a cura di Carlo Pareto (responsabile relazioni esterne Inps Pozzuoli)
Uguaglianza, equità, partecipazione, sviluppo sostenibile, sostegno alla diversità, fare rete e costruire comunità. Sono alcune delle soluzioni che il servizio sociale propone in risposta alla crescente fragilità delle famiglie e delle persone. L’occasione per ribadirlo è stata la Giornata Mondiale del Servizio Sociale, che si è celebrata il 18 marzo scorso. Per affermare questi principi, il Consiglio nazionale dell’Ordine degli assistenti sociali, insieme alle principali organizzazioni italiane di servizio sociale (Associazione italiana docenti di servizio sociale, Associazione nazionale assistenti sociali, Società per la storia del servizio sociale, Sindacato unitario nazionale assistenti sociali) ha organizzato preliminarmente, a Roma, un incontro su ‘La crisi economica e sociale. Le soluzioni del servizio sociale’. L’evento, che si è tenuto presso la Sala Capranichetta di piazza Montecitorio, ha visto confrontarsi sull’interessante questione numerosi rappresentanti delle istituzioni, della politica, del Terzo settore, del volontariato e della professione, chiamati in particolare a riflettere sulle risposte che il servizio sociale è in grado di offrire al Paese, in un momento di forte crisi economica, politica e sociale come quella che stiamo vivendo in Italia, ma non solo. Il tema dibattuto, infatti, si è ispirato all’Agenda globale 2012-2016, predisposta dalla Federazione internazionale degli assistenti sociali (Ifsw), dall’Associazione internazionale delle scuole di servizio sociale (Iassw) e dal Consiglio internazionale del welfare sociale (Icsw), sulle problematiche della crisi economica e sociale e le sue ricadute. L’incontro è stato, dunque, occasione di confronto con i numerosi interlocutori della professione per approfondire se le soluzioni individuate dal servizio sociale nei vari campi di intervento della professione (disabilità, carceri, minori e famiglie, anziani, dipendenze, immigrazione, ecc.) sono da loro condivise o condivisibili. “Consapevoli, inoltre, che solo professionisti altamente qualificati possano rappresentare un supporto per superare le criticità delle politiche sociali e rispondere in modo adeguato alle necessità del nostro tempo, durante i lavori è stato presentato dagli stessi proponenti il disegno di legge n. 660 sulla riforma della professione di assistente sociale, in esame ora in commissione 11 e 12 del Senato riunite in sede referente, che ha il fine di tutelare al meglio coloro che fanno ricorso al servizio sociale”, hanno sottolineato gli assistenti sociali. Nel corso dell’iniziativa, la Società per la storia del servizio sociale (Sostoss), con l’obiettivo di interessare gli studenti e i docenti alla ricerca storica in campo sociale, ha premiato la migliore tesi sulla storia di servizio sociale in Italia.