Non c’è pace per i postini di Pozzuoli, costretti a lavorare tra disagi e tensioni dopo la riorganizzazione del servizio che, dal 10 ottobre, prevede la consegna della corrispondenza a giorni alterni e un taglio del personale, con conseguente aumento delle zone di recapito per chi è rimasto in servizio.
Dopo lo svenimento di due portalettere a causa dello stress, stavolta dobbiamo riferire di un episodio ancora più grave, avvenuto giovedì della settimana scorsa.
Giorno in cui un gruppo, composto da almeno trenta cittadini inferociti per il mancato arrivo della posta, ha letteralmente accerchiato l’ufficio Recapito di via Giacinto Diano.
Sono stati momenti di grande fibrillazione, con i lavoratori che cercavano di spiegare inutilmente le ragioni del disservizio e la rabbia dei loro interlocutori che saliva sempre di più e che, dopo vari insulti e qualche spintone, è sfociata nello schiaffeggiamento di un postino da parte di una delle persone più esasperate.
L’episodio, per fortuna, si è chiuso lì e non ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine né di cure mediche per il destinatario del ceffone.
Ma quanto accaduto è indice di una situazione ormai al punto di non ritorno, che si teme possa provocare ulteriori problemi del genere nell’immediato futuro.
Ed è stato questo uno dei motivi che ha indotto tutti i postini aderenti a cinque sindacati (Slp-Slc-Cisl, Cgil, Failp-Cisal, Confsal Com e Ugl Comunicazioni) a scioperare venerdì scorso con una imponente manifestazione (oltre 5.000 i partecipanti) che si è svolta a Napoli, tra piazza Mancini e piazza Matteotti.

La protesta (che è ancora in atto mediante l’astensione dei postini dal lavoro straordinario fino al 23 di questo mese) è rivolta soprattutto alla decisione, concordata unilateralmente da Governo e Poste Italiane, di privatizzare un ulteriore 30% del servizio, che dunque diventerebbe di proprietà dell’azienda con una quota complessiva del 65%, in cambio di circa 2 miliardi di euro incassati dallo Stato.
Una operazione che, secondo le stime del sindacato, potrebbe portare a perdere 20mila posti di lavoro e che già sta facendo sentire il proprio peso con nuovi modelli di organizzazione lavorativa, come appunto la consegna della posta a giorni alterni, i cui risultati nefasti sono già sotto gli occhi di tutti.
Alla manifestazione di venerdì scorso era presente anche l’Amministrazione Comunale di Pozzuoli, con il proprio gonfalone, ma anche il vicesindaco Franco Cammino (con tanto di fascia tricolore) ed il consigliere Elio Buono.
Cammino è stato perfino protagonista di un applauditissimo intervento dal palco, luogo in cui sicuramente si trovava a proprio agio, visti i suoi trascorsi da sindacalista quando era dipendente Sofer.
LE FOTO DELLO SCIOPERO DEI POSTINI

“A nome di tutte le sigle sindacali che hanno organizzato questa manifestazione, voglio ringraziare l’Amministrazione puteolana per avere, con la sua presenza, unica nel suo genere nella nostra regione ma credo anche a livello nazionale, dato forza e sostegno alle nostre sacrosante rivendicazioni –ci dice Gino Ravveduto, delegato del Slp Cisl- Allo stesso tempo voglio lanciare un appello a tutti i cittadini: cercate di comprendere le difficoltà lavorative in cui si trovano i postini e sappiate che, se avete problemi o ritardi nel ricevere la corrispondenza, la colpa non è affatto dei portalettere ma di chi li obbliga a svolgere le proprie mansioni in modo tale da metterli nelle condizioni di non riuscire ad espletarle come loro stessi vorrebbero. I postini, di questa situazione, non sono i colpevoli ma le vittime, esattamente come voi che mi state leggendo in questo momento”.
IL DISCORSO DEL VICESINDACO FRANCO CAMMINO DAL PALCO