domenica, Marzo 16, 2025
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“Con le donne si vince…e si può vincere anche a Pozzuoli”

Ricevo e pubblico *

Gentile Direttore, Le chiedo ospitalità per esprimere ed estendere, attraverso il suo blog, una opinione di carattere politico  unita  ad alcune considerazioni, di genere, conseguenti ai risultati elettorali delle recenti elezioni Europee del 25 maggio 2014, registratisi nel paese ed in particolare  nella nostra Pozzuoli con riferimento agli eccezionali   risultati ottenuti dalle donne del Partito Democratico, che possono essere di riferimento anche  per noi dirigenti locali.

Ciò sta infatti ad indicare che gli uomini e le donne  hanno dato inizio ad una nuova fase politica  di governo nella costruzione del nostro futuro in Europa.

La legge elettorale per le europee nel segno della parità di genere ha dimostrato  che le donne possono essere l’elemento decisivo per rendere fattivo il cambiamento, in Italia come in Europa.

Inoltre la scelta del Pd di far guidare le liste nei cinque collegi da cinque donne e di garantire nell’insieme delle candidature la parità di genere, ha rappresentato la conferma di una priorità che, per noi, deve essere sempre più forte e consapevole e diventare una regola, una normalità.

Per essere credibili, le proposte di cambiamento devono essere fondate sul riconoscimento pieno e sulla valorizzazione delle differenze di genere, nella convinzione che solo con un paritario contributo di donne e uomini possiamo davvero cambiare.

È una questione di diritti,  ma anche un  insieme di opportunità  per le donne e per  il   paese tutto.

Evidentemente questo messaggio è passato, ed ha pagato.

Sono convinta che, insieme ai meriti di tanti democratici  e al modo con cui il Pd ha condotto la campagna elettorale,  le donne abbiano rappresentato l’altro fattore decisivo per il successo elettorale.

Sono così state elette le cinque capolista.

Donne  elette, grazie al vincolo di genere introdotto (anche se per questa volta è valso solo in caso di manifestazione di tre preferenze)  e grazie ad un mutamento culturale che si sta gradualmente diffondendo.

La delegazione democratica in Europa conta così oggi 14 donne su 31 componenti: 45% di donne, dato che contribuisce in maniera fondamentale ad accrescere la percentuale femminile nell’insieme della rappresentanza italiana nel parlamento europeo, arrivata oggi a circa il 40%, raddoppiando il misero 21% della scorsa legislatura.

È un dato storico per l’Italia ed è un altro degli elementi di successo che ci pongono oggi al centro di ogni sfida che l’Unione europea  dovrà affrontare.

Le donne concorrono a spostare l’asse politico verso il merito, la competenza, la capacità pragmatica di unire valori ideali e risultati concreti che possano incidere e migliorare la vita delle persone.

È quello che deve fare tutta la politica, accettando e rilanciando la velocità di azione del nostro Presidente del Consiglio e del governo  e la capacità di svolgere azioni, non solo di parlarne.

Questo significa proseguire con il percorso di riforme, per superare definitivamente tutti i limiti e i freni che influiscono negativamente il nostro sistema paese.

C’è molto da fare, ma siamo sulla buona strada. Una strada che oggi ci offre l’opportunità di incidere anche in Europa, di fare la differenza valorizzando le disuguaglianze.

Le sfide che l’Europa e il nostro paese  hanno di fronte, allora, devono essere vinte nel segno delle donne.

A partire dalle politiche per la crescita e il lavoro, che devono essere impostate rilanciando il lavoro femminile, in termini di accesso, carriera.

E poi con scelte che portino a definire un piano di diritti universali – coerenti con le basi valoriali dell’Unione europea – che uniscano in un’ampia sfida maternità, libertà, contrasto alla violenza e ad atteggiamenti o linguaggi discriminatori e sessisti, conciliazione degli impegni privati e professionali, condivisione dei compiti di cura tra donne e uomini.

Donne che hanno meritato la fiducia di tante altre donne e di tanti uomini,  donne che hanno dimostrato qualità politica, capacità di proposta, credibilità e forza.

Ed insieme  ora, in un’alleanza larga di chi crede nel cambiamento nella direzione di una democrazia paritaria, che noi donne puteolane vogliamo dalle parole  passare all’azione.

Un’azione di cambiamento rispetto alla quale le donne possono esercitare una leadership forte e collettiva anche nella nostra Pozzuoli.

Cordialmente La saluto e la ringrazio

*professoressa Maria Carmine Tumiatti (nella foto grande in alto: dirigente Pd Pozzuoli, delegata Assemblea Provinciale Pd e componente Commissione Consiliare Pari Opportunità Comune di Pozzuoli)

 

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