Facebook) dovremmo plaudire ad un qualcosa – come la rimozione di rovi, erbacce, sterpaglie e rifiuti – che rappresenta un dovere da parte di chi governa un territorio e non certo un favore da elargire alla popolazione casualmente ad otto mesi dal voto.
A maggior ragione se consideriamo che, per latitanza dello stesso Comune su questa specifica materia, c’è chi si è perfino dovuto sostituire ai giardinieri ufficiali e compiere già una piccola parte del lavoro di cui il Comune si vanta oggi.

Ma ciò che rende davvero ridicola la grancassa mediatica riservata a questa “bonifica” è quanto chiunque ha potuto constatare ai piedi delle Rampe Marconi, sul costone della chiesa della Purificazione, dove, secondo la nota proveniente del Municipio, si è esteso l’intervento di pulizia totale.
Pulizia totale un corno!
Gli operai, infatti, hanno provveduto soltanto ad un’estirpazione parziale delle piante dalla facciata dell’edificio sacro, lasciando però intatte quelle che stanno determinando cadute di calcinacci, pietre (con danni sia avvenuti che sfiorati) e lo sgretolamento progressivo del muro.

Un pericolo denunciato ufficialmente dal 21 giugno scorso, quando 150 residenti della seconda Traversa Tranvai hanno protocollato in Municipio una petizione indirizzata al Sindaco per chiedere l’eliminazione di quel rischio per la pubblica e privata incolumità.
Ottenendo come risposta un inquietante silenzio, che ormai si appresta a tagliare il traguardo dei tre mesi.

“All’arrivo dei giardinieri –è la testimonianza di un abitante del luogo- siamo stati noi a segnalare, a loro e al vicesindaco Cammino che li accompagnava, quel pericolo e a chiedere di intervenire per eliminarlo. Incredibile ma vero, i giardinieri e il vicesindaco erano ignari di tutto. A quanto pare, nessuno li aveva messi a conoscenza della nostra raccolta di firme inviata a Figliolia, lettera che evidentemente è rimasta chiusa in chissà quale cassetto. Hanno cercato di metterci una pezza togliendo dei rami, ma il risultato è stato un lavoro parziale e sostanzialmente inutile a scongiurare altri cedimenti oltre a quelli già avvenuti”.
Verità batte Propaganda 100-0!